Stati Uniti e Germania rilanciano il dialogo

di Redazione ETI/Emel Akan
6 Giugno 2025 16:02 Aggiornato: 6 Giugno 2025 16:02

Il 5 giugno si è tenuto un incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il cancelliere tedesco Friedrich Merz per discutere su temi cruciali, tra cui il conflitto in Ucraina, i rapporti commerciali e gli impegni di spesa per la difesa nell’ambito della Nato. Per Merz, gli Stati Uniti ricoprono una posizione di forza per favorire la pace in Europa, evidenziando il sostegno dell’Unione Europea a Kiev.

Alla sua prima visita a Washington, il cancelliere tedesco ha manifestato piena fiducia nella capacità di Donald Trump di contribuire a risolvere la crisi ucraina, sollecitando una linea più dura contro Mosca. «Occorrono strumenti per porre fine a questa tragica guerra», ha dichiarato il Merz nello Studio Ovale, e ha evocato l’anniversario dello sbarco in Normandia, previsto per oggi, 6 giugno. Ha poi elogiato il ruolo storico degli Stati Uniti nella liberazione della Germania dal nazismo, sottolineando: «Noi siamo consapevoli del debito verso di voi».

Parallelamente Donald Trump ha affermato che, senza un accordo di pace, adotterà un approccio «estremamente deciso» verso entrambe le parti. Con un’analogia, ha paragonato il conflitto a «due bambini che si azzuffano in un parco», osservando che a volte è preferibile «lasciarli combattere» piuttosto che intervenire subito. Da mesi, il presidente statunitense preme per un cessate il fuoco e i negoziati tra Russia e Ucraina. Il 4 giugno, in un messaggio su Truth, ha riferito di una lunga telefonata con Vladimir Putin, definita «un buon dialogo», ma non risolutiva. Putin ha reagito con fermezza a un recente attacco ucraino con droni contro basi aeree russe, non comunicato in anticipo alla Casa Bianca.

Il dialogo tra i due leader ha mostrato anche divergenze. Merz ha criticato alcune prese di posizione della precedente amministrazione Trump, in particolare l’incontro teso con il presidente Zelensky e le accuse di ingerenza rivolte ai leader europei. A sua volta, Washington ha contestato la classificazione dell’Alternativa per la Germania come partito di estrema destra, contestazione diventata poi oggetto di monito da Merz, che ha invitato Washington a non interferire nella politica interna tedesca. Nonostante ciò, Merz ha adottato un approccio pragmatico, puntando a una collaborazione diretta con Trump, soprattutto su temi chiave come la crisi ucraina, il commercio e la Nato. In un gesto simbolico, Merz ha invitato Trump a visitare Kallstadt, il villaggio natale del nonno Friedrich Trump, consegnandogli il suo certificato di nascita.

Sul fronte commerciale, le tensioni hanno occupato un ruolo centrale nell’incontro, delineato da colloqui sui negoziati per evitare nuovi dazi Usa. L’Unione Europea è attualmente soggetta a dazi del 10% su molte merci, ma Trump ha annunciato un aumento al 50%, inizialmente previsto per il 1° giugno, poi rinviato al 9 luglio dopo un colloquio con Ursula von der Leyen. La Germania, maggiore economia europea, ha manifestato preoccupazione per l’impatto dei dazi sui settori manifatturiero ed esportatore, soprattutto su automobili (25%), acciaio e alluminio (ora al 50%).

Infine, sul piano della difesa, da tempo il presidente Trump insiste affinché i Paesi Nato, tra cui la Germania, contribuiscano equamente all’alleanza. Dal suo ritorno alla Casa Bianca a gennaio, ha accentuato le pressioni per obiettivi di spesa più ambiziosi. Al vertice dei ministri degli Esteri Nato in Turchia, a maggio, il ministro tedesco Johann Wadephul ha condiviso questa visione, proponendo che ogni membro destini il 5% del Pil alla difesa, rispetto al 2% attuale. Wadephul ha anche appoggiato l’idea del segretario generale della Nato, Mark Rutte, di allocare il 3,5% del Pil alla difesa, con un ulteriore 1,5% per infrastrutture militari.


Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times

Consigliati