Trump: economia temporaneamente in calo per colpa di Biden

di Redazione ETI/Jack Phillips
1 Maggio 2025 16:30 Aggiornato: 1 Maggio 2025 16:30

Il 30 aprile, Trump ha invitato gli americani a «essere pazienti» per quanto riguarda la recessione economica americana nel primo trimestre del 2025, sostenendo che gli effetti positivi dei dazi si vedranno nel tempo. Trump ha attribuito la responsabilità del calo a Biden: «Serve tempo: il calo non dipende dai dazi, ma dai cattivi risultati lasciati da Biden. Quando partirà la ripresa, tutto andrà meglio. Abbiate pazienza!».

Il Presidente ha commentato i dati che mostrano il primo calo in tre anni del Pil americano dello 0,3%, nel primo trimestre del 2025, che sarebbe dovuto a un’impennata delle importazioni, poiché gli importatori americani hanno riempito i magazzini prima dell’entrata in vigore dei dazi.

Il calo segue una crescita del Pil del 2,4% nell’ultimo trimestre del 2024, secondo i dati pubblicati il 30 aprile dal ministero del Commercio. «Il calo del Pil nel primo trimestre è dovuto soprattutto a un aumento delle importazioni, e a un taglio della spesa pubblica», ha spiegato il dicastero. «Questi fattori sono stati in parte compensati da nuovi investimenti, nella spesa dei consumatori e nelle esportazioni».

Le importazioni nel primo trimestre sono cresciute del 41% rispetto al trimestre precedente, toccando il valore massimo dal 2020, e riducendo la crescita del Pil del 5%. La spesa dei consumatori è calata nettamente, passando dal 4% di ottobre-dicembre 2024 all’1,8% nel primo trimestre del 2025. Anche la spesa pubblica è scesa del 5,1%.

Gli investimenti delle aziende sono cresciuti del 21,9%. Un indice specifico e fondamentale del Pil, che valuta la stabilità economica, è cresciuto del 3%  da gennaio a marzo, superando di poco il 2,9% dell’ultimo trimestre del 2024. L’indice comprende la spesa dei consumatori e gli investimenti privati, escludendo elementi instabili come esportazioni, scorte e spesa pubblica.

Dopo la pubblicazione dei dati sul Pil, l’indice Dow Jones Industrial Average è crollato di circa 700 punti, pari all’1,7%. Il Nasdaq ha perso il 2,5%, oltre 400 punti, e l’S&P 500 è sceso del 2%.

 

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