Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto l’11 maggio alle dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin, accogliendo con favore il suo invito a colloqui di pace ma sottolineando come conditio sine qua non un cessate il fuoco totale: «È un segnale positivo che i russi abbiano finalmente iniziato a considerare la possibilità di porre fine alla guerra», ha scritto Zelensky in un messaggio pubblicato su X, «il mondo intero lo aspetta da troppo tempo. E il primo passo per mettere davvero fine a qualsiasi guerra è un cessate il fuoco».
Domenica, infatti, la Russia ha ripreso attacchi massicci con droni contro l’Ucraina, segnando la fine della breve tregua di tre giorni che aveva unilateralmente dichiarato in corrispondenza della festa della vittoria della II Guerra mondiale. Secondo l’aeronautica ucraina, la Russia ha lanciato 108 droni d’attacco e droni simulatori da sei diverse località: 60 di questi sono stati abbattuti, mentre altri 41 droni simulatori non hanno raggiunto i loro obiettivi grazie alle contromisure ucraine.
Entrambe le nazioni si sono accusate a vicenda di aver violato il cessate il fuoco di tre giorni. Il ministero della Difesa russo ha sostenuto domenica che l’Ucraina lo avrebbe infranto 14mila volte, mentre l’Ucraina ha denunciato violazioni da parte della Russia, con il ministro degli Esteri ucraino che ha definito la tregua una «farsa». Kiev non aveva mai aderito al cessate il fuoco dichiarato unilateralmente da Mosca per il periodo dall’8 al 10 maggio, accusando la Russia di averlo costantemente violato.
Zelensky ha messo in evidenza una proposta per avviare un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni a partire da lunedì, dichiarando di aspettarsi che Putin si impegni per un cessate il fuoco «completo, duraturo e affidabile» entro il 12 maggio. «L’Ucraina è pronta a fare la sua parte» ha aggiunto, «non ha senso continuare a uccidere, nemmeno per un solo giorno».
Parlando ai giornalisti nella mattinata di domenica, Putin ha proposto di riprendere i negoziati di pace diretti con l’Ucraina a Istanbul giovedì, «senza alcuna precondizione», durante i quali si potrebbe discutere di un cessate il fuoco. Sabato, i capi di governo di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito si sono riuniti a Kiev in un gesto di solidarietà verso l’Ucraina per ribadire il loro «sostegno alle richieste del presidente Trump per un accordo di pace» e invitando «la Russia a non ostacolare gli sforzi per garantire una pace definitiva», hanno dichiarato in una nota congiunta, chiedendo poi «insieme agli Stati Uniti» alla Russia di «accettare un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni, per creare lo spazio necessario a negoziati».
L’amministrazione Trump aveva già avanzato in precedenza la proposta di un cessate il fuoco totale di 30 giorni, ma Mosca si era manifestata restia. Poche ore dopo le dichiarazioni di Putin, domenica, il presidente americano Trump ha commentato: «potrebbe essere un giorno straordinario per Russia e Ucraina» ribadendo l’impegno americano a lavorare per la pace.
In un intervento trasmesso dalla televisione di stato russa domenica, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito la proposta di Putin «molto seria», sottolineando che «conferma una reale intenzione di trovare una soluzione pacifica». Il presidente turco Erdogan, in un colloquio telefonico con Macron domenica, ha dichiarato che la Turchia è pronta a facilitare la pace tra Russia e Ucraina ospitando i negoziati.