Video: Reuters / Volkswagen of America
Il devastante incendio di Palisades, che ha colpito la California all’inizio di gennaio, ha causato la morte di 12 persone e bruciato oltre 9.308 ettari, distruggendo Pacific Palisades, un quartiere residenziale prevalentemente benestante affacciato sull’oceano.
Tra le macerie, un furgone Volkswagen del 1977 di colore blu-verde acqua sembrava essere rimasto intatto ed è diventato un simbolo di resilienza.
La proprietaria e surfista Megan Weinraub ha scoperto che il suo amato furgone, soprannominato “Azul” (blu in spagnolo), era sopravvissuto grazie a una fotografia virale e ai messaggi dei vicini.
“Ho ricevuto tantissimi messaggi dai miei vicini che dicevano: ‘Oh mio Dio, il tuo furgone è sopravvissuto!’, e io rispondevo: ‘Non ci credo’, perché sembrava troppo bello per essere vero”, ha raccontato Weinraub. “Mi ero completamente distaccata e pensavo che fosse sicuramente andato perduto a causa dei video trasmessi dai telegiornali”, ha aggiunto Weinraub.
Weinraub ha ancora poche risposte su come l’auto, vecchia di quasi mezzo secolo, sia riuscita a sopravvivere. Anche gli ingegneri della casa automobilistica sono perplessi.
La maggior parte del telaio del veicolo era recuperabile, ma ha subito danni soprattutto sul lato esposto alle fiamme. Dopo mesi di restauro e poche settimane prima del primo anniversario dell’incendio di Palisades, “Azul” è stata restituita a Weinraub durante una presentazione mercoledì 19 novembre al Petersen Automotive Museum di Los Angeles.
“Com’è stato possibile? Francamente, onestamente, non lo so”, ha affermato Gunnar Wynarski, coordinatore dell’ispezione di riutilizzo di Volkswagen America e leader del team di restauro Oxnard presso Volkswagen. “Considerando la devastazione causata in quella zona, le case bruciate, la distruzione, questa auto è sopravvissuta. Abbiamo trovato l’auto con i finestrini posteriori rotti, c’erano ceneri e braci all’interno, ma nulla era bruciato e abbiamo drenato 11 galloni di carburante dall’auto. Perché non ha preso fuoco? Non lo so”.




