Il 25 aprile, un giornalista di The Epoch Times USA ha ricevuto dei riconoscimenti ufficiali per il suo lavoro di denuncia delle violazioni dei diritti umani da parte del Partito comunista cinese, durante il congresso annuale del Religion Communicators Council, a Salt Lake City.
La reporter Eva Fu, ha ricevuto il Wilbur Award 2025, il massimo riconoscimento del consiglio, assegnato ogni anno al miglior lavoro nella comunicazione di temi, valori e questioni religiose nei giornali. Eva Fu è stata premiata per le sue inchieste che hanno svelato come il regime cinese nasconda li crimine aberrante del prelievo forzato di organi da persone in vita. Il regime preleva gli organi da prigionieri di coscienza per rivenderli a pazienti che si recano in Cina per i trapianti, come più volte documentato sia da The Epoch Times USA che da questo giornale.
I premi del consiglio hanno messo in luce i lavori pubblicati nel 2024 da 20 Testate giornalistiche. I vincitori sono stati selezionati da giurie che hanno giudicato contenuto, creatività, impatto ed eccellenza nella comunicazione dei valori religiosi. Il criterio utilizzato è «l’eccellenza nella comunicazione di fede e religione con equità, professionalità, onestà e rispetto».
«Sono colpito dalle candidature di quest’anno, che affrontano temi di fede con il desiderio di promuovere comprensione e connessione», ha affermato il coordinatore Brad Pomerance.
LA VERITÀ NASCOSTA
Durante la premiazione, Eva Fu ha ringraziato il consiglio per aver dato voce, con il riconoscimento del suo lavoro, a chi le ha raccontato delle proprie esperienze strazianti: «Nel 2006, The Epoch Times è stato il primo giornale a denunciare questo tema, dopo che diversi informatori dalla Cina ci hanno rivelato dell’uccisione sistematica di prigionieri di coscienza, in particolare praticanti del Falun Gong, per i loro organi».
Il Falun Gong è una disciplina spirituale introdotta in Cina nel 1992, ma perseguitata dal Partito comunista cinese dal 1999, dopo aver raggiunto circa 70 milioni di praticanti, più dei membri iscritti al Partito. I suoi insegnamenti promuovono i principi di verità, compassione e tolleranza. «Oggi, il prelievo forzato di organi da parte del Pcc resta un segreto taciuto. Basta chiedere all’app di intelligenza artificiale cinese DeepSeek: si vede quanto poca tolleranza abbia il Pcc su questo tema, non appena si pone una domanda sulla questione, si viene bloccati immediatamente».
Ma «l’intimidazione non funziona con tutti i Paesi. Il Parlamento sta prendendo in esame tre proposte di legge per contrastare il prelievo forzato di organi, e quattro Stati hanno approvato diverse leggi per bloccare la copertura assicurativa sui trapianti di organi dalla Cina».
Prima della cerimonia, Eva Fu ha riflettuto sull’importanza del riconoscimento: «Molte persone mi hanno dato fiducia raccontandomi le loro esperienze, condividendo i ricordi più bui e dolorosi» ha detto la giornalista, che è nata in Cina, «Sono grata per questo premio che da ancora più spazio alle loro voci». Anche da bambina, ha aggiunto, capiva come il regime cinese costringa i bambini a tradire la propria coscienza: «Una mia compagna delle elementari, praticante del Falun Gong, per anni non ha osato rivelare la propria fede a scuola, per paura di venire punita».
Eva Fu è entrata a far parte di The Epoch Times USA nel 2019. Uno dei suoi primi incarichi è stato quello di partecipare a un raduno a New York, dove ha incontrato i sopravvissuti a prigioni e campi di lavoro cinesi, che le hanno «raccontato crudeltà impensabili» ricorda: «Una donna, arrestata per la propria fede nel Falun Gong, mi ha detto come fosse stata costretta a pulire i bagni, nonostante le percosse e le torture che subiva nei centri di detenzione cinesi. La loro determinazione a sopravvivere in condizioni così dure mi ha ispirato. Grazie al mio lavoro, ho potuto far conoscere le loro storie».