In un momento di pressioni crescenti, dal cambiamento climatico all’inquinamento, fino alla perdita di biodiversità, «proteggere gli oceani significa difendere il nostro futuro. La salute del Mediterraneo è strettamente legata a quella degli oceani. E l’Italia è in prima linea, con accordi e progetti concreti per la conservazione e il ripristino degli habitat marini, nel solco degli obiettivi globali condivisi dalle Nazioni Unite».
Lo dichiara in una nota il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, in occasione della Giornata mondiale degli oceani. A partire da domani, e fino al 13 giugno, si terrà a Nizza la terza conferenza delle Nazioni unite sull’oceano (Unoc-3): un appuntamento cruciale per affrontare le sfide legate alla protezione degli oceani e alla promozione di un’economia blu sostenibile.
L’obiettivo è conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine, con il traguardo del 30 per cento di aree marine protette entro il 2030, come previsto dal quadro globale per la biodiversità di Kunming-Montréal. «Serve una visione integrata – spiega Pichetto – che unisca tutela ambientale e sviluppo sostenibile, con azioni per proteggere la biodiversità e gli ecosistemi, coinvolgendo sempre di più settori strategici come la pesca, il turismo e il trasporto marittimo». Nel Mediterraneo, l’Italia è attiva con diverse iniziative, tra cui il progetto Mer, l’accordo Pelagos, la designazione dell’Area marina particolarmente sensibile (Pssa) e il contenimento delle emissioni del traffico marittimo, in linea con l’obiettivo globale 30by30.