Il team Trump incassa un’altra vittoria legale in Pennsylvania

Di Jack Phillips

Una vittoria per il team Trump: il giudice della Pennsylvania ha stabilito che è stata illecita la decisione del segretario di Stato di posticipare, a soli due giorni dalle elezioni, la scadenza del termine per la validazione dei documenti elettorali.

La democratica Boockvar, segretario di Stato della Pennsylvania, ha emesso delle direttive che di fatto consentivano di mettersi in regola con la documentazione per votare fino al 12 novembre. Ma la legge dello Stato stabilisce che gli elettori avessero tempo solo fino al 9 novembre.

La Boockvar, il più alto funzionario elettorale dello Stato, ha emesso le nuove direttive di propria iniziativa dopo che la Corte Suprema della Pennsylvania ha concesso tre giorni di tempo in più, dopo il 3 novembre, per ricevere i voti inviati per posta (a cui si aggiungevano altri tre giorni per la validazione dei documenti, fino al 9 novembre).

Gli avvocati della campagna Trump, nella loro accusa sostenevano che il segretario non avesse il potere di cambiare autonomamente la data. Di conseguenza, in via precauzionale e prima di emettere sentenza, il tribunale aveva ordinato che le schede elettorali di chi fosse stato identificato in ritardo, cioè tra il 10 e il 12 novembre, venissero tenute da parte in attesa della sentenza, che ora è arrivata: «Di conseguenza, il tribunale ordina che i membri dei Consigli elettorali della contea non contino nessuna delle schede tenute separate ai sensi di […] questa ordinanza del tribunale», si legge nella sentenza.

Le schede certificate dal 10 al 12 novembre, in ritardo, non verranno quindi più contate, ma non è ancora chiaro di quanti voti si parli.

All’inizio di questa settimana, la Boockvar aveva parlato di circa 10 mila schede elettorali arrivate per posta durante il contestato periodo di tolleranza di tre giorni tra la chiusura dei seggi il giorno delle elezioni e le 17.00 del venerdì successivo. La Boockvar ha anche sostenuto che i funzionari elettorali della Pennsylvania abbiano ricevuto 94 mila schede provvisorie; e secondo Pennlive, circa 49 mila voti arrivati prima della chiusura delle urne il giorno delle elezioni non sono ancora stati conteggiati.

Il motivo per cui tutto questo è ritenuto importante dal team di Trump è che i voti per posta hanno tendenzialmente favorito Biden portando alla sua rimonta, per non parlare delle accuse che il presidente ha mosso fin da prima delle elezioni nei confronti di questa metodologia che a suo avviso faciliterebbe le frodi.

Detto questo, la campagna elettorale di Trump e i repubblicani attendono ancora il verdetto della Corte Suprema degli Stati Uniti in merito alla legittimità della prima proroga di tre giorni, fino al 9 novembre, per l’accettazione delle schede elettorali legate al voto per posta. Anche diversi procuratori generali repubblicani di altri Stati hanno emesso delle amicus curiæ e si sono uniti alla causa contro la Corte suprema della Pennsylvania.

Nel frattempo, vi sono anche altre cause legali in sospeso in Pennsylvania, tra le quali una in cui si prevede di esaminare migliaia di schede che sono state, secondo le accuse, contate in modo improprio.

 

Articolo in inglese: Pennsylvania Court Rules Secretary of State Improperly Changed Deadline 2 Days Before Election Day

 
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