L’ambasciatore degli Stati Uniti a Panama, Kevin Marino Cabrera, ha chiesto mercoledì la rimozione degli operatori legati alla Cina dai principali porti del Canale di Panama, intensificando la campagna di Washington per contrastare quella che considera l’eccessiva presenza di Pechino nelle infrastrutture strategiche dell’America Latina. Durante una visita a Colón, Cabrera ha criticato Panama Ports Company, una controllata del gruppo Ck Hutchison con sede a Hong Kong, affermando che gli Stati Uniti sostengono gli sforzi per rimpiazzarla come operatore di strutture portuali a Panama. «La nostra posizione è che si tratta di un operatore inaffidabile. Non ha fatto un buon lavoro», ha detto Cabrera. «È una società del Partito comunista. Siamo entusiasti all’idea che presto non gestirà più quei porti».
Cabrera ha aggiunto che eventuali nuovi operatori dovrebbero essere aziende affidabili e «impegnate a sostenere il popolo panamense». Le dichiarazioni dell’inviato arrivano a seguito di una serie di sviluppi politici e giudiziari riguardanti il rinnovo della concessione venticinquennale a Panama Ports Company, sussidiaria di Hutchison Ports e operatore dei porti di Balboa e Cristobal approvato nel 2021. A fine luglio, il revisore generale panamense Anel Flores ha presentato due ricorsi alla Corte Suprema per chiedere l’annullamento del contratto, sostenendo che il processo di rinnovo abbia violato procedure costituzionali e presentato irregolarità finanziarie.