Il vice presidente Usa JD Vance ha sottolineato la necessità di rivedere le relazioni tra Stati Uniti ed Europa durante un discorso al Munich Security Conference, tenutosi a Washington il 7 maggio. «Siamo dalla stessa parte» ma bisogna capire in che direzione sta andando il 21esimo secolo, ha dichiarato il vice di Donald Trump.
L’evento ha riunito diplomatici, leader internazionali ed esperti di sicurezza per discutere della difesa e della capacità industriale dell’Europa.
Vance ha invitato l’Europa a diventare più autosufficiente, riflettendo il cambio di rotta della politica estera dell’amministrazione Trump, che punta a dare priorità agli interessi americani e a incoraggiare gli alleati a condividere il peso della sicurezza collettiva. Ha suggerito che le nazioni europee aumentino la spesa per la difesa al 5% del Pil, sostenendo che alcuni Paesi si siano abituati troppo alla sicurezza garantita da Washington. Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha recentemente proposto una spesa «ben oltre il 3%» per i membri europei dell’alleanza.
Vance ha ribadito che un partenariato solido è vantaggioso per tutti. «Penso ancora che Stati Uniti ed Europa siano dalla stessa parte […] La cultura europea e quella americana sono profondamente legate e lo saranno sempre».
Il vice presidente ha evidenziato la necessità per l’Europa di ricostruire la propria base industriale, notando che molti Paesi europei stanno «de-industrializzando proprio quando serve una base industriale per sostenere l’aumento della spesa per la difesa», e ha sottolineato le difficoltà nel fornire munizioni ed equipaggiamenti in mezzo ai conflitti, definendo insostenibile la dipendenza dell’Europa dalla capacità industriale statunitense.
Il vice presidente americano calca la voce in un momento di alta tensione geopolitica, con i negoziati di pace tra Russia e Ucraina ancora in corso. Ha inoltre espresso l’impegno degli Stati Uniti a fermare il conflitto. «È assurdo che questa guerra vada avanti così a lungo senza che le due parti comunichino in modo costruttivo su come porvi fine».
Vance ha aggiunto che un dialogo efficace deve considerare tutte le prospettive. «Non bisogna condividere la giustificazione russa della guerra, ma bisogna capire il punto di vista dell’altra parte per porre fine al conflitto […] francamente è frustrante, perché entrambe le parti è si odiano così tanto che, in un’ora di conversazione, i primi 30 minuti sono lamentele su accordi storici». Il vicepresidente americano ha poi descritto la prosecuzione del conflitto come dannosa per il mondo, sottolineando che Trump è concentrato sul salvare vite umane: «secondo noi, se ragioniamo tutti con calma, si può raggiungere una pace duratura, economicamente vantaggiosa per ucraini e russi, e soprattutto capace di fermare la perdita di tante vite umane».
Le reazioni al discorso di Vance sono state contrastanti. Alcuni funzionari europei, come il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, hanno accolto con favore la chiamata all’autosufficienza, mentre altri hanno espresso preoccupazione per un possibile ritiro degli Stati Uniti dal ruolo di leader e finanziatore della Nato.
Con l’attenzione rivolta ai negoziati commerciali con la Cina previsti per questo fine settimana, Vance ha dichiarato che la Cina deve consumare di più per ridurre il deficit commerciale americano: «Noi non possiamo certo assorbire il surplus produttivo del mondo intero».