Tutto per il potere: la vera storia di Jiang Zemin in Cina – Capitolo 3

L’ex leader del Partito Comunista Cinese Jiang Zemin è morto il 30 novembre 2022. Jiang ha governato il regime cinese per più di un decennio e per un altro decennio è stato il manipolatore nascosto di molti eventi. Durante questi decenni, Jiang ha portato danni incalcolabili alla Cina. Ora che Jiang è morto, Epoch Times ripubblica la serie ‘Tutto per il potere: la vera storia di Jiang Zemin’, pubblicata originariamente nel 2011 in inglese.

Capitolo 3: La scalata da capo sezione: Un truffatore calcolatore usa bugie, vanterie e promesse vuote per fare carriera (1956-1985)

  1. L’origine del soprannome occidentale di Jiang «Kericon»

Nel 1956 Jiang Zemin ha compiuto 30 anni. All’inizio dell’anno aveva terminato la sua formazione presso lo Stabilimento Automobilistico Stalin di Mosca ed era tornato nella città di Changchun, nel nord-est della Cina, per prepararsi alla costruzione dello Stabilimento Automobilistico Changchun n. 1, la cui entrata in funzione ufficiale era prevista per l’estate dello stesso anno. Jiang iniziò come capo sezione del reparto motori. Poco dopo, in seguito alla produzione del primo autocarro Liberation Brand, è stato promosso a vicedirettore della divisione. I diretti superiori di Jiang erano un tecnico sovietico e un direttore, Chen Yunqu. Sebbene Chen fosse un esperto, non aveva le credenziali che comportava l’essere un membro del Pcc; è stato così che Jiang, un membro a pieno titolo del Partito, è diventato segretario del ramo del Partito nella divisione.

Jiang Zemin ha tratto molti vantaggi dalla sua appartenenza al Pcc. Fin dall’ascesa al potere del Pcc in Cina, i membri del Partito hanno sempre goduto, in materia di scelte del personale, della prima considerazione e sono stati collocati in posizioni importanti. I non iscritti – siano essi impiegati o operai – sono stati invece accolti con diffidenza. Jiang non aveva una storia di ‘coinvolgimento rivoluzionario’ nelle attività del Pcc, essendo invece un traditore che ha ricevuto la sua educazione presso l’Università Centrale fantoccio e un uomo che una volta lavorava per il Kmt (prima che il Pcc si impadronisse di Shanghai). In circostanze normali, tutto ciò che una persona con il profilo di Jiang avrebbe potuto aspettarsi era di essere un bersaglio per la ‘riforma’ o, al massimo, di diventare un membro provvisorio dello staff. Pertanto, Jiang si è servito dello status di martire del Pcc di suo zio, Jiang Shangqing, per ottenere una designazione piuttosto gloriosa, «figlio adottivo di un martire», inventando una storia di adozione. Jiang è diventato allora un dirigente di cui il Pcc sentiva di potersi fidare. Jiang era, quindi, qualcosa di raro per il Pcc: un uomo del Partito e qualcuno con buone capacità tecniche.

Durante la permanenza nell’impianto, Jiang ha conosciuto il suo ‘concittadino’ Shen Yongyan, un uomo che, come Jiang, proveniva dall’area delle province di Jiangsu e Zhejiang. I due sono diventati amici e la sera passavano il tempo libero a chiacchierare insieme. Durante le pause dal lavoro giocavano spesso a ping pong. Si dice che Jiang, dopo aver perso – evento frequente, a quanto pare – borbottasse qualche parola di russo e si sedesse in disparte.

Per quanto riguarda le competenze tecniche di Jiang, i suoi colleghi sapevano che non era bravo nel suo lavoro. Ma Jiang era bravo in qualcosa: parlare. Il suo talento era concentrato nella bocca. Il suo rapporto con l’esperto sovietico dell’impianto era molto collegiale e raggiungeva nuove vette ogni volta che venivano suonate canzoni popolari russe. Il punto forte di Jiang non era tanto risolvere i problemi tecnici quanto accompagnare le delegazioni che visitavano l’impianto. I suoi colleghi gli diedero così, per scherzo, un soprannome dal suono straniero, «kericon», un nome suggestivo per i tempi. Kericon è un personaggio di un romanzo russo che fa affermazioni false, esagerate e vuote, essendo una persona sempre desiderosa di fare le cose per il proprio tornaconto; tuttavia, non appena si assume un vero lavoro, la sua incompetenza viene smascherata. Il soprannome Kericon non solo si adattava alla personalità di Jiang, ma anche agli standard utilizzati dal Pcc per promuovere le persone.

Nel corso degli anni il Pcc ha elaborato una serie di frasi e idee piuttosto ridicole, come «un paradiso comunista in terra», «le Quattro Modernizzazioni», «essere abbastanza benestanti» e «Tre Rappresentanze», tra le altre. Ancora oggi cerca, invano, di convincere il popolo cinese che vive in una società presumibilmente «armoniosa». Ma il Pcc non è impegnato nella produzione effettiva di nulla, e quando incontra delle crisi ricorre semplicemente all’uccisione di persone. Poi, una volta superata la crisi, continua a esistere con la vanagloria e l’inganno. È per questo motivo che i funzionari abili nell’esagerazione e nella menzogna sono considerati indispensabili. Durante il Grande Balzo in Avanti di Mao (1958-1962), le esagerazioni e le menzogne hanno raggiunto l’apice; una rapida occhiata ai notiziari ufficiali di quel periodo dà subito un assaggio della situazione.

Un caso merita di essere raccontato. L’8 giugno 1958 i giornali riportarono per la prima volta che la resa del grano nella contea di Suiping, nella provincia di Henan, era stata di 1.052,5 chilogrammi per mu. [1] Il 18 settembre 1958, il Quotidiano del Popolo riportava che il raccolto di riso della cooperativa di produttori agricoli della Bandiera Rossa nella contea di Huanjiang, nella provincia di Guangxi, raggiungeva i 65.217 chilogrammi per mu. Nel luglio dello stesso anno, il bollettino del Ministero dell’Agricoltura affermava che la produzione di cereali estiva era aumentata del 69% rispetto all’anno precedente, con una produzione totale che superava addirittura quella degli Stati Uniti di 2 miliardi di chilogrammi. Un «grande balzo in avanti» sarebbe avvenuto anche nell’industria automobilistica. In un anno e mezzo sarebbero stati progettati e prodotti più di 200 tipi di automobili. Inoltre, il Pcc ha affermato che nei nuovi veicoli sono state inserite tecnologie avanzate come motori a V, servosterzo e trasmissioni automatiche. Si diceva che l’industria automobilistica cinese sarebbe progredita rapidamente, superando gli altri Paesi.

Una delle automobili più avanzate sarebbe stata creata da Jiang Zemin stesso e dai suoi collaboratori. La nuova automobile utilizzava una pompa d’aria in legno e una carrozzeria in bambù. Jiang Zemin si era laureato in ingegneria e quindi sapeva che le «invenzioni» del suo gruppo non erano di fatto molto utili, dal punto di vista pratico, anche se erano utili per impressionare le persone. Jiang si rendeva conto che, essendo nello spirito delle cose, dimostrava di essere al passo con il Partito e che solo così avrebbe potuto continuare a scalare i ranghi. Dopo aver compreso questo concetto, Jiang riuscì sempre a trovare un motivo per far sì che i suoi subordinati portassero a termine i compiti assegnati loro dal Pcc, per quanto assurdi fossero.

Durante il Grande Balzo in Avanti – un’epoca in cui si poteva ottenere ben poco senza mentire – lo stabilimento automobilistico n. 1 di Changchun subì una riorganizzazione tra la fine del 1958 e l’inizio del 1959, in cui la divisione energetica fu scorporata e trasformata in un ramo a sé stante. Fu allora che Jiang Zemin, che si era costruito le sue credenziali eseguendo gli ordini del Pcc, effettivamente salì di grado e fu nominato capo della filiale.

  1. Un’epoca in cui si moriva di fame

Il Grande Balzo in Avanti portò problemi economici e una carestia di proporzioni disastrose. Poiché i contadini furono organizzati con la forza in ‘Comuni del Popolo’ per fondere l’acciaio, non rimase nessuno a coltivare la terra o a raccogliere il grano. Il grano che ogni famiglia aveva risparmiato fu sequestrato e messo nelle mense dei comuni, dove tutti avrebbero dovuto mangiare. Di conseguenza, alcune persone rimasero senza cibo e nelle zone rurali iniziarono a verificarsi morti per fame. In breve tempo, la carestia si diffuse in tutto il Paese, comprese le città. Gli esperti stimano che dal 1959 al 1961 siano morte di fame tra i 20 e i 50 milioni di persone. In molte aree in cui la carestia era particolarmente grave, la gente mangiava persino i figli degli altri. Nell’area di Xinyang, nella provincia di Henan, e nella contea di Renshou, nella provincia di Sichuan, come in altre zone, alcune intere famiglie e villaggi morirono di fame. In alcune zone 9 case su 10 sono rimaste vuote.

La Cina nord-orientale gode del vantaggio naturale di avere molta terra e meno persone. Per questo motivo, in quel periodo di tre anni le condizioni erano leggermente migliori. Tuttavia, gli operai dello stabilimento automobilistico non avevano abbastanza da mangiare. Anche gli operai che svolgevano lavori pesanti ricevevano solo 15 chilogrammi di grano al mese, che dovevano acquistare con la tessera alimentare. Jiang Zemin iniziò a non sopportare più di stare nel nord-est.

Nel 1956, poco dopo il ritorno dall’Unione Sovietica, Jiang si trasferì con la moglie Wang Yeping e i due figli piccoli da Shanghai a Changchun. In relazione alle posizioni che Jiang ricopriva, le condizioni di vita della sua famiglia erano abbastanza buone a Changchun. Non solo avevano il reddito di Jiang, ma anche sua moglie aveva un buon stipendio. Alla famiglia di Jiang era stato assegnato un appartamento con tre camere da letto al quarto piano. L’appartamento era dotato di un sistema di riscaldamento centralizzato di tipo sovietico, di una stufa a gas, di un bagno privato e di finestre con doppi vetri, che erano preferite nel freddo rigido della Cina nordorientale. La maggior parte dei cinesi avrebbe invidiato tali condizioni di vita. Sebbene i prezzi fossero molto bassi, la maggior parte delle persone poteva solo sognare di riempirsi lo stomaco con cose come il pane di mais al vapore. Ma anche durante gli anni della carestia, Jiang Zemin si aspettava di mangiare pollo ogni giorno.

Le condizioni di Changchun non erano gradite alla moglie di Jiang, abituata a vivere nella regione a sud del fiume Yangtze. A Changchun poteva indossare la gonna solo per pochi giorni all’anno; per la maggior parte del tempo doveva avvolgersi in una pesante e spessa giacca di cotone e in pantaloni trapuntati di cotone. Perciò lei, che amava vestirsi bene, era amareggiata nei confronti di Jiang Zemin e lo rimproverava per aver trasferito la famiglia in un luogo così gelido.

Il funzionario del Pcc Wang Daohan aveva mandato Jiang Zemin a fare un corso di formazione in Unione Sovietica con l’intento di aiutarlo a ottenere una promozione. Ma, come conseguenza, Jiang finì a dover lasciare Shanghai per lavorare a Changchun. Jiang odiava lasciare la prospera Shanghai e le rive del fiume Huangpu, che gli ricordavano i giorni felici della sua giovinezza. Ma, guardando le cose da una prospettiva a lungo termine, Jiang si rese conto che il trasferimento a Changchun alla fine avrebbe dato i suoi frutti e portato a delle promozioni.

La moglie di Jiang, Wang Yeping, è cresciuta a Shanghai. È la nipote di Wang Zhelan, moglie dello zio martire di Jiang Zemin: Jiang Shangqing. Si è laureata all’Istituto di lingue straniere di Shanghai ed è più giovane di Jiang Zemin di due anni. Dopo che il cacciatore di gonne Jiang si è trasferito dalla fantoccia Università Centrale giapponese di Nanchino all’Università Jiaotong di Shanghai, ha fatto visita alla famiglia Wang alcune volte. Lui e Wang Yeping erano in qualche modo interessati l’uno all’altra, anche se all’epoca nessuno dei due ci pensava molto. Nel 1949, quando era evidente che il Pcc avrebbe presto preso il potere, Jiang fu colpito da un’idea e iniziò a perseguire Wang Yeping.

Wang Zhelan nutriva un certo risentimento nei confronti della famiglia di Jiang Shijun (il padre biologico di Jiang Zemin). Quando suo marito, Jiang Shangqing, era morto, i membri del Pcc venivano ancora chiamati «i banditi comunisti». Essendo un fratello maggiore, Jiang Shijun aveva ammonito Jiang Shangqing perché lasciasse i banditi comunisti, ma senza successo. Per evitare di essere coinvolto, cercò di non avere molti contatti con il fratello. Quando Jiang Shangqing morì, Jiang Shijun pensò che la colpa fosse del fratello minore e quindi, pur essendo un tipo che si concedeva spese stravaganti, non diede mai assistenza finanziaria alla famiglia di Wang Zhelan. La vedova ventottenne viveva una vita difficile, crescendo le figlie di uno e tre anni. Quando Jiang Zehui, la sua seconda figlia, fu intervistata da Kuhn, raccontò: «La nostra famiglia aveva poco da mangiare, a volte niente» [2].

Dopo la presa di potere del Pcc la situazione si è ribaltata. Jiang Shijun abbassò la testa e le cose si fecero difficili anche per i suoi figli. Per consolidare il titolo di «figlio adottivo del martire» che tanto desiderava, Jiang Zemin si sforzò di stringere i rapporti con la famiglia di Wang Zhelan. Quando Wang Zhelan visitò la casa dei suoi genitori a Shanghai e vide che Jiang Zemin e sua nipote si frequentavano, Wang Zhelan non capì cosa Jiang avesse in mente. Pensava che Jiang fosse diverso da suo padre, che era freddo e sleale, e quindi era contenta della loro relazione. Nel dicembre 1949, nemmeno due mesi dopo l’inaugurazione ufficiale del Pcc, Jiang Zemin sposò rapidamente Wang Yeping. Il matrimonio impresse una volta per tutte il glorioso titolo di «figlio adottivo di un martire» sulla fronte di Jiang.

Poco dopo, zia Wang Zhelan trovò lavoro in una banca di Shanghai. Dopo essere andata in pensione, è stata accudita dalla figlia maggiore, Jiang Zeling, per oltre 20 anni. Circa un mese dopo che Jiang Zemin divenne sindaco di Shanghai, morì nella città di Yangzhou all’età di 74 anni.

  1. La moglie di Jiang Zemin, «il gufo», ha una relazione

Per qualche tempo dopo il matrimonio, i rapporti tra Jiang Zemin e Wang Yeping non sono stati male. Wang Yeping diede alla luce due figli: Jiang Mianheng nel 1952 e Jiang Miankang nel 1954.

Ma i bei tempi non tardarono a svanire. Quando nel 1955 Jiang Zemin si recò in Unione Sovietica per un periodo di formazione, Wang Yeping rimase a Shanghai per crescere da sola i due figli piccoli. In Unione Sovietica, dopo la guerra, c’erano più donne che uomini. La situazione descritta nel film Le notti di Mosca, in cui due uomini si contendevano una donna, era cambiata. Il lussurioso Jiang iniziò a fare il playboy nella fabbrica di automobili di Mosca, nonostante fosse un uomo sposato. Dopo essere tornato in Cina, non trovava più affascinante Wang Yeping. Anche se Jiang non diceva nulla, Wang lo sentiva.

Dopo il ritorno dall’Unione Sovietica, Jiang Zemin canticchiava costantemente il verso «Neve e ghiaccio coprono il fiume Volga; tre carri corrono sulla superficie del suo ghiaccio. Qualcuno canta una canzone triste e il cantante è il conducente del carro». In cuor suo sentiva la mancanza della bella spia Klava. Il dolore di Wang Yeping si amplificò ancora di più quando ascoltò la canzone nelle gelide giornate invernali. All’inizio era stata riluttante a trasferirsi a Changchun con i bambini. Essendo abituata a vivere nelle città del sud, era difficile per lei adattarsi al freddo rigido della Cina nord-orientale. Inoltre, Jiang Zemin era raramente a casa; quando usciva dal lavoro, spesso andava a cantare e a ballare con gli esperti sovietici. Wang Yeping veniva lasciata a casa a badare da sola ai due figli e per questo spesso si risentiva.

Se c’è qualcuno che può percepire i cambiamenti in un uomo, di solito è la moglie. Wang Yeping sentiva che il cuore di Jiang Zemin sembrava abbandonato da qualche parte in Unione Sovietica. Spesso chiedeva a Jiang, come per fare conversazione, cosa facesse nel tempo libero mentre viveva in Unione Sovietica. Jiang, che di solito si dilungava in chiacchiere, rispondeva sempre in modo evasivo e teneva le labbra chiuse. Questo rese Wang ancora più sospettosa.

Oggi molte persone ritengono che l’aspetto di Wang sia piuttosto insignificante e hanno persino affermato con sarcasmo che Jiang tiene un gufo a casa come animale domestico. Ma secondo quanto ricordano gli operai dello stabilimento automobilistico di Changchun, Wang Yeping era una delle «tre bellezze» dello stabilimento, ed era notevolmente attraente. All’epoca aveva circa 30 anni ed era ancora giovane. Wang, essendo originaria di Shanghai, aveva una bellezza esaltata da uno stile urbano sofisticato.

Wang Yeping si era laureata in lingue straniere. Non c’era una posizione adatta a lei nello stabilimento automobilistico. Ma poiché Jiang Zemin era un funzionario, lo stabilimento riservò a Wang un trattamento speciale e la fece diventare segretaria. All’inizio lo stabilimento automobilistico di Changchun aveva due filiali. Quando Jiang Zemin era a capo della prima filiale, Wang Yeping lavorava nella seconda. Naturalmente non poteva parlare dei suoi sospetti su Jiang Zemin ad altri. Ma una volta non poté fare a meno di parlare con il direttore della seconda filiale. Dopo aver ricevuto una calda consolazione da lui, pensò a un modo per guarire le sue ferite emotive: avere una relazione con il direttore.

Le cattive notizie viaggiano velocemente. A quei tempi le relazioni non venivano prese alla leggera. Alcune persone prendevano queste cose così duramente da arrivare a suicidarsi. Ma quando la relazione di Wang fu svelata, lei continuò a comportarsi normalmente. A quel tempo le voci sulla relazione erano i principali argomenti di pettegolezzo in fabbrica. In pubblico Jiang fingeva di non sapere, ma a casa la coppia litigava pesantemente.

Jiang si rivolse a Wang Daohan, all’epoca primo viceministro del Primo Ministero dell’Industria dei Macchinari, chiedendo di essere trasferito in un’altra sede. Il motivo più convincente era: «Ora che tutti sanno che mia moglie ha una relazione, come posso gestire le cose qui?». Wang Daohan era solidale con la situazione del «figlio adottivo» di Jiang Shangqing, essendo stato promosso dallo zio. Così, nel 1962, con l’aiuto di Wang Daohan, a Jiang Zemin fu assegnato il posto di vicedirettore dell’Istituto di ricerca sugli apparecchi elettrici di Shanghai, che faceva capo al Primo Ministero dell’Industria dei Macchinari. Wang Yeping stessa tornò a Shanghai, come desiderava, e le fu assegnato un lavoro nello stesso istituto di Jiang. Non sapeva nulla di tecnologia, ma il titolo di «membro del personale tecnico» fu aggiunto al suo curriculum per aver lavorato nell’istituto. Vedendo che il viceministro aveva aiutato personalmente a collocare Jiang, i subordinati si dimostrarono particolarmente attenti e assegnarono a Jiang un bell’appartamento spazioso con due camere da letto nel nuovo villaggio di Caoyang, costruito nel 1960. Da questa esperienza Jiang Zemin si rese conto ancora di più del potere dell’autorità politica. Da quel momento in poi si preoccupò ancora di più di compiacere Wang Daohan e prese a chiamarlo «mentore».

Nel 1965, il primo ministro dell’Industria dei macchinari organizzò una delegazione per partecipare a una conferenza tecnica in Giappone e Jiang Zemin fu selezionato per il gruppo. La delegazione fece una deviazione a Hong Kong per una visita prima di recarsi in Giappone. Al loro ritorno, Wang Daohan suggerì ai vertici di nominare Jiang direttore e vice segretario del Partito del nuovo Istituto di Ingegneria Termodinamica di Wuhan. La carriera di Jiang fu estremamente fluida grazie all’attenzione personale di Wang Daohan. Jiang non solo era contento che lo zio Jiang Shangqing fosse stato un funzionario del Pcc, ma anche che fosse morto così presto. Altrimenti, data la relazione dello zio Jiang Shangqing con il padre di Jiang Zemin (Jiang Shijun), Shangqing avrebbe probabilmente tagliato tutti i legami con papà Shijun; e anche se avesse scelto diversamente, nessuno avrebbe aiutato Jiang Zemin a fare carriera in quanto figlio di un traditore.

  1. Lo «spaccone» Jiang Zemin a Wuhan

Nel 1966 Jiang Zemin aveva 40 anni. Nel maggio di quell’anno fu nominato direttore e segretario del Partito ad interim dell’Istituto di ingegneria termodinamica di Wuhan. Questa nomina fece di Jiang un ufficiale di 13° grado, cioè lo fece entrare in una cerchia d’élite di alti ufficiali del Pcc. Jiang fu altrettanto grato del fatto che il trasferimento avvenne poco prima della tumultuosa Rivoluzione culturale di Mao Zedong. Subito dopo il trasferimento all’istituto, Jiang ricevette il soprannome di «spaccone». Poiché era stato trasferito lì solo di recente, la gente non trovava molto da criticare. Ed è per questo motivo che durante la catastrofe della Rivoluzione culturale, un movimento che il Pcc ha elogiato come «capace di scuotere l’anima di ogni uomo, donna e bambino», Jiang Zemin non ne ha risentito più di tanto.

Mao lanciò la Rivoluzione culturale nella speranza di riconquistare il potere dittatoriale sul Partito, potere che, sentiva, era caduto nelle mani di Liu Shaoqi. Mao incitò studenti e lavoratori ai livelli più bassi a rivoltarsi e a prendere il potere. In breve tempo quasi tutti coloro che erano al potere furono attaccati, denunciati o addirittura imprigionati e torturati. A Shanghai la ribellione organizzata da Zhang Chunqiao e Wang Hongwen fu particolarmente feroce. Alcuni anni dopo, al termine della Rivoluzione culturale, molti colleghi di Shanghai sopravvissuti al disastro si informarono sulla sorte di coloro che conoscevano. Con sorpresa appresero che Jiang Zemin era stato nascosto a Wuhan e non era stato quasi per nulla attaccato. Fu persino inviato in Romania per una visita nel 1972, prima della fine del movimento. I suoi ex colleghi, che avevano sofferto molto durante la Rivoluzione culturale, sospirarono indignati: «Lo spaccone Jiang è davvero notevole. È riuscito a sfuggire persino alla Rivoluzione Culturale quando tutti gli altri hanno sofferto tremendamente. Lo spaccone è stato all’altezza del suo nome».

La verità è che Jiang Zemin era terribilmente spaventato durante la Rivoluzione Culturale. L’Istituto era stato fondato di recente e tutto il personale era stato trasferito da regioni diverse, quindi era diverso dalle vecchie unità di lavoro dove le persone avevano antagonismi, risentimenti o inimicizie reciproche di lunga data; inoltre, i casi in cui le persone sfruttavano il clima politico per vendicarsi dei colleghi non erano così pronunciati. Ma Jiang era, dopo tutto, il direttore dell’istituto e quindi una persona al potere e a rischio. Durante la Rivoluzione culturale temeva di essere indagato, denunciato e criticato, e quindi temeva che venisse scoperto il suo losco passato durante l’occupazione giapponese. Nel novembre 1966, con il pretesto di recarsi in visita a casa e fare rapporto al suo superiore, Jiang si recò prima a Pechino per informarsi sul clima politico e poi a Shanghai per diverse settimane, indagando, allo stesso modo, su ciò che stava accadendo. Egli intimò più volte a Wang Yeping, che lavorava ancora a Shanghai, di non dire nulla con disinvoltura, soprattutto sulle sue origini familiari.

Wang dovette ovviamente prendere sul serio la richiesta, perché se Jiang fosse stato etichettato come traditore sarebbe stata lei stessa colpevole per associazione. I loro destini erano legati. Wang consigliò a Jiang di deviare intenzionalmente dalla linea del Partito su alcune questioni banali, in modo da distogliere l’attenzione dei ribelli da quelle più importanti.

Quando Jiang tornò a Wuhan, assunse l’atteggiamento di ammettere tutti gli errori minori, mentre negava le malefatte quando si trattava di questioni importanti. Quando le masse lo criticarono per non aver svolto un lavoro solido e per essersi solo vantato, egli si criticò dicendo: «Avete ragione. Io sono Jiang lo spaccone». Jiang era stato influenzato dagli attori della città di Yangchow fin dalla sua infanzia. Aveva sempre un pettine in tasca e lo tirava spesso fuori per pettinarsi, anche in compagnia degli altri. Si sentiva bene con sé stesso nonostante fosse un po’ effeminato. Quando la popolazione criticava i «capitalisti di strada», faceva notare che Jiang Zemin aveva «un pettine piccolo e una testa grande» e un «atteggiamento da borghese». Jiang lo ammise immediatamente. Nel 2003, durante il Congresso Nazionale del Popolo, Jiang Zemin ha dichiarato alla delegazione della provincia di Hubei: «I ribelli mi hanno chiesto cosa temevo di più. Ho risposto che temevo soprattutto il presidente Mao. E per averlo detto, sono stato criticato pubblicamente per tre giorni». Se non aveva sensi di colpa, perché avrebbe dovuto temere il presidente Mao? A quel tempo la gente non amava mai abbastanza il presidente Mao! Il personale addetto alle indagini politiche frugò dappertutto per indagare e scavare, e sono stati esposti anche fatti accaduti decenni prima. Ma Jiang Zemin non fu mai rovesciato, perché aveva lo status di «figlio adottivo del martire».

  1. Investimenti strategici a lungo termine

Nel 1969 si riunì il 9° Congresso del Pcc e la situazione politica in Cina iniziò a cambiare. Il «figlio adottivo del martire» Jiang Zemin superò rapidamente e senza incidenti le indagini politiche e il 7 maggio fu inviato per la prima volta in una scuola per funzionari per lavorare ed essere addestrato. Poco dopo, nel 1970, fu inviato a Pechino e fu nominato vicedirettore dell’Ufficio Affari Esteri del Primo Ministero dell’Industria dei Macchinari.

Dopo la Nona Riunione del Congresso, il Pcc era estremamente isolato sulla scena internazionale. Entrambe le superpotenze, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, divennero pericolosi nemici del Pcc. La Cina e l’Unione Sovietica, due Paesi comunisti, ebbero conflitti di frontiera e si scontrarono ferocemente alcune volte lungo i loro confini. Per uscire dalla situazione di isolamento, il Pcc cercò duramente di portare dalla sua parte alcuni piccoli Paesi comunisti. Dopo l’Albania, la Cina si è ingraziata la Romania. Con la Romania e il Pakistan come intermediari, la Cina si riconciliò con gli Stati Uniti. Questo segnò l’inizio della strategia internazionale cinese di quasi 20 anni (1970-1989) di alleanza con gli Stati Uniti e di opposizione all’Unione Sovietica. Per ripagare il Partito Comunista Rumeno dell’aiuto ricevuto, il Pcc decise di inviare alcune persone in Romania per facilitare il suo sviluppo industriale. Quando fu istituito il gruppo tecnico per l’aiuto alla Romania, Jiang Zemin fu nominato leader del gruppo grazie alla sua abilità con le lingue straniere.

Si dice che Zhou Enlai abbia incontrato Jiang e che lo stimasse molto. Zhou era una figura del Pcc che riusciva a rimanere in piedi indipendentemente dal clima politico ed era noto per essere crudele all’interno ma affascinante all’esterno. Agli occhi degli estranei Zhou Enlai sembrava un modesto gentiluomo, mentre in realtà aveva presieduto all’uccisione dell’intera famiglia di Gu Shunzhang e aveva ordinato di uccidere una donna di 80 anni, un bambino e una persona che gli aveva salvato la vita. I suoi mezzi erano decisamente feroci, se non addirittura sinistri. Senza il coinvolgimento di Zhou Enlai, i movimenti politici lanciati dal Pcc non avrebbero potuto essere così virulenti. Dopo il loro incontro, Jiang fu ufficialmente nominato capogruppo. Nel 1971, guidò il gruppo tecnico nella sua visita in Romania e realizzarono uno studio di fattibilità per la costruzione di otto fabbriche. Dopo il suo ritorno in Cina, nel 1972, fu promosso direttore dell’Ufficio Affari Esteri, carica che avrebbe ricoperto per otto anni.

Nel 1972, Mao Zedong si rese conto che la società e l’economia cinese erano state devastate dalla sua Rivoluzione culturale. Per questo motivo, Mao, insieme a Zhou Enlai, riciclò Deng Xiaoping, che in precedenza era stato etichettato come «il viandante capitalista numero 2 del Partito», in modo da sistemare le cose e ripristinare la normale produzione nel Paese. Jiang Zemin, che si guadagnava da vivere usando solo le parole e non i fatti, poteva fare ben poco per aiutare gli sforzi di riforma economica. In quel periodo rimase semplicemente nella posizione di direttore dell’Ufficio Affari Esteri. L’Ufficio era comunque un buon posto dove stare. Negli anni Settanta, quando i beni di qualsiasi tipo erano difficili da reperire, chi aveva un qualche legame con gli affari esteri aveva accesso a oggetti desiderabili. Jiang approfittava della sua posizione e di tanto in tanto inviava qualche regalo ai suoi superiori. Cercava di accontentare le persone in ogni modo possibile, accontentando tutti.

Jiang non dimenticò Wang Daohan. Anche se all’epoca Wang si trovava, almeno a un certo punto, in una brutta situazione, Jiang pensava che gli investimenti dovessero essere considerati a lungo termine. Con le qualifiche, la storia di servizio e lo status all’interno del Pcc, Wang aveva grandi possibilità di tornare in auge. Se Jiang non avesse fatto un investimento strategico a lungo termine, avrebbe perso l’occasione, in quanto sarebbe stato troppo tardi per adulare Wang dopo che avesse ripreso il suo incarico.

Quando la situazione di Wang era tale che poteva avere solo una razione di 200 grammi di olio da cucina e 250 grammi di zucchero al mese per ogni persona della sua famiglia, Jiang si precipitò a casa di Wang al ritorno dalla Romania con un carico completo. Portava con sé cose come latte in polvere e caramelle, che costituivano un’offerta piuttosto consistente per la famiglia di Wang. Jiang Mianheng, il figlio maggiore di Jiang, riuscì a frequentare l’università grazie alle frequenti forniture di prodotti ricercati ai leader da parte di Jiang Zemin. Nel 1977 Jiang Mianheng si è laureato all’Università di Fudan con lo status di studente «operaio-contadino-soldato» [3].

Jiang Zemin era mediocre nel suo lavoro e non aveva meriti di cui parlare. La squadra che ha scritto la biografia di Jiang Zemin ha cercato, come si fa di solito, molte persone che l’hanno conosciuto in passato, sperando di trovare qualche successo. Ma nessuno è stato in grado di raccontare qualcosa che, con gli occhi di oggi, potesse costituire una storia convincente. L’opinione comune è che non si può dire che Jiang non abbia lavorato sodo o che non fosse motivato; è stato bravo ad adattarsi ai tempi e a tenere il passo con i suoi superiori. Ed era un opportunista. Una volta Jiang disse che il capo di un dipartimento del Primo Ministero dell’Industria dei Macchinari lo lodava spesso. Il team di scrittori si è impegnato a fondo per cercare la moglie del direttore deceduto. E cosa hanno scoperto, se non che la donna sosteneva che il marito era solito dire che Jiang esagerava i suoi risultati e faceva qualcosa dal nulla?

Jiang studiò spesso l’opera Corruzione nelle istituzioni e capì profondamente che sotto il governo del Pcc una persona poteva navigare e ottenere successo politico solo essendo opportunista, vantandosi e adulando i propri superiori. Durante tutti i movimenti politici che Jiang ha vissuto, è sempre accaduto che egli facesse soffrire gli altri, ma mai viceversa. C’è un vecchio intellettuale che lavorava nello stesso posto di Jiang che ancora non riesce a dimenticare come Jiang lo abbia etichettato e attaccato come «borghese di destra» con false accuse.

  1. Un assaggio di potere

Il 1976 fu un importante punto di svolta nella storia cinese, e coincise con il fatto che Jiang Zemin compì 50 anni in quell’anno. A Tangshan si verificò un terribile terremoto, la cui magnitudo superò l’ottavo grado della scala Richter; centinaia di migliaia di persone persero la vita. Nello stesso anno morirono uno dopo l’altro i tre pezzi grossi del Pcc: Zhu Enlai, Zhu De e Mao Zedong. A settembre, poco dopo la morte di Mao Zedong, Ye Jianying [4] si oppose a ciò che Mao gli aveva chiesto prima di morire, ovvero di sostenere Jiang Qing e di aiutare Hua Guofeng. Ye Jianying collaborò con Wang Dongxing e Hua Guofeng e diede inizio a un colpo di palazzo. Utilizzarono l’Unità militare 8341, controllata da Wang Dongxing, e arrestarono la Banda dei Quattro, il famoso gruppo che comprendeva Wang Hongwen (allora vicepresidente del Pcc) e Zhang Chunqiao (membro del Comitato permanente del Politburo del Comitato centrale del Pcc), oltre a Jiang Qing e Yao Wenyuan, membri del Politburo del Comitato centrale del Pcc. Sebbene Jiang Qing fosse la vedova di Mao Zedong, ancor prima che il cadavere di Mao si raffreddasse, fu fatta prigioniera politica insieme al nipote Mao Yuanxin; i responsabili lo fecero sotto il pretesto di seguire la linea politica di Mao. È stato un esempio del detto: «Nessun leader del Pcc ha una buona fine».

Tutti erano soddisfatti per la caduta della Banda dei Quattro dal potere. A Pechino girava una barzelletta che recitava così: Un giorno Jiang Qing, responsabile della campagna anti-Deng, si imbatté in Deng Xiaoping. Deng le chiese: «Come sta andando la campagna anti-Deng?». Jiang Qing rispose: «È stata lanciata e sta andando avanti con vigore da un mese. Credo che ci basti un altro mese per rovesciarti e per darti una cattiva fama». Deng guardò brevemente Jiang Qing dall’alto in basso e rispose: «Mi ci vorrebbe meno di una settimana per criticarti in una campagna e darti un cattivo nome».

All’epoca Hua Guofeng e Ye Jianying non osavano sottovalutare l’influenza a Shanghai della Banda dei Quattro, o la «Banda di Shanghai», come era anche conosciuta. I suoi ferventi seguaci a Shanghai avevano redatto una dichiarazione al Partito e al popolo cinese e si stavano preparando per una rivolta a Shanghai. Tuttavia, la Banda dei Quattro non era sostenuta da nessuno dei militari e il suo tentativo fallì rapidamente. Tre figure chiave della Banda di Shanghai – Ma Tianshui, Xu Jingxian e Wang Xiuzhen – furono ingannati e si recarono a Pechino. Vedendo che la partita era finita, non ebbero altra scelta che arrendersi. A quel punto il Comitato Centrale, guidato da Hua Guofeng e Ye Jianying, nominò Su Zhenhua primo segretario del Pcc nel governo municipale di Shanghai e direttore del Comitato Rivoluzionario di Shanghai; Ni Zhifu fu nominato secondo segretario del Pcc nel governo municipale di Shanghai e primo vice direttore del Comitato Rivoluzionario di Shanghai; Peng Chong fu nominato terzo segretario del Pcc nel governo municipale di Shanghai e secondo vice direttore del Comitato Rivoluzionario di Shanghai. Su, Ni e Peng furono anche nominati rispettivamente capo e primo e secondo vicecapo del Gruppo di Lavoro del Comitato Centrale del Pcc e successivamente si trasferirono a Shanghai.

Per controllare Shanghai in modo più efficace, era importante includere nel Gruppo di Lavoro qualcuno di Shanghai. Poiché Jiang Zemin, che all’epoca lavorava nell’Ufficio Affari Esteri del Primo Ministero dell’Industria delle Macchine, aveva già lavorato a Shanghai, fu temporaneamente nominato membro del Gruppo di Lavoro e accompagnò il gruppo a Shanghai.

Le preoccupazioni del Comitato Centrale per Shanghai si rivelarono inutili. Sebbene la Gang di Shanghai avesse gestito Shanghai per molti anni, la gente non appoggiava minimamente la sua linea «di sinistra». Quando il Gruppo di lavoro entrò a Shanghai, ai soldati di terra, alla marina e all’aviazione di Shanghai – che erano più di 30.000 – fu ordinato di salire su alcune centinaia di veicoli e di marciare per tutta la città. Hanno gridato all’unisono «Rovesciate la Banda dei Quattro» e «Sostenete fermamente la brillante decisione del Comitato Centrale». Le loro voci erano come un tuono. Dopo un’intera giornata di questo spettacolo, ogni timore della popolazione di Shanghai è stato dissipato e l’influenza residua della Banda dei Quattro è stata completamente distrutta. Spinta dagli studenti universitari dell’Università Fudan, dell’Università Jiaotong e della Shanghai Normal University, la popolazione di Shanghai, a lungo oppressa, scese in strada e acclamò il rovesciamento della Banda dei Quattro. Analogamente a ciò che Deng Xiaoping aveva detto a Jiang Qing nella barzelletta, il nome della Banda dei Quattro fu infangato in meno di una settimana. Jiang Zemin fu sopraffatto dall’accoglienza che il Gruppo di Lavoro del Comitato Centrale ricevette dalla popolazione di Shanghai.

In breve tempo, il Gruppo di Lavoro non fu più necessario. Jiang Zemin tornò a malincuore a Pechino e riprese il suo ufficio di direttore dell’Ufficio Affari Esteri del Primo Ministero dell’Industria dei Macchinari. L’esperienza nel Gruppo Di Lavoro del Comitato Centrale gli aveva dato una certa carica: il senso di potere che provava come delegato regale e la soddisfazione di vedere tutti chiedere la sua approvazione. Jiang era determinato a continuare la sua ascesa nei ranghi.

  1. Scommesse

Nel 1978, Jiang Zemin fece una scommessa sbagliata. Non si aspettava che Deng Xiaoping tornasse al potere. Il governo centrale adottò una nuova politica di apertura e riforma economica alla terza Sessione Plenaria dell’11° Congresso Nazionale del Popolo. Poiché Jiang aveva pronunciato discorsi che criticavano aspramente Deng Xiaoping durante il movimento «Criticare Deng e combattere il tentativo di inversione della destra» nel 1975, fu quasi classificato come uno dei «tre tipi di persone», un’etichetta pungente che avrebbe significato la sua caduta politica. La sua carriera politica incontrò ostacoli fino al 1980, quando, grazie a Wang Daohan, le cose hanno avuto una svolta.

Nel 1979 la leadership centrale, per attuare la politica di apertura e riforma di Deng Xiaoping, formò due commissioni a livello ministeriale: l’Amministrazione statale per gli Affari di Importazione ed Esportazione e l’Amministrazione statale per gli Investimenti esteri, entrambe presiedute da Gu Mu. Wang Daohan era vicepresidente di una di esse. Nell’agosto 1980, Wang fu nominato sindaco di Shanghai. In quel periodo Jiang Zemin stava affrontando delle difficoltà al Primo Ministero dell’Industria dei Macchinari. Wang raccomandò quindi caldamente Jiang Zemin a Gu Mu, affermando che Jiang era un funzionario con un’istruzione superiore e il figlio adottivo di un martire. La carriera di Jiang Zemin prese improvvisamente una nuova piega ed egli ottenne la posizione di vicedirettore dell’Amministrazione statale per gli Affari di Importazione ed Esportazione e dell’Amministrazione statale per gli Investimenti esteri. Questo grado era a livello di viceministro.

La prima cosa che Jiang fece dopo aver assunto l’incarico è stata quella di ospitare una valutazione delle regioni economiche speciali. Ruan Ming, segretario dell’ex segretario generale del Pcc Hu Yaobang, ricorda di Jiang Zemin: «L’ho incontrato una volta. È stato nel 1981, in occasione di una riunione sulle regioni economiche speciali. All’epoca Jiang era vicedirettore di una commissione per le importazioni e le esportazioni e presiedeva la riunione, durante la quale pronunciò molte parole vuote. Non era favorevole all’ulteriore apertura delle regioni economiche speciali, ma non osava nemmeno andare contro le decisioni di Hu Yaobang. Quindi affermò alcune cose ambigue. Mi ha dato l’impressione di essere una persona brava nella burocrazia e nel fare i salti mortali a seconda di chi era al potere».

Un funzionario che conosceva bene Jiang afferma: «Pensavo che Jiang fosse il figlio di un alto funzionario del Pcc deceduto, come Li Peng, Lin Hanxiong, Zou Jiahua, Ye Zhengda e altri, e che fosse salito in cima alla lista andando dai vecchi compagni d’armi del padre. Ho scoperto in seguito che Jiang ha gettato la sua rete in modo ampio e ha usato tutti i contatti di cui poteva approfittare».

A quel tempo il conflitto tra il campo pro-riforma e quello conservatore era ancora piuttosto intenso. Jiang Zemin cambiava opinione a seconda delle circostanze, propendendo un momento per la sinistra e un momento dopo per la destra. Per sua fortuna, prima che arrivasse il momento finale, vide che i riformatori stavano vincendo e non fece la scommessa sbagliata.

Una volta acquisito un certo status, la scalata verso l’alto divenne molto più facile. Sfruttando le conoscenze dello zio Jiang Shangqing, Jiang Zemin fu facilmente nominato viceministro del Ministero dell’Industria Elettronica, che era sotto la diretta guida di Zhang Aiping. In seguito è diventato ministro. Le persone che hanno lavorato con Jiang al Primo Ministero dell’Industria dei Macchinari raccontavano che Jiang non lavorava molto duramente, ma era molto abile nel creare legami con i funzionari di alto rango. Si serviva di chiunque e coglieva qualsiasi opportunità per i suoi scopi. Trascorreva molto tempo a cercare di incontrare e visitare ufficiali del governo centrale e dei ministeri. Jiang portava con sé un piccolo taccuino ovunque andasse e lo studiava ogni volta che aveva tempo. Nel quaderno annotava le date di nascita, gli interessi e gli hobby dei leader che gli erano utili, nonché i loro parenti. Jiang aveva un’altra abilità speciale: avvicinarsi ai figli dei leader del governo centrale, attuali e deceduti (come Zeng Qinghong, che ebbe un ruolo fondamentale nella promozione di Jiang a segretario generale del Pcc). Nel 1989 Jiang visitò per la prima volta la casa di Deng Xiaoping. Il modo in cui Jiang versò l’acqua ai figli di Deng e andò a prendere le pantofole di Deng è ancora fonte di risate alle cene dei figli degli ex top leader.

Grazie alla promozione e alle pressioni di Wang Daohan e Zhang Aiping, nel marzo 1982 l’allora 56enne Jiang Zemin fu nominato ministro dell’Industria Elettronica. Nello stesso anno, al 12° Congresso Nazionale del Pcc, divenne membro del Comitato Centrale del Pcc.

Jiang ha ottenuto pochi risultati durante il suo incarico al Ministero dell’Industria Elettronica. Commenti negativi su di lui circolavano con una certa frequenza. Un media cinese ha riportato la notizia di un funzionario comunale che ha visitato uno strip club durante un viaggio di lavoro all’estero e di un altro membro della delegazione che aveva rivelato il comportamento del funzionario. Non era difficile indovinare a chi si riferissero. Ma Jiang non si preoccupò delle voci su di lui. Quando visitò gli Stati Uniti negli anni ’80, si recò di nascosto nel quartiere a luci rosse di Las Vegas per guardare le spogliarelliste e visitare le prostitute. Le spese venivano rimborsate dal governo cinese. Un tipico alto funzionario del Pcc non oserebbe spingersi così lontano, ma per Jiang, che aveva avuto una storia con una donna del Kgb in Russia, visitare il quartiere a luci rosse e le prostitute negli Stati Uniti non era niente.

In seguito, durante gli oltre 10 anni in cui Jiang fu a capo del Pcc, del governo centrale e delle forze armate, il modo in cui la prostituzione fiorì in Cina superò di gran lunga quello dei Paesi capitalisti occidentali. I funzionari corrotti e immorali supervisionati da Jiang avevano tutti un’amante, apertamente o segretamente. Gli spogliarelli non sono più un privilegio riservato ai funzionari di alto rango in visita all’estero: ora abbondano in Cina. Un detto popolare recita: «Se un uomo non va a prostitute, sta deludendo la leadership centrale del Partito; se una donna non vende il proprio corpo, sta deludendo Jiang Zemin».

Le ambizioni di Jiang divennero ancora più sfrenate quando fu ministro dell’Industria Elettronica. A quel punto non aveva più bisogno di adulare solo alti funzionari di livello medio. I suoi obiettivi erano piuttosto i vicepremier e le figure più influenti. Il Ministero dell’Industria Elettronica importava spesso prodotti elettronici all’avanguardia da oltreoceano. E così Jiang, approfittando di questo fatto e della sua posizione, spesso portava di persona televisori a grande schermo e altri costosi apparecchi elettronici importati a casa di funzionari di alto rango, sostenendo che erano destinati alla leadership per «provarli» e dare a Jiang una guida nel suo lavoro. Di fronte alle figure più influenti metteva da parte ogni residuo di dignità e si inginocchiava a terra per cambiare i canali televisivi per loro.

Alcuni collaboratori meno smaliziati del Ministero non riuscivano a capire perché Jiang si comportasse così. Suggerirono che si poteva mandare un segretario a fare questo genere di cose; il ministro non aveva bisogno di andare di persona. Ma Jiang rispondeva: «È un modo per imparare dai leader più esperti del Partito». Sebbene alcuni membri del Ministero vedessero le cose per quello che erano e guardassero dall’alto in basso la condotta scadente di Jiang, gli alti vertici, abituati a essere lusingati, non erano così sensibili. Quando parlavano di Jiang Zemin ne tessevano le lodi, commentando: «È affidabile nel suo lavoro». Con queste tattiche meschine Jiang ha gettato le basi per la sua ascesa al potere.

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Note:

[1] Un mu = 1/6 di acro. [ndt: 675 metri quadrati circa].

[2] Robert Lawrence Kuhn, The Man Who Changed China: The Life and Legacy of Jiang Zemin (New York: Crown, 2004), 32.

[3] Questa era probabilmente la designazione più ambita dal Pcc durante la Rivoluzione culturale e nei periodi vicini a essa. Significava appartenere alla classe ‘migliore’ delle persone, dal punto di vista politico, ma non era un indicatore di risultati accademici.

[4] Ye Jianying (1897-1986), generale del Pcc e presidente del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo dal 1978 al 1983.

 

Articolo inglese: Anything for Power: The Real Story of China’s Jiang Zemin – Chapter 3

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