Il governo «è muto di fronte ai salari poveri o inadeguati. Ha messo a disposizione per i rinnovi contrattuali risorse che sono il 10 per cento in meno di quello che l’inflazione ha sottratto alle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici negli ultimi due anni, dopo aver liquidato il salario minimo legale, difendendo ipocritamente la centralità della contrattazione collettiva. Oggi il presidente Mattarella ha avuto parole importanti che lanciano un vero e proprio allarme sui salari. Occorre una svolta, vogliamo un salario minimo legale, nuovi meccanismi di indicizzazione automatici che possano essere anche un deterrente ai mancati rinnovi, a difesa della contrattazione nazionale e la dignità del lavoro». È quanto dichiara Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza verdi e sinistra alla Camera.