Patuanelli: aumentare la no tax area a 20mila euro per aiutare fragili e ceto medio

di Agenzia Nova
14 Novembre 2025 11:19 Aggiornato: 14 Novembre 2025 12:21

Nella legge di Bilancio «proponiamo in primis un significativo aumento della no tax area dagli attuali 8.500 a 20 mila euro, con trascinamento fino a 60 mila. Intendiamo così garantire un beneficio alle fasce più fragili che può arrivare a 150-160 euro al mese e dare un segnale più concreto al ceto medio, letteralmente preso in giro dalle briciole del minitagliettino Irpef del governo». Lo ha detto il presidente dei senatori del Movimento cinque stelle e già ministro dello Sviluppo economico e dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli. «In questi tre anni di governo Meloni gli italiani sono stati sommersi da una valanga di tasse, con conseguente record della pressione fiscale da dieci anni a questa parte. Sono aumentate le accise, è aumentata l’Iva su molti beni essenziali, sono state cancellate decine di agevolazioni edilizie e per l’acquisto della prima casa, si è registrato un pesantissimo effetto del fiscal drag, c’è stata una battaglia ideologica contro i crediti di imposta che ha indirettamente aumentato il peso del fisco sulle imprese. La situazione è intollerabile, anche perché ha strangolato un’economia completamente azzerata da tre anni di calo della produzione industriale e da salari reali ancora in netto arretramento rispetto al 2021. Per questo noi oggi depositiamo emendamenti per provare a ribaltare una Manovra che nasce a impatto nullo sulla crescita, per stessa ammissione del ministero dell’economia, e nasce morta rispetto alle esigenze del Paese».

«Vogliamo poi potenziare l’assegno unico, visto che il governo che si riempie la bocca di famiglia è lo stesso governo che ha il drammatico record della denatalità e si è illuso di contrastarla con minibonus polverizzati, peraltro diretti a chi i figli già ce li ha. Guardiamo inoltre all’urgenza di dare molte più risorse al Servizio sanitario, visto che i costanti definanziamenti dell’Esecutivo hanno inflitto agli italiani una patrimoniale strisciante, inchiodandoli a un crescente ricorso a esborsi personali per riuscire a curarsi dal privato. E poi presentiamo emendamenti per recuperare il meccanismo dei crediti d’imposta della nostra Transizione 4.0 a beneficio delle imprese, platealmente bistrattate da fallimentari norme delle precedenti leggi di Bilancio, come Transizione 5.0 e Ires premiale, e ancora bistrattate in questa Manovra dalla cancellazione della possibilità di compensare crediti d’imposta con debiti previdenziali nonché dal ritorno al meccanismo dei maxi-ammortamenti, utile solo alle aziende strutturate e in situazione di utile, con esclusione di fatto di moltissime Pmi, aziende appena nate o comunque in crescita», ha concluso Patuanelli.


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