Video: Reuters
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato venerdì 30 maggio l’intenzione di raddoppiare i dazi sulle importazioni di acciaio dall’estero, portandoli dal 25% al 50%. «Imporremo un aumento del 25%. Porteremo i dazi sull’acciaio al 50%, così da proteggere ulteriormente l’industria siderurgica americana» ha dichiarato Trump durante un comizio in Pennsylvania.
I nuovi dazi riguarderebbero milioni di tonnellate di acciaio e alluminio provenienti da paesi come Canada, Brasile, Messico, Corea del Sud e altri, che finora avevano beneficiato dell’esenzione dai tributi.
Durante l’evento in Pennsylvania, Trump ha anche espresso apprezzamento la “partnership” tra Nippon Steel e US Steel, lasciando intendere un possibile sostegno all’acquisizione – a lungo contestata – da parte del colosso giapponese. L’operazione, proposta per la prima volta nel 2023, ha diviso l’opinione pubblica in Pennsylvania, Stato strategico con una forte presenza di lavoratori sindacalizzati, e ha creato tensioni nei rapporti tra Stati Uniti e Giappone.
La US Steel ha sede proprio in Pennsylvania, Stato che incarna la parabola dell’industria manifatturiera americana: un tempo motore economico del Paese, oggi simbolo del declino della Rust Belt, travolta dalla concorrenza estera causata dalla “globalizzazione” (e innanzitutto della Cina, dove il costo del lavoro, per vari motivi, è irrisorio). La Pennsylvania è uno degli Stati chiave nelle elezioni presidenziali.