All’istituto Mario Negri «abbiamo preso spunto da Expo prendendo l’esperienza di tantissimi anni di studi farmacologici per incominciare a guardare il cibo come se fosse un farmaco. Abbiamo cominciato a farlo ormai da sei anni, abbiamo già avuto dei risultati interessanti e l’idea di essere partiti per non disperdere l’esperienza di Expo pensiamo possa essere interessante». Lo ha detto Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs intervenendo a “Expo 2015: 10 anni dopo. Nutrizione, innovazione, sostenibilità” organizzato da Federalimentare a Palazzo Visconti a Milano. Rispondendo a chi gli ha chiesto se anche le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 saranno un’opportunità dal punto di vista dell’alimentazione, ha risposto «sì assolutamente, le Olimpiadi hanno un grande rapporto con l’alimentazione. Se saranno un’opportunità dipenderà da noi e dalle persone che sono intorno alle Olimpiadi, ma certamente lo potrebbero essere».
«Le cattive scelte alimentari — ha aggiunto Remuzzi durante il suo intervento — uccidono più persone che droghe, tabacco, alcol e comportamenti sessuali a rischio messe insieme. Quasi tutte le malattie più comuni sono legate alla dieta le nostre scelte alimentari sono il fattore più importante per prevenire le malattie più comuni».