Schillaci: da settembre pronti a sostituirci alle regioni in caso di criticità

di Agenzia Nova
30 Giugno 2025 10:30 Aggiornato: 30 Giugno 2025 10:52

Da settembre «potremo agire, quando sarà necessario, con i poteri sostitutivi per affrontare le criticità legate alle liste d’attesa». Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso di un’intervista a Il Messaggero. «Ora – ha aggiunto – abbiamo uno strumento efficace per intervenire, abbiamo i dati. Non vogliamo fare delle pagelle sulle regioni, ma aiutarle a risolvere i problemi». Il ministro ha varato una serie di provvedimenti, ma c’è ancora molto da lavorare: «Finalmente abbiamo una piattaforma trasparente con i dati sulle attese forniti dalle Regioni. Rispecchiano puntualmente la situazione Asl per Asl, prestazione per prestazione. Partendo dai dati oggettivi, si può agire. Vero, ci sono ancora dei casi di grande difficoltà con ritardi inaccettabili nell’erogazione di alcune prestazioni essenziali. Ma con i dati alla mano che fino ad oggi non c’erano possiamo migliorare. Il quadro è a macchia di leopardo, ma in alcune regioni si notano già dei miglioramenti per l’introduzione della legge. Siamo sulla strada giusta», ha proseguito il ministro.

Per ora sono online solo i dati delle attese generali e non suddivisi per regione: «È un processo graduale, diffonderemo tutti i dati in modo trasparente», ha spiegato. Entro giugno 2026, in applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, devono diventare operative le Case di comunità anche con la partecipazione dei medici di famiglia. Ad oggi però si parla di ritardi: «No, non è vero, gradualmente il processo di apertura di queste strutture sta andando avanti. Sono convinto che tutte saranno pronte entro giugno del prossimo anno. Anche perché la maggioranza delle Case di comunità sono già partite. Io sono fiducioso che riusciremo a rispettare i tempi», ha detto ancora. Una delle cause delle liste di attesa è l’eccesso di prescrizioni di visite mediche ed esami inappropriate. A volte i medici prescrivono ai pazienti prestazioni non necessarie e questo va inevitabilmente a ingolfare il sistema: «Non abbiamo inserito direttamente, nel decreto sulle liste di attesa, delle norme sull’inappropriatezza perché non volevo che passasse il messaggio che si tagliano le prestazioni per i cittadini, che si puntasse a negare visite mediche ed esami. Non è questo il nodo. Il tema è che constatiamo un incremento evidente delle prescrizioni. Noi – ha concluso Schillaci – dobbiamo assicurarci che ogni cittadino abbia accesso agli esami e alle visite di cui ha realmente bisogno e che lo abbia nei tempi giusti».