Schlein: Governo ipocrita su Gaza

di Agenzia Nova
31 Luglio 2025 14:15 Aggiornato: 31 Luglio 2025 14:15

La segretaria del Pd Elly Schlein in una intervista alla Stampa critica la posizione del governo che ritiene controproducente il prematuro riconoscimento dello Stato di Palestina: un ragionamento che giudica inaccettabile. «Il punto è che manca l’Italia» perché finora «Francia, Malta, Regno Unito hanno annunciato che riconosceranno lo Stato di Palestina, aggiungendosi così alla Spagna, all’Irlanda, alla Norvegia, agli oltre 140 Paesi che già la riconoscono. Anche Canada e Australia lo stanno valutando… Manca l’Italia!». In questo modo, attacca, «questo governo sta disperdendo totalmente la credibilità che l’Italia ha sempre avuto anche nell’interazione col mondo arabo». Tutta la comunità internazionale si sta schierando e, dopo la lettera-appello degli ambasciatori e la presa di posizione di Francia e Gran Bretagna sullo Stato di Palestina, si fa sentire anche il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Per Schlein definire «prematuro» il riconoscimento dello Stato palestinese, come ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, è un’operazione di «una ipocrisia infinita! Come si può dire: ‘Siamo in principio favorevoli, ma adesso è presto’. Ma presto cosa!».Per la segretaria democratica siamo già abbondantemente oltre il tempo limite. Addirittura, incalza, «un ministro israeliano la settimana scorsa ha dichiarato che stanno spingendo per la cancellazione di Gaza! Cos’altro stanno aspettando? Come ho detto in aula: se non ora, quando?». Il problema è uno solo, continua, ed è ben evidente: «C’è una subalternità ideologica a Trump e Netanyahu. Ma l’Italia è un grande Paese che non merita di vedere la propria politica estera piegata alle amicizie politiche di questo governo. La storia giudicherà dove eravamo in questo passaggio così drammatico. È solo una scusa il rischio di compromettere le trattative di pace, con il riconoscimento dello Stato di Palestina, attacca la leader dem».

La verità sarebbe semplicemente una: «Non vogliono irritare il governo di Netanyahu e Trump. Perché abbiamo visto le reazioni del governo americano e israeliano quando Francia e Regno Unito hanno dichiarato questa intenzione». Del resto, osserva Schlein, la «subalternità» si manifesta non solo sul dossier mediorientale, «l’abbiamo vista in questi mesi anche sui dazi». E in questo caso «il conto lo pagheranno le imprese e i lavoratori italiani». Altro che tariffe sostenibili, «il 15 per cento secondo le stime di Confindustria vuol dire più di 20 miliardi in meno di export già l’anno prossimo. E, secondo il rapporto di Svimez, vuol dire il rischio di più di 100 mila posti di lavoro» ha concluso Schlein.


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