Sparatoria a Manhattan, cinque morti di cui un poliziotto

di Redazione ETI/Sam Dorman
29 Luglio 2025 9:36 Aggiornato: 29 Luglio 2025 15:45

Il 28 luglio un uomo ha aperto il fuoco all’interno di un palazzo di uffici nel centro di Manhattan uccidendo cinque persone, tra cui un agente di polizia. L’attentatore si è poi tolto la vita, portando a sei il numero totale dei morti. Tra le vittime, uomini e donne e un ferito grave, in condizioni critiche ma fortunatamente stabili.
«Abbiamo perso quattro vite in un altro atto insensato di violenza armata, tra cui un operatore del Dipartimento di polizia di New York, l’agente Didarul Islam» ha dichiarato il sindaco di New York Eric Adams in conferenza stampa lunedì sera. L’agente Didarul Islam, 36 anni, originario del Bangladesh e in servizio da tre anni e mezzo, lascia la moglie incinta e due figli piccoli.

Il palazzo al 345 di Park Avenue, il luogo della sparatoria, ospita gli uffici di grandi società finanziarie come Blackstone, la National Football League e il consolato generale d’Irlanda. L’autore della strage è Shane Tamura, 27 anni, residente a Las Vegas, con una storia documentata di disturbi mentali, secondo quanto riferito dalla polizia del Nevada. Le motivazioni dell’attacco restano al vaglio degli investigatori.

Le prime chiamate ai soccorsi sono arrivate alle 18:28. Le telecamere di sicurezza mostrano un uomo scendere da un’auto nera con targa del Nevada, parcheggiata in doppia fila su Park Avenue, e dirigersi verso l’edificio. La perquisizione del veicolo ha poi rivelato una custodia per fucile con munizioni, un revolver carico, caricatori, uno zaino e farmaci prescritti all’attentatore. All’ingresso, lo squilibrato ha aperto il fuoco colpendo l’agente Islam vicino all’entrata e una donna nascosta dietro una colonna. Ha poi attraversato l’atrio sparando all’impazzata, seminando il panico nella zona centrale di Manhattan, non lontano dalla stazione ferroviaria Grand Central Terminal e dalla cattedrale di San Patrizio. Tamura ha poi sparato a una guardia giurata nascosta dietro un banco vicino agli ascensori e ha ferito gravemente un uomo, che ha raccontato l’accaduto agli agenti dal letto d’ospedale.
L’attentatore è poi salito al 33esimo piano, sede della Rudin Management, una società immobiliare che sembra fosse il reale obiettivo dell’attacco, dove ha ucciso una donna prima di togliersi la vita con un colpo al petto.

Il comandante della polizia di New York, Jessica Tisch, ha riferito che le motivazioni di Tamura, segnato da problemi psichici, sono ancora sotto indagine, così come le ragioni che lo hanno portato a scegliere quel luogo per l’attacco. La Tisch ha poi reso omaggio all’agente caduto: «Stava svolgendo il compito che noi gli avevamo affidato. Ha accettato il pericolo. Ha compiuto il sacrificio estremo. Ucciso a sangue freddo, indossando un’uniforme che rappresenta la promessa fatta a questa città. È morto come ha vissuto: da eroe».

Il vicedirettore dell’Fbi, Dan Bongino, ha immediatamente confermato il pieno supporto al dipartimento di polizia della città da parte dell’ufficio di New York del Bureau.

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