La morte della giornalista ucraina Viktoriia Roshchyna, avvenuta mentre era nelle mani delle autorità russe, «è l’ennesima prova della brutalità con cui Mosca tratta chi osa raccontare la verità: arrestata, detenuta arbitrariamente, torturata. Un atto disumano che non può essere archiviato come un incidente di guerra». Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva. «È la conferma – prosegue – che quello di Putin è ormai un regime che reprime, tortura e uccide, e la comunità internazionale ha il dovere di riconoscere con chiarezza la natura criminale delle sue azioni. Viktoriia difendeva il diritto alla libertà dell’informazione, pilastro del nostro sistema di valori. Girarsi dall’altra parte significa complicità», conclude.

Credits: Reuters
Borghi (IV): morte della giornalista Roshchyna atto disumano del regime di Putin
30 Aprile 2025 11:30 Aggiornato: 30 Aprile 2025 11:30