La Cina quest’anno prevede di aumentare la spesa per la difesa del 7,2%, mantenendo il ritmo di espansione dello scorso anno, mentre il regime comunista cerca di fortificare le forze armate nonostante le difficoltà economiche. Con questo incremento, la spesa militare ufficiale è destinata a salire a circa 1.800 miliardi di yuan (245,6 miliardi di dollari), secondo una bozza di bilancio presentata il 5 marzo durante la riunione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese controllato dal regime.
Da oltre due decenni, il Partito Comunista Cinese aumenta costantemente il proprio bilancio per la difesa, rendendolo il secondo al mondo dopo quello degli Stati Uniti. L’aumento del 7,2% nella spesa militare supera l’obiettivo di crescita economica del Paese, fissato intorno al 5% per quest’anno, sollevando interrogativi tra gli osservatori: «L’incremento della spesa militare a un ritmo superiore alla crescita economica riflette il fatto che Pechino continua a perseguire i propri obiettivi strategici, in particolare quelli di egemonia marittima» dice Su Tzu-yun, esperto di questioni militari cinesi presso l’Institute for National Defense and Security Research, think tank di Taiwan.
L’esperto prevede che la spesa militare reale del Pcc supererà il bilancio dichiarato: «probabilmente oltrepassando i 2 mila miliardi di yuan», pari a circa 275,8 miliardi di dollari. Analisti della difesa e funzionari statunitensi sostengono da tempo che il bilancio ufficiale della Cina rappresenti probabilmente solo una frazione del suo effettivo investimento nella difesa: alcune stime triplicano l’importo dichiarato, portandolo a livelli paragonabili a quelli degli Stati Uniti.
E secondo gli analisti, la spesa militare reale del regime cinese sarebbe ancora più alta, se si includessero gli investimenti nella ricerca e sviluppo in ambito militare. Un aspetto difficile da valutare, data la strategia cinese di integrare le innovazioni del settore privato nelle forze armate, nota come “fusione militare-civile”. Le ultime stime del Pentagono indicano che la spesa per la difesa della Cina nel 2024 si collocherebbe tra i 330 e i 450 miliardi di dollari, ovvero da 1,5 a 2 volte superiore alla cifra dichiarata da Pechino.
Gli addetti militari della regione stanno monitorando attentamente il bilancio e il relativo rapporto, con alcuni che sottolineano come i riferimenti alla prontezza al combattimento implichino esercitazioni più intense e schieramenti più frequenti attorno a Taiwan e in tutta la regione. A febbraio, le navi della marina cinese hanno condotto un’esercitazione senza precedenti nel mar di Tasman, tra Australia e Nuova Zelanda, costringendo a deviare alcuni voli commerciali. L’International Institute for Strategic Studies di Londra, in un’analisi pubblicata a febbraio sulle forze armate mondiali, ha evidenziato che, a causa delle difficoltà economiche cinesi «le autorità devono affrontare interrogativi sempre più urgenti su quali settori dare priorità».
EPURAZIONE MILITARE
Il leader del Partito comunista cinese Xi Jinping, ha ordinato ai suoi comandanti di completare la modernizzazione dell’apparato militare del regime entro il 2035. Un obiettivo che prevede l’equipaggiamento delle forze armate con missili e armamenti avanzati, l’espansione della marina e il potenziamento delle capacità informatiche. Entro il 2049, in occasione del centesimo anniversario della presa del potere del partito comunista in Cina, Xi punta a trasformare “l’Esercito popolare di liberazione” in una forza armata di livello mondiale, in grado di «combattere e vincere» le guerre.
Durante la sessione inaugurale dell’Assemblea nazionale del popolo del 5 marzo, il premier cinese Li Qiang ha ribadito l’impegno per la modernizzazione delle forze armate, sottolineando la «leadership assoluta del Partito sull’esercito», confermando che non vi sarà alcun rallentamento nelle epurazioni interne alle forze armate e promettendo di «continuare a migliorare la condotta politica» dell’apparato militare.
Il ministero della Difesa degli Stati Uniti, in un suo rapporto del 2024 ha affermato che la campagna anticorruzione di Xi potrebbe ostacolare gli obiettivi di modernizzazione delle forze armate cinesi. Dall’estate del 2023, l’ultima ondata di epurazioni ha portato alla rimozione di diversi alti ufficiali, di due ex ministri della Difesa e del comandante del “settore politico” delle forze armate.