Trump condanna il comunismo, ricordando le 100 milioni di vittime

Il 7 novembre il presidente Donald Trump ha commemorato le oltre 100 milioni di vite uccise dai regimi comunisti nel 20° secolo e si è impegnato a fermare la diffusione dell’ideologia in tutto il mondo.

In un messaggio presidenziale in occasione della Giornata nazionale per le vittime del comunismo, Trump ha condannato il comunismo come «un’ideologia oppressiva che, senza fallo, lascia dietro di sé miseria, distruzione e morte».

«Il marxismo promette uguaglianza, pace e felicità, ma nella pratica si traduce solo in disuguaglianza, violenza e disperazione», afferma la dichiarazione.

Secondo Il libro nero del comunismo, questa ideologia è stata causa di 100 milioni di morti nel 20° secolo, con i regimi in Cina, Unione Sovietica, Cambogia e Corea del Nord tra i principali responsabili.

«Nel secolo scorso, i regimi comunisti, dai Khmer rossi della Cambogia al Derg dell’Etiopia, hanno confermato l’oppressione devastante insita nella filosofia di Karl Marx», afferma il messaggio presidenziale.

«In qualità di americani orgogliosi che amano le benedizioni della libertà e della democrazia, promettiamo di sostenere le più di un miliardo di persone attualmente prigioniere all’interno dei regimi comunisti e a cui vengono negati gli inalienabili diritti alla vita e alla libertà».

In un tweet del 7 novembre, Marion Smith, direttrice esecutiva della Victims of Communism Memorial Foundation, ha richiamato l’attenzione su coloro che vivono oggi sotto i regimi comunisti e socialisti: «I partiti comunisti e i regimi socialisti usano ancora la logica marxista per giustificare la tirannia, controllando i destini e distruggendo i sogni di oltre un miliardo di persone oggi in vita».

Il Partito Comunista Cinese è il più grande regime comunista del mondo, che governa oltre un miliardo e 400 milioni di persone ed è responsabile di ampie violazioni dei diritti umani contro persone di varie fedi, minoranze etniche, dissidenti e avvocati per i diritti umani.

Nel 2017, in occasione del 100° anniversario della rivoluzione bolscevica, l’amministrazione Trump ha dichiarato il 7 novembre la Giornata nazionale per le vittime del comunismo.

Il messaggio presidenziale ha rilevato che il 2020 ha segnato il 100° anniversario della battaglia di Varsavia. Il 15 agosto 1920, l’esercito polacco sconfisse l’Armata Rossa di Vladimir Lenin, fermando per decenni l’avanzata dell’Unione Sovietica in Europa.

«Purtroppo, l’Unione Sovietica ha eretto una cortina di ferro intorno alla Polonia e ha diffuso il comunismo nei Paesi vicini e in tutto il mondo», afferma la dichiarazione. «Da allora, gli Stati Uniti e il mondo libero hanno testimoniato gli orrori del comunismo, compresi i campi di prigionia cinesi e i gulag sovietici».

Trump ha promesso che «gli Stati Uniti non saranno mai una nazione socialista»: «Commemoriamo tutti coloro che hanno perso la vita a causa del comunismo e ci impegniamo nuovamente a promuovere la libertà in modo che le generazioni future possano prosperare».

 

Articolo in inglese: Trump Condemns Communism, Remembers 100 Million Lives Claimed by the ‘Oppressive Ideology’

 
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