Sull’intelligenza artificiale «serve strategia nazionale forte e lungimirante»

di Agenzia Nova
6 Maggio 2025 16:47 Aggiornato: 6 Maggio 2025 16:47

La rapida diffusione dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana «impone una riflessione urgente per massimizzare i benefici e ridurre i rischi, nel rispetto dei diritti fondamentali, dalla tutela dei dati personali alla libertà di impresa». Lo ha dichiarato Luigi Ulgiati, vicesegretario generale Vicario dell’Ugl, in merito all’audizione sul disegno di legge contenente disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale.

Presente anche Fiovo Bitti, Dirigente Confederale Ugl. L’Italia e l’Europa «rischiano una nuova forma di dipendenza da soggetti extra Ue, dopo quella energetica e da materie prime, ed è quindi essenziale investire in ricerca, infrastrutture e competenze, con risorse adeguate. È fondamentale rafforzare la formazione, iniziale e continua, e potenziare l’istruzione terziaria per colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Sistemi come la Piattaforma Siisl o il Fondo nuove competenze possono contribuire a questo obiettivo.

Al contempo, l’intelligenza artificiale può migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, ma serve valorizzare il personale e armonizzare i processi normativi. Va inoltre riconosciuto il potenziale dell’IA per la transizione ambientale, energetica e digitale, sempre nel rispetto della centralità della decisione umana e può aiutare a ridurre il fenomeno degli infortuni sul lavoro. La tutela dei diritti, dalla salute all’informazione, deve restare prioritaria, come pure il coinvolgimento attivo delle parti sociali nell’Osservatorio sul lavoro e nella Strategia nazionale. Il presente disegno di legge contiene delle indicazioni puntuali, peraltro in linea con le indicazioni del regolamento (Ue) 2024/1689.

Sarebbe utile, però, inserire alcuni richiami più puntuali alla normativa vigente; si pensi, ad esempio, all’articolo 4 della legge 300/1970, sulla videosorveglianza e i controlli a distanza oppure alle disposizioni in materia di algoritmi reputazionali nelle occupazioni tramite App, due aspetti che potrebbero essere integrati nell’articolo 11 del presente disegno di legge. Infine, la designazione delle autorità competenti in materia di IA richiede un quadro normativo chiaro, per prevenire conflitti e garantire efficacia d’azione», conclude.

 

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