Donald Trump ha dichiarato ieri di essere «molto vicino» a concludere un accordo commerciale con l’India, aggiungendo che un’intesa con l’Unione Europea è altrettanto possibile, durante un’intervista a Real America’s Voice. Il presidente americano ha invece precisato che è ancora troppo presto per commentare i progressi relativi a un accordo commerciale con il Canada.
L’amministrazione Trump sta conducendo trattative con diversi Paesi per definire accordi commerciali entro il 1° agosto, data in cui è previsto un aumento dei dazi sulle importazioni negli Stati Uniti. In assenza di un accordo, l’India potrebbe subire affrontare dazi reciproci del 27% a partire dal mese prossimo. Secondo i dati dell’Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, il commercio totale di beni con l’India ha raggiunto i 129,2 miliardi di dollari lo scorso anno. Il deficit commerciale con l’India nel 2024 è stato di 45,7 miliardi di dollari, con un incremento del 5,4% (pari a 2,4 miliardi di dollari) rispetto al 2023. Il ministro indiano del Commercio e dell’Industria, Piyush Goyal, ha dichiarato lunedì ai giornalisti che i negoziati commerciali tra Stati Uniti e India «procedono a ritmo serrato e in un clima di collaborazione reciproca, con l’obiettivo di raggiungere un accordo vantaggioso per entrambe le parti, che valorizzi il commercio bilaterale».
Anche l’Unione Europea si trova di fronte alla scadenza del 1° agosto, che da settimane sta seminando il panico nell’intero Vecchio Continente. Secondo l’Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, il commercio totale di beni con l’Ue nel 2024 ha raggiunto i 975,9 miliardi di dollari, con un deficit commerciale di 235,6 miliardi di dollari, in aumento del 12,9% (pari a 26,9 miliardi di dollari) rispetto al 2023.In caso di mancato accordo, le merci europee potrebbero essere soggette a un dazio all’importazione del 30%.
Parlando col giornalista John Solomon, Trump ha descritto l’atteggiamento dell’Ue come «durissimo in passato» aggiungendo che ora Bruxelles sta venendo a più miti consigli: «si stanno mostrando molto disponibili […] vogliono raggiungere un accordo, e sarà molto diverso da quello che abbiamo avuto per anni».
Tra gli Stati membri più esposti in caso di fallimento dei negoziati figurano Germania, Italia e Irlanda, che registrano alcuni dei maggiori surplus commerciali con gli Stati Uniti.
Le trattative insomma proseguono: il 16 luglio il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, si è recato a Washington per incontrare i funzionari americani. All’inizio della settimana, Sefcovic ha definito il dazio del 30% «assolutamente inaccettabile» e «del tutto proibitivo per qualsiasi scambio commerciale», aggiungendo che, pur preferendo un accordo con gli Stati Uniti, l’Ue potrebbe introdurre propri dazi in caso di fallimento delle trattative.