l’India sta attaccando con i missili diverse aree controllate dal Pakistan, tra cui la contesa regione del Kashmir: «Poco fa, le forze armate indiane hanno avviato l’Operazione Sindoor, colpendo siti terroristici in Pakistan e nel Jammu e Kashmir, luoghi da cui sono stati diretti gli attacchi terroristici contro l’India — ha dichiarato il ministero della Difesa indiano — Le nostre azioni sono state mirate e responsabili. Non vogliamo portare a un’escalation del conflitto, per questo nessuna struttura militare pakistana è stata colpita. L’India ha dimostrato grande moderazione nella scelta dei bersagli e nei metodi di esecuzione».
Secondo i funzionari pakistani, almeno tre persone sono morte, tra cui un bambino, e 12 sono rimaste ferite. Uno dei luoghi colpiti sarebbe una moschea nella città di Bahawalpur, in Punjab. Altre fonti, tuttavia, riportano che i morti in Pakistan potrebbero essere 26, con 46 feriti, mentre l’India ha segnalato otto vittime a causa dei bombardamenti pakistani.
Il primo ministro pakistano, Shehbaz Sharif, ha convocato una riunione del comitato per la sicurezza nazionale, definendo l’attacco aereo indiano un «atto di guerra». «Il Pakistan ha tutto il diritto di rispondere a questo atto di guerra imposto dall’India, e una risposta è già in programma — ha dichiarato — La nazione pakistana e le forze armate sanno bene come affrontare il nemico: non permetteremo che abbia successo».
Poco dopo, l’esercito indiano ha riferito che il Pakistan ha sparato colpi di artiglieria pesante nel Kashmir, controllato dall’India, precisando che le forze indiane stavano «rispondendo in modo appropriato». La polizia ha segnalato che una donna sul lato indiano è stata uccisa durante uno scambio di colpi di mortaio lungo il confine.
L’ambasciata indiana negli Stati Uniti ha annunciato che il ministro degli Esteri americano, Marco Rubio, è stato informato della situazione. L’ambasciata ha ribadito che le azioni dell’India «sono state pensate per non creare un’escalation. Nessun obiettivo civile, economico o militare pakistano è stato colpito. Sono stati presi di mira solo noti campi terroristici».
L’attacco è scoppiato in un contesto di crescenti tensioni tra le due potenze nucleari, dopo che un attacco terroristico dello scorso mese ha ucciso 26 turisti nel Kashmir controllato dall’India, a Pahalgam. L’India ha accusato il Pakistan di essere responsabile dell’attacco, accusa che Islamabad ha respinto, promettendo vendetta. Secondo Reuters, il Pakistan aveva ricevuto informazioni credibili su un imminente attacco indiano.
Trump ha definito gli attacchi aerei «una vergogna», riconoscendo che i due Paesi «si combattono da tanto tempo» ed esprimendo la speranza che il conflitto «finisca presto». Il 30 aprile, il ministro Rubio ha contattato telefonicamente Sharif e il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, esortando entrambe le nazioni a ridurre le tensioni in Kashmir.
La portavoce del ministero degli Esteri americano, Tammy Bruce, ha dichiarato: «Il ministro ha espresso il suo cordoglio per le vite perse nell’orribile attacco terroristico a Pahalgam e ha riaffermato l’impegno degli Stati Uniti a collaborare con l’India contro il terrorismo. Ha inoltre incoraggiato l’India a lavorare con il Pakistan per ridurre le tensioni e mantenere pace e sicurezza».
Dopo la telefonata, Jaishankar ha scritto su X: «Ho discusso dell’attacco terroristico di Pahalgam con il ministro Rubio ieri. I responsabili, sostenitori e pianificatori degli attacchi devono essere portati davanti alla giustizia». L’esercito indiano ha poi scritto su X: «Giustizia è stata fatta.»
L’escalation del conflitto ha attirato l’attenzione del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che, secondo il portavoce Onu, Stephane Dujarric, invita alla massima moderazione: «Il mondo non può permettersi un confronto militare tra India e Pakistan».