Nel corso della settimana, Donald Trump ha lasciato intendere che la “discesa in campo” di Elon Musk potrebbe rivelarsi un boomerang: «Io credo che ci aiuterà – ha dichiarato Trump martedì durante una riunione di governo – i terzi partiti sono sempre stati un vantaggio per me. Non so se lo siano anche per i repubblicani, ma per me sì». Musk aveva espresso sostegno alla candidatura di Trump lo scorso anno, prima di entrare a far parte dell’amministrazione per un periodo di circa quattro mesi. Le sue dimissioni a fine maggio, sono state accompagnate da pesanti critiche rivolte sia al presidente sia al Partito Repubblicano ed espresse in numerosi interventi sui social.
Musk ha affermato che il nuovo partito si propone di «contrastare l’unipartitismo repubblicano-democratico», sostenendo che entrambe le formazioni politiche stiano «portando il Paese alla rovina». Restano tuttavia incerti i contorni effettivi del progetto, anche alla luce dell’impossibilità per Musk, cittadino statunitense naturalizzato, di candidarsi alla presidenza. Inoltre, i precedenti storici dimostrano che i partiti terzi hanno sempre ottenuto risultati risibili alle elezioni federali.
Le dichiarazioni di Donald Trump arrivano mentre la capo di Gabinetto della Casa Bianca, Susie Wiles, in un’intervista al New York Post, ha dichiarato di non conoscere le ragioni del deterioramento dei rapporti tra Trump e Musk: «il presidente è sempre stato molto generoso nei suoi confronti, ed Elon aveva moltissimo da offrire – ha affermato la Wiles – conosceva aspetti che noi ignoravamo e conosceva persone e tecnologie che ci erano estranee. È stata una grande opportunità finché, ha funzionato. Ma si è conclusa, e a mio avviso in modo piuttosto problematico».