Trump: la Nato armerà gratis l’Ucraina contro la Russia

di Giovanni Donato/Katabella Roberts
11 Luglio 2025 15:14 Aggiornato: 11 Luglio 2025 22:16

Donald Trump ha siglato un nuovo accordo Nato per fornire armamenti all’Ucraina. I costi saranno tutti a carico della Nato stessa.

Le dichiarazioni sono state rilasciate nel corso di un’intervista a Nbc News, durante la quale Trump ha anche espresso delusione nei confronti del presidente russo Vladimir Putin per la mancanza di progressi verso una risoluzione del conflitto. Il presidente americano ha precisato che l’intesa è stata finalizzata durante il vertice Nato dello scorso mese e ha anticipato che il 14 luglio farà un’importante dichiarazione sulla Russia, senza però fornire ulteriori dettagli.

Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha confermato di aver avuto un colloquio con Trump nella stessa giornata, sottolineando di stare lavorando a stretto contatto con gli alleati per garantire all’Ucraina il sostegno necessario: «Gli attacchi massicci e continui della Russia contro i civili ucraini sono deplorevoli» ha scritto Rutte in un comunicato pubblicato su X, «oggi ho esortato i leader a fare di più, affinché l’Ucraina abbia maggiori munizioni e sistemi di difesa aerea». Rutte non ha fatto cenno all’accordo citato da Trump.

Il 7 luglio il Pentagono aveva annunciato l’invio di ulteriori armi difensive all’Ucraina, che negli ultimi giorni sta venendo massacrata da intensi e continui attacchi russi con droni e missili, molti dei quali diretti contro la capitale Kiev. In un comunicato, il ministero della Difesa statunitense ha dichiarato infatti: «Su indicazione del presidente Trump, il Dipartimento della Difesa sta fornendo ulteriori armamenti difensivi all’Ucraina per consentire agli ucraini di proteggersi, mentre lavoriamo per garantire una pace duratura e fermare le ostilità».

Non è stato specificato quali armamenti verranno inviati. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ripetutamente chiesto a Washington di fornire altri sistemi Patriot, i missili antimissile considerati cruciali per la difesa dagli attacchi russi. In una conferenza stampa tenutasi il 10 luglio a Kuala Lumpur, in Malesia, dopo un incontro con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il ministro degli Esteri  americano Marco Rubio ha dichiarato che l’amministrazione Trump sta discutendo con alcuni Paesi europei la possibilità di condividere batterie Patriot con l’Ucraina dicendo che in Europa «ci sono altre batterie Patriot» e che «sarebbe auspicabile che uno dei Paesi in procinto di ricevere forniture di queste batterie decidesse di posticipare la consegna per inviarle all’Ucraina», aggiungendo che Washington sta anche cercando altre soluzioni per fornire armamenti difensivi a Kiev.

Finora, l’amministrazione Trump aveva inviato a Kiev solo le armi già autorizzate da Joe Biden. Ma oggi si rileva un evidente cambio di passo: dopo l’iniziale prudenza (fondata su diversi motivi) nell’ordinare l’invio di nuove armi a Kiev, oggi il presidente americano schiera, senza se e senza ma, l’intera Nato dalla parte dell’Ucraina.
Da un lato si potrebbe osservare che così i costi dell’armamento di Kiev saranno ripartiti tra tutti gli Stati membri dell’Alleanza Atlantica. Ma dall’altro è chiaro il messaggio al Cremlino: “adesso avete contro tutta la Nato, Stati Uniti in testa”. E questo è un vero colpo di scena. Soprattutto alla luce del fatto che Trump ormai dica chiaramente di essere stanco di farsi prendere in giro da Putin, alla luce delle pesantissime sanzioni alla Russia che il Parlamento americano si avvia ad approvare, e alla luce dell’audio diffuso (proprio adesso) dalla Cnn, in cui Trump parla di bombardare Mosca e Pechino. Pare che Putin e Xi abbiano riso, nel sentire l’avvertimento di The Donald, forse pensando che si trattasse di una delle sue sparate da cow boy. Ma ora l’amministrazione Trump dimostra che non scherza, e sta passando all’azione. E a Mosca e a Pechino ora forse qualcuno inizia a prendere sul serio Donald Trump.

 


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