«Ci sono giornate davvero belle e di buona politica. Questa è una di quelle. Ieri in commissione Giustizia alla Camera è stato compiuto un passo in avanti storico per garantire alle donne più libertà e più giustizia: il principio del libero consenso entra finalmente nella definizione del reato di violenza sessuale. È un passo avanti decisivo che cambia la prospettiva nelle aule di giustizia per le donne e prosegue un lavoro che, iniziato nel 1976 e finito nel 1996, aveva visto riconoscere la violenza sessuale come una violenza contro la persona e non contro la morale. Grazie a un lavoro frutto di ampie convergenze in Parlamento, aveva riconosciuto la donna come soggetto titolare di libertà e di autonomia. Ora finalmente in tribunale non saranno più abitudini e comportamenti della donna a passare sotto la lente di ingrandimento, ma andrà dimostrato che il consenso c’era e che quello era un sì libero, attuale e consapevole. Inoltre lo stato di vulnerabilità di una donna non potrà più essere usato contro di lei invece che contro chi ne ha abusato e approfittato». Lo afferma la senatrice del Partito democratico, Valeria Valente, componente della commissione bicamerale sul femminicidio.
«La maggioranza di centrodestra – prosegue Valente – ha finalmente con responsabilità aperto, credo riconoscendo alle forze di opposizione uno sforzo sempre sincero su questo fronte, a una richiesta che avanzavamo da mesi con i nostri disegni di legge sul consenso presentati alla Camera e al Senato. Non era scontato né facile, ma è accaduto. Di questo lavoro va dato atto, oltre che a tutte le colleghe del Pd nelle commissioni Giustizia e Femminicidio e in particolare alla relatrice De Biase e alla prima firmataria Boldrini, alla segretaria del Pd, Elly Schlein, che si è spesa direttamente e in prima persona con coraggio, convinzione e tenacia e ha dimostrato concretamente come la battaglia per contrastare la violenza maschile contro le donne venga sopra e al di là di qualsiasi altra giusta e legittima battaglia di parte, riuscendo nel dialogo con la premier Giorgia Meloni, la quale ha mostrato disponibilità e volontà di confronto e ascolto per arrivare a una sintesi sostenibile da tutte e tutti».




