Il crollo del blocco sovietico, nel 1991, ha segnato la fine di mezzo secolo di Guerra Fredda. L’ottimismo, fondato sulla convinzione generale che il comunismo fosse morto, è stato quindi del tutto naturale. Ma la verità, è che la camaleontica ideologia marxista è ancora fortemente radicata in tutto il mondo.
Alcuni Paesi sono ancora dichiaratamente comunisti, come Cina, Corea del Nord, Cuba e Vietnam. Nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, e nelle nazioni dell’Est Europeo, gli elementi del comunismo esercitano ancora una forte influenza. Gli Stati africani e sudamericani, invece, perseguono modelli socialisti o socialdemocratici. Mentre l’Europa occidentale e le nazioni nordamericane sono inconsapevoli portatrici di profonde influenze marxiste.
I regimi comunisti producono guerra, fame, massacri e tirannia. Questo è, già per sé, terrificante. Ma i danni del marxismo vanno molto oltre. Perché il nemico a cui il marxismo dichiara guerra è l’Umanità stessa. L’Umanità, con i suoi valori, a partire dalla dignità della vita umana. Il marxismo ha prodotto grandi dittature comuniste in Unione Sovietica e in Cina, causando direttamente la morte di oltre 100 milioni di esseri umani, schiavizzando (nei modi più diversi) miliardi di persone, e ha portato il mondo sull’orlo di una guerra nucleare. Ma, molto più pericolose nel marxismo, sono le sue estese, occulte e deliberate azioni, finalizzate alla distruzione dell’ordine sociale e della moralità umana.
È evidente quanto il comunismo sia diverso da ogni altro sistema politico della Storia. Ed è naturale chiedersi quali siano la vera natura del marxismo e il suo fine ultimo. E per quale motivo il marxismo abbia tanto in odio l’Umanità. E, in ultimo, quale sia il modo per non cadere nella sua trappola.
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