Respinta la richiesta di Newsom contro i marines a Los Angeles

di Redazione ETI/Tom Ozimek
11 Giugno 2025 14:54 Aggiornato: 11 Giugno 2025 14:54

Un giudice federale ha respinto la richiesta d’urgenza del governatore Gavin Newsom, volta a bloccare la decisione presidenziale di federalizzare la Guardia nazionale californiana e inviare i marines a Los Angeles, in seguito ai violenti scontri tra manifestanti e agenti dell’immigrazione.

Il ricorso, depositato il 10 giugno presso un tribunale federale della California, contesta la legittimità del provvedimento che consente al presidente di mobilitare la Guardia nazionale in caso di ribellione o se le forze ordinarie non riescono a far rispettare la legge. Secondo il ricorso di Newsom, non sussistono le condizioni previste dalla legge: non vi sarebbe alcuna ribellione in atto, l’intervento avrebbe aggirato l’autorità statale e violerebbe la legge Posse Comitatus, che limita l’uso dei militari federali per attività di ordine pubblico.

Il giudice distrettuale Charles Breyer ha stabilito che non vi fossero gli estremi per imporre l’ordinanza restrittiva nei tempi richiesti e ha concesso al governo federale più tempo per rispondere alla richiesta.

La Casa Bianca ha dunque invitato Newsom a perseguire penalmente i rivoltosi, responsabili di incendi dolosi e saccheggi, anziché opporsi legalmente al dispiegamento delle truppe. «Il governatore è più preoccupato della propria immagine che della tutela della legalità e della sicurezza pubblica», ha dichiarato la vice portavoce Anna Kelly. «Il presidente ha agito per ristabilire l’ordine, e meriterebbe un ringraziamento, non una denuncia».

Anche il comando dei marines ha precisato che le truppe non sono state incaricate di intervenire nei disordini, né di agire a supporto delle forze dell’ordine, e che la loro presenza è limitata alla salvaguardia delle infrastrutture federali.

Intanto, il presidente Trump, ha ricordato di poter ricorrere all’Insurrection Act, che consente l’impiego di truppe attive all’interno del territorio nazionale per ristabilire l’ordine in situazioni eccezionali. «Se ci fosse un’insurrezione, la invocherei senz’altro. Vedremo», ha dichiarato alla stampa nell’Ufficio Ovale. E ha aggiunto: «Se non fossimo intervenuti, Los Angeles starebbe bruciando».

 


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