Tesla crolla in Borsa dopo lo scontro Musk-Trump

di Redazione ETI/Andrew Moran
6 Giugno 2025 14:20 Aggiornato: 6 Giugno 2025 14:20

La giornata del 5 giugno ha visto registrare un significativo ribasso del 14,26% delle azioni di Tesla in seguito all’aggravarsi del contrasto tra Elon Musk e il presidente Donald Trump. Nonostante un parziale recupero dai minimi di aprile, il titolo Tesla risulta ancora in calo di circa il 25% da inizio anno, lontano dai massimi di dicembre.

Lo scontro con la Casa Bianca è iniziato quando Musk ha definito la proposta di legge One Big Beautiful Bill Act, recentemente approvata dalla Camera, una «abominevole porcheria», invitando il Parlamento a bocciarla.

Musk ha guidato il Doge in qualità di funzionario speciale per 130 giorni, fino alla fine di maggio. In una recente audizione con il senatore repubblicano Mike Lee, ha evidenziato come il servizio del debito superi i mille miliardi di dollari l’anno, definendolo «una forma di schiavitù debitoria per il popolo americano».

Secondo l’amministrazione Trump, la proposta permette invece di ridurre il disavanzo grazie a risparmi obbligatori pari a circa mille e 700 miliardi di dollari nell’arco di dieci anni. In una nota informativa, la Casa Bianca ha precisato che tali risparmi derivano da modifiche permanenti alla normativa, con effetti prolungati nel tempo, definendolo un provvedimento che «riporta il Paese sulla via della grandezza».

Lo scontro si è intensificato il 5 giugno, con reciproche dichiarazioni pubbliche rilasciate nel corso della giornata. «Avevamo un ottimo rapporto. Non so se sarà ancora così», ha affermato Trump rispondendo ai giornalisti nello Studio Ovale, accanto al cancelliere tedesco Friedrich Merz. Secondo il presidente, le critiche di Musk sono legate alla mancata inclusione di incentivi fiscali per i veicoli elettrici nella proposta di legge. Musk, però, si era già espresso in passato a favore dell’eliminazione di tutti i sussidi, inclusi quelli per l’elettrico.

Nel corso della giornata, Trump ha comunicato su Truth la possibile revoca dei contratti e i sussidi governativi destinati alle aziende guidate da Musk, per ottenere risparmi a carico del bilancio federale. E Musk ha subito replicato su X sostenendo che Trump «avrebbe perso le elezioni» senza il suo appoggio. Poco dopo, ha annunciato precipitosamente l’intenzione di SpaceX di avviare la dismissione della navetta Dragon. Dichiarazioni poi ritirate poche ore dopo.

L’escalation tra Musk e Trump ha indotto gli osservatori di mercato a seguire con attenzione gli sviluppi. Secondo Dan Ives, analista tecnologico di Wedbush, il deteriorarsi dei rapporti tra i due potrebbe avere conseguenze sul quadro normativo per Tesla, in particolare nel settore della guida autonoma.

Nonostante le vendite, alcuni analisti mantengono una visione positiva sulle prospettive a lungo termine dell’azienda, puntando in particolare sullo sviluppo delle batterie Megapack e dei robot Optimus. Nancy Tengler, amministratrice delegata e responsabile degli investimenti di Laffer Tengler Investments, ha sottolineato che il titolo Tesla è sostenuto da una narrativa strategica di lungo periodo. Secondo le sue previsioni, entro fine anno migliaia di robot Optimus saranno operativi negli stabilimenti Tesla, con l’obiettivo di raggiungere una capacità produttiva annua di un milione di unità entro cinque anni.

Anche la giornata borsistica del 5 giugno ha risentito dello scontro e si è conclusa in calo per i principali indici statunitensi: il Dow Jones ha perso 108 punti (–0,25 per cento), scendendo a quota 42.319. Il Nasdaq, a forte componente tecnologica, ha chiuso in ribasso di 162 punti (–0,83 per cento) a 19.298, mentre lo S&P 500 ha ceduto 31 punti (–0,53 per cento).

 


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