Studio Ibm: il 73% degli Ad italiani usa l’intelligenza artificiale

di Agenzia Nova
10 Giugno 2025 18:46 Aggiornato: 10 Giugno 2025 18:46

Un nuovo studio globale dell’Ibm Institute for Business Value, in collaborazione con Oxford Economics, ha intervistato duemila Ad di 33 Paesi e 24 settori (tra febbraio e aprile 2025) e i risultati rivelano un’attesa di investimenti in Ia raddoppiati nei prossimi due anni. Il 61 per cento (73 per cento in Italia) conferma di adottare attivamente gli agenti di intelligenza artificiale e di prepararsi a implementarli su larga scala. Secondo i risultati, il 68 per cento degli amministratori delegati ritiene fondamentale per la collaborazione interfunzionale un’architettura dei dati integrata a livello aziendale e il 72 per cento (66 per cento in Italia) considera i propri dati come la chiave per sbloccare il valore dell’Ia generativa. Tuttavia, la ricerca indica che le organizzazioni potrebbero avere difficoltà a coltivare un ambiente dati efficiente: la metà degli intervistati ha ammesso che il rapido ritmo degli ultimi investimenti ha portato la loro organizzazione a una tecnologia disomogenea e frammentata.

Per il vicepresidente di Ibm Gary Cohn: «con l’accelerazione nell’adozione dell’intelligenza artificiale per migliorare efficienza e produttività, il vero vantaggio lo otterranno solo quegli Ad coraggiosi che vedono i rischi come opportunità da cogliere. Questo implica concentrarsi su ciò che è controllabile, poiché ci sono molte cose al di fuori del nostro controllo. In momenti di incertezza del mercato, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei dati aziendali per mettere a frutto i propri punti di forza diventa un vantaggio competitivo. I leader che non approfitteranno di questi strumenti per evolversi stanno praticamente optando per non competere in futuro». Quando si tratta di adottare l’Ia, gli Ad si trovano a «bilanciare la pressione del ROI a breve termine con quella degli investimenti in innovazione a lungo termine», ha spiegato Tiziana Tornaghi, General Manager Ibm Consulting Italia. Secondo gli intervistati, il 25 per cento delle iniziative di Ia ha generato il ritorno sull’investimento atteso negli ultimi anni, mentre soltanto il 16 per cento ha avuto influenza sull’intera organizzazione. Per accelerare i progressi, il 65 per cento (70 in Italia) degli Ad intervistati sostiene che la propria organizzazione sta facendo affidamento su casi d’uso di intelligenza artificiale guidati dal ROI, con il 68 per cento (61 in Italia) che afferma che la loro organizzazione dispone di metriche specifiche per valutare efficacemente il ritorno sull’investimento in innovazione.

Per poco più della metà degli intervistati (59 per cento in Italia) la propria organizzazione, oltre alla riduzione dei costi, sta ottenendo valore dagli investimenti in Ia generativa. Il 64 per cento riconosce che il rischio di rimanere indietro spinge gli investimenti in alcune tecnologie prima di avere una chiara comprensione del valore che esse apportano all’organizzazione, ma solo il 37 per cento afferma che è meglio essere «veloci e sbagliare» piuttosto che «fare la cosa giusta ma troppo lentamente» quando si tratta di adozione della tecnologia. Entro il 2027, circa l’85 per cento degli Ad prevede che gli investimenti in Ia per migliorare l’efficienza e ridurre i costi avranno prodotto un Roi positivo, e il 77 per cento prevede di vedere una crescita e un’espansione su larga scala grazie agli investimenti in Ia. Il 69 per cento afferma che il successo della propria organizzazione è direttamente collegato alla capacità di trattenere un ampio gruppo di leader con una profonda comprensione della strategia e l’autorità per prendere decisioni critiche. Secondo gli Ad, un terzo della forza lavoro richiederà formazione e/o riqualificazione nei prossimi tre anni, mentre il 65 per cento (71 in Italia) afferma che la propria organizzazione utilizzerà l’automazione per colmare le lacune di competenze. Il 54 per cento (47 in Italia) sta assumendo ruoli legati all’intelligenza artificiale che solo un anno fa non esistevano.


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