I ministri degli Esteri e della Difesa di Italia e Regno Unito hanno «ribadito il partenariato profondo e in continua crescita» tra i due Paesi nel corso dell’incontro virtuale tra la Hms Prince of Wales, all’ancora a Napoli, e il ministero della Difesa italiano a Roma. Lo si legge in una nota congiunta dei ministri degli Esteri Yvette Cooper e Antonio Tajani e i ministri della Difesa John Healey e Guido Crosetto. «Abbiamo sottolineato il nostro impegno comune per la sicurezza europea, la cooperazione nell’ambito della Nato e il sostegno all’Ucraina. La presenza a Napoli del gruppo d’attacco portaerei britannico equipaggiato con F-35 sottolinea i profondi legami tra Regno Unito e Italia in materia di difesa. Le complesse esercitazioni congiunte svolte durante il dispiegamento hanno ulteriormente rafforzato l’interoperabilità delle nostre forze armate», si legge nella nota.
«Abbiamo discusso la nostra posizione comune sulle questioni globali, dal Medio Oriente ai Balcani occidentali, e abbiamo sottolineato le nostre ambizioni condivise, tra cui il programma Global Combat Air, la sicurezza europea e la risposta alla minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia, anche attraverso la collaborazione per affrontare le minacce ibride. Abbiamo ribadito il nostro impegno incondizionato a rafforzare la resilienza militare, politica, energetica ed economica dell’Ucraina», prosegue la nota. «Abbiamo ribadito il nostro impegno a contrastare la migrazione illegale, riconoscendone i legami con i conflitti e l’instabilità delle regioni coinvolte. Basandoci sul recente contributo del Regno Unito al Processo di Roma, pari a 5,75 milioni di sterline, abbiamo concordato di cooperare per affrontare le cause alla radice della migrazione e di utilizzare tutti gli strumenti disponibili per contrastare la criminalità organizzata», continua il comunicato. «Insieme stiamo costruendo un futuro caratterizzato da un maggiore allineamento strategico, una più profonda collaborazione in materia di difesa e un sostegno incondizionato alla pace e alla stabilità internazionali», conclude la nota.




