Trump agli americani: nonostante i dazi l’inflazione sta calando

di Redazione ETI/Katabella Roberts
1 Maggio 2025 15:15 Aggiornato: 1 Maggio 2025 17:16

Il 29 aprile, Trump ha difeso le sue politiche commerciali, cercando di placare le preoccupazioni economiche degli americani. «Probabilmente la Cina assorbirà i dazi», ha dichiarato in un’intervista con il conduttore di Abc News Terry Moran, rispondendo a domande su possibili «tempi difficili» in arrivo.

Trump ha calmato gli animi, sostenendo che l’economia americana «è destinata a crescere sempre di più» e che tutto «sta andando nella direzione giusta». L’intervista si è concentrata sulle prospettive economiche degli Stati Uniti e sull’impatto dei dazi dell’amministrazione, con un’aliquota del 10% su quasi tutti i partner commerciali.

Il 9 aprile, l’amministrazione ha annunciato di sospendere i dazi per 90 giorni a tutti i Paesi, tranne la Cina. La maggior parte delle merci cinesi è soggetta a un dazio del 145%, mentre alcuni prodotti, come i veicoli elettrici, arrivano al 245%, e un ulteriore 20% per contrastare la crisi del fentanyl, secondo un comunicato della Casa Bianca.

Moran ha sollevato le preoccupazioni sui dazi di alcuni elettori, che hanno dichiarato: «non ho votato per questo», ma Trump ha replicato che i suoi sostenitori «lo hanno scelto» e che i dazi erano al centro della sua campagna. «Siamo stati sfruttati da altri Paesi a dei livelli mai visti», ha affermato Trump. «Perdevamo da 3 a 5 miliardi di dollari al giorno sul commercio, e da 1500 a 2 mila miliardi all’anno».

I dazi imposti da altre nazioni sulle importazioni dagli Stati Uniti erano «insostenibili», ha aggiunto. «Se ne stavano approfittando come non mai. Avrei potuto lasciare tutto com’era, senza fare nulla, ma alla fine il problema sarebbe esploso comunque».

Interrogato sull’eventualità che i dazi sulla Cina aumentino i prezzi per i consumatori americani, da elettronica ad abbigliamento, Trump ha risposto: «Non è detto che succeda. La Cina potrebbe anche accollarsi i dazi». Ha chiarito i dazi elevati frenano gli affari di Pechino con gli Stati Uniti, accusando la Cina di aver «incassato mille miliardi di dollari l’anno a nostre spese, sfruttandoci come nessuno ha mai fatto prima». «Ma ora non saranno più in grado di farlo», ha proseguito. «Andrà tutto bene. Se non avessi adottato questa strategia, l’economia americana sarebbe crollata».

Le parole di Trump trovano riscontro nei dati del ministero del Tesoro, secondo cui i dazi hanno prodotto entrate per 15 miliardi e 900 milioni di dollari, con un aumento del 105% rispetto all’anno scorso. Il picco è stato registrato il 22 aprile, con un profitto di 11 miliardi e 690 milioni. Tuttavia, queste cifre sono decisamente inferiori alle stime di Trump, che, durante un incontro del 14 aprile allo Studio Ovale, sosteneva che i dazi avrebbero generato 3 miliardi di dollari al giorno per gli Stati Uniti.

Nel frattempo, la fiducia dei consumatori è ai minimi degli ultimi cinque anni e l’ottimismo delle imprese è crollato per via dell’incertezza economica. Il 30 aprile, il ministero del Commercio pubblicherà una stima iniziale del Pil del primo trimestre

Durante l’intervista, Trump ha affermato che i prezzi, da benzina ed energia alle uova, sono diminuiti da quando ha assunto l’incarico a gennaio. «Non abbiamo più il caro carburante, energia e petrolio come prima. Ho portato il prezzo da 3 dollari e 20 a un valore molto più basso», ha dichiarato. «Con un calo del genere, non rischiamo l’inflazione».

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