In uno scenario di conflitto si deve «sempre mantenere fermo il dialogo. Posizioni velleitarie non portano a risultati positivi». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti alla domanda sulla possibilità di valutare lo stop delle relazioni commerciali con Israele, a margine della seconda Conferenza Unesco «Il patrimonio culturale nel XXI Secolo» che si è aperta oggi a Castel Capuano a Napoli. «Noi condanniamo quello che sta accadendo. Lo abbiamo detto in maniera molto forte, l’ha ribadito il presidente della Repubblica l’altra sera e noi ci riconosciamo nelle sue parole perché poi sono le stesse che ho usato io in Parlamento, alla Camera e al Senato la scorsa settimana», ha ricordato Tajani.
«Ma – ha aggiunto – ritirare l’ambasciatore e fare scelte che sono propagandistiche non sortiscono effetto. Questo non è il modo migliore per aiutare la popolazione palestinese». Per Tajani l’obiettivo è «convincere Israele ad arrivare a un cessate il fuoco» mentre «Hamas, che ha una grandissima responsabilità di quello che accade, deve liberare tutti gli ostaggi che ha e deve smettere di continuare a svolgere azioni terroristiche». La strategia, per Tajani, è «tenere sempre aperta la porta del dialogo». «L’obiettivo – ha concluso – è essere quello di arrivare alla pace, fare una ricostruzione di Gaza. Noi condividiamo il progetto egiziano che è stato fatto proprio anche dai paesi arabi».