Il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Donald Trump, Mike Waltz, e il suo vice, Alex Wong, sarebbero in procinto di lasciare i loro ruoli. La notizia, riportata da Reuters e altri organi di stampa sulla base di dichiarazioni di funzionari dell’amministrazione rimasti anonimi, indica che l’uscita di Waltz e Wong dovrebbe avvenire nella giornata di giovedì 1.
Un alto funzionario della Casa Bianca non ha né confermato né smentito la notizia, suggerendo a The Epoch Times Usa di attendere un annuncio ufficiale del presidente Trump previsto per la stessa giornata. Waltz è stato visto mercoledì pomeriggio a una riunione di gabinetto presieduta da Trump e, nella mattinata di giovedì, era presente alla Casa Bianca. Sempre giovedì, ha partecipato a un programma su Fox News senza lasciar trapelare alcuna intenzione di abbandonare l’amministrazione.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato ai giornalisti che l’amministrazione «non intende rispondere a indiscrezioni provenienti da fonti anonime», commentando le voci sull’uscita di Waltz.
A marzo, Waltz era finito al centro di critiche per il suo coinvolgimento in una chat su Signal che, per errore, aveva incluso Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic. Goldberg aveva successivamente sostenuto che nella conversazione fossero stati fatti commenti su attacchi aerei americani in Yemen, precisando di essere stato aggiunto al gruppo per sbaglio.
«Mi assumo piena responsabilità. Ho creato io il gruppo», aveva dichiarato Waltz a Laura Ingraham su Fox News a fine marzo, definendo l’incidente «imbarazzante». Durante l’intervista, Waltz non era riuscito a chiarire come Goldberg fosse stato incluso nella chat, limitandosi a dire: «Posso dirvi con certezza al cento percento che non conosco quest’uomo».
In un’intervista a Nbc del 25 marzo, Trump aveva espresso fiducia nel suo consigliere, affermando che Waltz «ha imparato la lezione ed è una brava persona». Qualche settimana dopo, il presidente aveva dichiarato ai media che diversi membri del Consiglio di sicurezza nazionale avrebbero lasciato l’amministrazione in seguito alle notizie sulla chat di Signal. «Siamo sempre pronti a lasciare andare chi non ci piace, chi non riteniamo all’altezza del compito o chi potrebbe avere lealtà verso qualcun altro», aveva detto Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One il 3 aprile, commentando le indiscrezioni.
L’amministrazione Trump ha ribadito che nella chat di Signal (che è un’app considerata sicura e autorizzata dal governo Usa) non sono state condivise informazioni classificate. Al gruppo partecipavano anche il segretario alla Difesa Pete Hegseth e il vicepresidente Jd Vance. «Penso sia tutta una caccia alle streghe», aveva commentato Trump a fine marzo.
Il ministro della Difesa Hegseth e altri funzionari hanno più volte smentito le affermazioni di Goldberg sulla natura dei messaggi, negando che siano stati condivisi «piani di guerra». In un post su X, Hegseth aveva precisato che la chat non conteneva «nomi, obiettivi, luoghi, unità, rotte, fonti, metodi né informazioni riservate».