Vance: sono arrivate «concessioni significative» da Mosca

di Giovanni Donato
25 Agosto 2025 6:58 Aggiornato: 25 Agosto 2025 18:32

Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha dichiarato a Nbc il 24 agosto che Mosca ha fatto «significative concessioni» per arrivare alla pace. In un’intervista concessa domenica 24 agosto a Nbc News, Vance ha affermato che la Russia ha fatto diverse concessioni utili a raggiungere un’intesa con Kiev, comprese le “garanzie di sicurezza” contro future aggressioni. Vance ha poi precisato come il Cremlino abbia accettato il fatto di «non poter instaurare un regime fantoccio a Kiev». Quindi ci sono «progressi» ha tenuto a precisare Vance.

Le dichiarazioni del vicepresidente americano arrivano a oltre una settimana dall’incontro fra Trump e Putin in Alaska. Alla fine della scorsa settimana, Trump ha rinnovato l’avvertimento di ulteriori sanzioni contro la Russia, se non ci fossero stati passi avanti verso una soluzione pacifica in Ucraina entro due settimane. Ora, arriva la dichiarazione “dell’ammorbidimento” russo di Vance, che nella sua intervista di ieri mattina ha detto che le sanzioni nei confronti della Russia sarebbero valutate caso per caso, riconoscendo a sua volta – dopo Trump stesso – che nuove misure punitive difficilmente spingerebbero la Russia a concordare un cessate il fuoco con l’Ucraina. In ogni caso, il presidente degli Stati Uniti «ha cercato di chiarire che la Russia potrà essere riammessa nell’economia mondiale se smetterà di uccidere» ha detto Vance.
Il 22 agosto, Donald Trump ha detto ai giornalisti di essere deluso dalla condotta di Putin, a causa degli attacchi particolarmente violenti lanciati dalla Russia contro l’Ucraina nei giorni precedenti – e proprio in corrispondenza dei negoziati finalizzati a fermare la guerra – e ha preannunciato, in tono “minaccioso” che avrebbe «preso una decisione» entro «due settimane».

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato in un’intervista, trasmessa sempre domenica 24 agosto, che un non meglio precisato “gruppo” di nazioni, alcune membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (tra cui figura, oltre alla Federazione Russa, anche la Repubblica Popolare Cinese, alleato di ferro della Russia) dovrebbe fungere da “garante” per la sicurezza dell’Ucraina, dopo un eventuale trattato di pace. Questo, appunto per «garantire una sicurezza dell’Ucraina» che sia «neutrale» e «priva di armi nucleari» ha dichiarato, non senza una certa dose di ambiguità, Lavrov parlando a Meet the Press della Nbc. Lavrov ha poi chiarito (qui senza alcuna ambiguità) che l’entrata dell’Ucraina nella Nato è totalmente inaccettabile per la Russia, che Mosca vuole protezione per le popolazioni russofone in Ucraina e ha poi concluso (qui alquanto lapalissianamente) che è necessario un confronto sulla questione territoriale con Kiev. Il ministro degli Esteri russo ha poi accusato i membri dell’Unione europea si stare spingendo affinché la guerra in Ucraina prosegua (invece che adoperarsi per farla finire), in contrapposizione a Donald Trump che sta invece adottando un approccio “diverso” con la Russia. Divide et impera, dicevano gli antichi romani. Che di guerre e conquiste erano molto esperti.

 


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