Resta altissima la tensione tra India e Pakistan

di Redazione ETI/Guy Birchall
10 Maggio 2025 11:29 Aggiornato: 10 Maggio 2025 17:10

Le tensioni tra India e Pakistan continuano a crescere, con reciproche accuse di nuovi attacchi registrate venerdì. L’esercito indiano accusa le truppe pakistane  di aver compiuto «numerose violazioni del cessate il fuoco» lungo il confine di fatto nella regione contesa del Kashmir.

Tra l’8 e il 9 maggio, le forze armate pakistane hanno condotto molteplici offensive utilizzando droni e altre munizioni lungo l’intero confine occidentale, secondo quanto riferito dall’esercito indiano in un messaggio pubblicato su X. Le ostilità si sono concentrate in diverse località lungo la Linea di controllo in Jammu e Kashmir, dove gli attacchi con droni sono stati respinti con successo, ha precisato l’esercito.

Nel corso di una conferenza stampa, è stato comunicato che circa 300-400 droni di fabbricazione turca hanno violato lo spazio aereo indiano durante la notte, prendendo di mira installazioni militari in 36 località lungo i confini occidentali. Il comandante dell’aeronautica indiana Vyomika Singh ha dichiarato che tali droni sono stati neutralizzati, aggiungendo che l’India ha risposto con attacchi mirati su quattro siti di difesa aerea pakistani. In Pakistan, una notte di intensi bombardamenti di artiglieria ha provocato la morte di almeno quattro civili e il ferimento di altri 12 nelle aree vicine alla Linea di controllo, come riferito dal funzionario di polizia locale, Adeel Ahmad, a Associated Press.

Appelli al cessate il fuoco sono giunti da diverse parti del mondo. Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha espresso preoccupazione venerdì su X, definendo le tensioni tra India e Pakistan una questione seria per il Regno Unito. Ha riferito di aver contattato i suoi omologhi a Nuova Delhi e Islamabad per promuovere una soluzione diplomatica, sottolineando che un’ulteriore escalation non porterebbe vantaggi a nessuno. Analogamente, il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha ribadito giovedì il desiderio di Washington di vedere una rapida riduzione delle ostilità, dichiarando in un’intervista a Fox News che la crisi deve essere risolta al più presto.

Al centro delle contese rimane il Kashmir, regione a maggioranza musulmana che ha già portato India e Pakistan a combattere due delle loro tre guerre. L’India amministra la maggior parte del territorio, mentre il Pakistan controlla le aree settentrionali e occidentali, e la Cina detiene porzioni a est, in parte cedute dal Pakistan. L’attuale escalation è iniziata dopo un attacco terroristico avvenuto il 22 aprile nel Kashmir amministrato dall’India, in cui tre uomini armati hanno ucciso 26 persone, principalmente turisti indù di sesso maschile. L’organizzazione Kashmir Resistance, nota anche come The Resistance Front, ha rivendicato l’attacco e l’India lo ha indicato come un’emanazione di Lashkar-e-Taiba, organizzazione terroristica responsabile in passato di azioni contro militari e polizia indiani nella regione.

Il Pakistan ha respinto ogni accusa di coinvolgimento con i terroristi. Il 1° maggio, il ministro della Difesa pakistano, Khawaja Asif, ha suggerito a Sky News che l’attentato del 22 aprile potrebbe essere stato un’operazione sotto falsa bandiera. L’esercito indiano ha denominato la sua risposta militare “Sindoor”, termine hindi che indica la polvere vermiglia rossa usata dalle donne indù sposate, in omaggio alle donne i cui mariti sono stati uccisi davanti ai loro occhi nell’attacco di aprile. Il ministero della Difesa indiano ha dichiarato che l’operazione Sindoor risponde all’attacco terroristico di Pahalgam, in cui 25 indiani e un cittadino nepalese hanno perso la vita. E ha riaffermato l’impegno a garantire che i responsabili siano puniti.

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