Usa, 2 presunti agenti cinesi accusati di aver preso di mira il Falun Gong

I procuratori federali statunitensi hanno accusato due uomini di aver tentato di corrompere un funzionario pubblico con decine di migliaia di dollari per aiutare il Partito Comunista Cinese (Pcc) a «rovesciare» il gruppo di fede perseguitato Falun Gong.

John Chen, un cittadino statunitense di 70 anni nato in Cina, e Lin Feng, un cittadino cinese di 43 anni, hanno tentato di «manipolare il programma di denuncia dell’Irs, attraverso la corruzione e l’inganno», nel tentativo di privare un’ente gestito dal Falun Gong del suo status di esenzione fiscale, secondo i documenti del tribunale resi noti il 26 maggio.

Le informazioni presentate all’Internal Revenue Service (Irs) sono «di fatto carenti e contengono una retorica simile alla propaganda che il governo della Repubblica Popolare Cinese usa per giustificare l’assoggettamento e le vessazioni nei confronti dei membri del Falun Gong», secondo la denuncia.

Chen e Feng, che risiedono rispettivamente a Chino City e a Los Angeles, in California, sono stati arrestati nelle loro residenze nelle prime ore di venerdì mattina, secondo quanto ha dichiarato un portavoce dell’ufficio dell’Fbi di Los Angeles a Epoch Times.

I due sono accusati di cospirazione, corruzione e riciclaggio di denaro. Chen è stato trattenuto senza cauzione e lo U.S. Marshals Service lo trasporterà a New York. L’udienza per la detenzione di Feng è stata rinviata al 1° giugno. Un portavoce dell’Ufficio della Procura degli Stati Uniti di Los Angeles ha dichiarato all’Epoch Times che Feng rimarrà in custodia fino ad allora.

L’avvocato di Chen ha declinato la richiesta di commenti.

«Scioccante» e «insidioso»

L’azione segna il primo procedimento giudiziario da parte delle autorità statunitensi per dissuadere il regime cinese dal prendere di mira il Falun Gong, una pratica meditativa incentrata sui principi di verità, compassione e tolleranza, negli Stati Uniti. In Cina, negli ultimi 23 anni il Pcc ha perseguitato duramente il gruppo.

Le accuse del Dipartimento di Giustizia (Doj) fanno seguito all’arresto di due persone che avrebbero gestito una stazione di polizia segreta a New York per conto di Pechino. Uno degli uomini, secondo il Doj, ha organizzato contro-proteste a Washington per le manifestazioni dei praticanti del Falun Gong durante la visita del leader cinese Xi Jinping negli Stati Uniti nel 2015.

«Gli sforzi per manipolare e usare certi rami del governo degli Usa per portare avanti gli obiettivi autocratici del governo della Rpc sono tanto scioccanti quanto insidiosi», ha dichiarato il procuratore degli Stati Uniti Damian Williams in un comunicato che riporta le accuse.

Da gennaio a maggio, Chen e Feng hanno lavorato sotto la direzione di alcuni funzionari cinesi per intraprendere una campagna di corruzione, secondo il Doj. Discutendo il piano, in una telefonata registrata intorno al 21 gennaio, Chen ha indicato il suo obiettivo di raggiungere lo scopo del regime cinese di «rovesciare» il Falun Gong, osservando che la «leadership» cinese sarebbe stata «molto generosa» nel finanziare i pagamenti illeciti, secondo il documento del tribunale.

Durante un’altra telefonata registrata una settimana dopo, Chen ha sottolineato che «dopo che questa cosa è stata fatta», secondo la denuncia, «la ricompensa per il lavoro sarà sicuramente data in quel momento».

All’inizio di febbraio, Chen e Feng hanno presentato la segnalazione a un ufficio dell’Irs di New Windsor, New York. In seguito Chen avrebbe dichiarato alle autorità che la segnalazione fosse a beneficio dei contribuenti statunitensi, secondo quanto riportato dal tribunale. La segnalazione, che usava ripetutamente il linguaggio diffamatorio del regime cinese nel descrivere il Falun Gong, era «di fatto carente», si legge nel documento. Il personale dell’Irs ha consigliato di respingere la domanda.

Il 14 maggio, il duo si è incontrato in un ristorante con un agente sotto copertura che si è finto un funzionario dell’Irs, promettendo di pagare un totale di 50 mila dollari perché si aprisse un controllo sull’ente legato al Falun Gong. Sul sedile posteriore del veicolo dell’agente, Chen ha consegnato una bustarella di 1.000 dollari in contanti, in banconote da 100 dollari, come pagamento iniziale. Chen e Feng hanno promesso all’agente che avrebbe ricevuto il 60 percento del premio del reclamo presentato all’Irs, se la segnalazione fosse andata a buon fine, durante l’incontro avvenuto nei pressi di Newburgh, a New York.

Praticanti del Falun Gong marciano a Manhattan per celebrare la Giornata Mondiale della Falun Dafa il 12 maggio 2023, a New York. (Larry Dye/The Epoch Times)
Praticanti del Falun Gong marciano a Manhattan per celebrare la Giornata Mondiale della Falun Dafa il 12 maggio 2023, a New York. (Larry Dye/The Epoch Times)

In una telefonata intercettata due giorni prima, i due hanno parlato di come avrebbero ricevuto «istruzioni» da un funzionario cinese (su un’app di messaggistica criptata con sede in Cina) per portare a termine il piano, e in seguito cancellare le istruzioni del funzionario, oppure «avvisare» e «dare l’allarme» al funzionario cinese se l’incontro non fosse andato come previsto.

‘Fratelli di sangue’

Chen ha anche avvertito un contatto, che gli aveva presentato il presunto funzionario fiscale e che stava collaborando con l’Fbi, di mantenere la discrezione in merito al pagamento illecito.

L’identità del funzionario cinese rimane segreta, ma Chen, in una telefonata intercettata mentre discuteva del piano, ha detto che il funzionario è «quello che si occupa sempre di queste cose», secondo quanto si legge nella denuncia. La denuncia ha sottolineato che gli sforzi di repressione contro il Falun Gong sono centralizzati dall’’Ufficio 610’, un ente extralegale che per molti anni ha mantenuto una sede principale nella megalopoli nordorientale della Cina, Tianjin.

Il nome della città è emerso in una telefonata intorno al 16 maggio, dopo che l’agente ha inviato a Chen un documento che mostrava che la denuncia era stata inviata al dipartimento di revisione contabile. Vedendo l’email, Chen ha chiamato Feng chiedendogli di andare a New York per consegnare la tangente concordata. Chen ha aggiunto che avrebbe «ricontattato Tianjin».

In una telefonata con l’agente, avvenuta intorno a quel giorno, Chen ha ribadito che i due stavano conducendo la campagna per conto di Pechino. Secondo la documentazione, Chen ha chiesto all’agente di «fidarsi di questi amici».

«Sono come fratelli di sangue. Abbiamo iniziato questa lotta contro [il fondatore del Falun Gong, ndr] venti, trent’anni fa. Sono sempre con noi», avrebbe dichiarato Chen. Ha indicato che «il denaro proviene da tutti noi».

«È molto rischioso portare denaro negli Stati Uniti, bisogna usare metodi speciali. Ci vuole un po’ di tempo», ha fatto notare Chen, secondo il documento del tribunale. Ha inoltre spiegato che sarebbe tornato in Cina a giugno e avrebbe pagato l’agente a rate da luglio a settembre.

«È molto. Negli Stati Uniti, diecimila dollari sono già troppi e bisogna dichiararli. Ma non voglio dichiarare», ha affermato.

Il 18 maggio Feng ha consegnato all’agente sotto copertura un’altra tangente di 4.000 dollari in contanti all’aeroporto internazionale John F. Kennedy (a New York) per portare avanti il piano. Lo stesso giorno, Chen ha informato l’agente in una telefonata che sarebbe tornato in Cina per raccogliere altri fondi e che Feng li avrebbe consegnati a mano in due pagamenti da 25.000 dollari all’agente a New York.

Una minaccia al «nostro sistema democratico»

Secondo il direttore esecutivo del Falun Dafa Information Center, Levi Browde, i dettagli del caso mostrano «come i praticanti del Falun Gong rimangono uno dei principali obiettivi della repressione transnazionale del Pcc».

«Inoltre, mostra fino a che punto il Pcc è disposto a spingersi (corrompere un funzionario fiscale per infrangere le leggi statunitensi e sfruttare le istituzioni degli Stati Uniti contro persone innocenti) per cercare di farsi strada», ha dichiarato a Epoch Times.

«Lodiamo il governo Usa per aver intrapreso questa azione e lo incoraggiamo a perseguire vigorosamente gli agenti del Pcc in tutti gli Stati Uniti, perché presentano una minaccia non solo per gli americani che si esprimono contro le atrocità in Cina, ma anche per i nostri funzionari governativi e per il nostro stesso sistema democratico, che sono tutti presi di mira da questi schemi illeciti».

Venerdì i procuratori hanno descritto l’arresto come il loro più recente sforzo per affrontare la campagna di repressione transnazionale della Cina.

«Il governo cinese ha tentato ancora una volta, fallendo, di colpire i dissidenti della Rpc qui negli Stati Uniti», ha dichiarato il procuratore generale Merrick Garland, usando l’acronimo della Repubblica Popolare Cinese.

Il procuratore ha aggiunto che il Dipartimento di Giustizia «continuerà a indagare, fermare e perseguire gli sforzi del governo della Rpc per mettere a tacere i suoi critici ed estendere il suo regime agli Stati Uniti» e «difendere i diritti a cui ogni persona negli Usa gode».

«Il Dipartimento di Giustizia continua a denunciare gli sfacciati tentativi del governo cinese di perpetrare una repressione transnazionale, questa volta attraverso tentativi di corruzione», ha dichiarato il vice procuratore generale Lisa O. Monaco: «Come evidenziato dagli arresti di oggi e dalle accuse di cospirazione, corruzione e riciclaggio di denaro, non tollereremo gli sforzi della Rpc o di qualsiasi governo straniero di intimidire, molestare o compromettere i diritti e le libertà di cui godono tutti coloro che vivono negli Stati Uniti».

Il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, ha dichiarato che «il governo cinese ha dimostrato ancora una volta di non rispettare lo Stato di diritto e le norme internazionali». Ha promesso che la sua agenzia «continuerà ad affrontare gli sforzi del governo cinese per violare le nostre leggi e reprimere i diritti e le libertà delle persone nel nostro Paese».

Il vicedirettore in carica dell’Fbi di Los Angeles, Donald Always, ha dichiarato che queste attività sono «contrarie ai valori fondamentali dell’America».

«Coloro che praticano l’oppressione transnazionale per conto del governo cinese devono essere chiamati a risponderne».

 

Articolo inglese: DOJ Charges 2 Suspected Chinese Agents for Targeting Falun Gong in US

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