Vicepresidente del Senato: smascherata propaganda del governo sulla sanità

di Agenzia Nova
8 Novembre 2025 17:53 Aggiornato: 8 Novembre 2025 17:53

Smascherata la propaganda del governo: «Per il personale sanitario servono riforme strutturali, non bonus spot. Il monito della Corte dei conti e le preoccupazioni espresse dai sindacati del personale sanitario confermano ciò che denunciamo da giorni: la manovra del governo Meloni non dà risposte vere alla crisi del Servizio sanitario nazionale, ma continua con interventi frammentari e asistematici». Così la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, del Movimento 5 stelle, commenta le osservazioni della magistratura contabile sulle misure per il personale sanitario previste nella legge di Bilancio 2026. «Secondo la Corte dei conti – prosegue Castellone – l’utilizzo di risorse extracontrattuali per aumentare le retribuzioni dei medici e degli operatori ha creato un disallineamento rispetto al resto del pubblico impiego, violando le regole della contrattazione collettiva. Sono interventi giustificabili solo in una fase emergenziale, ma quella fase si è ormai conclusa da tempo. Continuare con questa logica non solo è sbagliato sul piano giuridico, ma soprattutto sul piano politico: significa alimentare ulteriori disparità dentro la sanità pubblica».

La vicepresidente sottolinea come le misure inserite nella manovra non affrontino la vera emergenza del settore: «Medici e infermieri continuano a fuggire dagli ospedali pubblici, travolti da carichi di lavoro insostenibili e stipendi non competitivi. Servono investimenti strutturali, stabilizzazioni e una riforma della governance che restituisca dignità professionale e prospettive di carriera, non bonus temporanei o fondi una tantum che potrebbero svanire dall’oggi al domani». «Il Movimento 5 stelle – conclude Castellone – chiede al governo di abbandonare la logica dei piccoli rattoppi e di avviare finalmente una programmazione pluriennale che metta al centro il personale sanitario e il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Non si difende la sanità pubblica con gli annunci, ma con atti concreti, risorse certe, una programmazione trasparente e regole giuste».


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