Studio: la scrittura a mano aumenta la connettività cerebrale

Di George Lemons

Un nuovo studio rileva che la scrittura a mano aumenta la connettività cerebrale più della digitazione.

Laptop e smartphone sono diventati praticamente appendici per studenti e professionisti che lavorano. Tuttavia, una nuova ricerca suggerisce che potremmo voler fare una pausa da tutto questo digitare.

Un recente studio norvegese ha scoperto che l’antica arte della scrittura a mano coinvolge parti del cervello che non vengono coinvolte nel tocco su una tastiera. I movimenti complessi coinvolti nella scrittura attivano infatti più regioni del cervello associate all’apprendimento rispetto alla digitazione.

Scrittura a mano contro digitazione

Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology e condotto da Audrey van der Meer, ricercatrice di neuroscienze presso l’Università norvegese di Scienza e Tecnologia, ha esaminato le differenze tra la scrittura a mano e la digitazione. La Van der Meer e il suo team hanno analizzato le reti neurali coinvolte in entrambe le attività per scoprire i rispettivi effetti sulla connettività cerebrale: «Abbiamo dimostrato che quando si scrive a mano, i modelli di connettività cerebrale sono molto più elaborati rispetto a quando si scrive su una tastiera. Tale diffusa connettività cerebrale è nota per essere cruciale per la formazione della memoria e per la codifica di nuove informazioni e, quindi, è benefica per l’apprendimento».

I ricercatori hanno utilizzato elettroencefalogrammi ad alta densità (Eeg) per raccogliere dati da 36 studenti universitari. Ai partecipanti è stato chiesto di scrivere o digitare le parole visualizzate su uno schermo.

I risultati hanno mostrato che la connettività tra le diverse aree del cervello aumentava sostanzialmente quando si scriveva a mano. Al contrario, la digitazione non ha prodotto un incremento paragonabile nella connettività: «La nostra scoperta principale è che la scrittura a mano è un’eccellente stimolazione cerebrale per persone di tutte le età», ha spiegato la Van der Meer a The Epoch Times.

Scrivere su un touchscreen con una penna digitale ha prodotto più attività della rete neurale rispetto alla digitazione su una tastiera.

«Più sono le connessioni nel cervello durante un compito, più il cervello sfrutta il suo pieno potenziale».

Perché la scrittura a mano rimane essenziale

Secondo la Van der Meer, la meticolosa formazione delle lettere e i movimenti precisi della scrittura a mano aumentano sostanzialmente i modelli di connettività del cervello coinvolti nell’apprendimento. Al contrario, il tocco ripetitivo dei tasti durante la digitazione è meno stimolante dal punto di vista mentale.

Ha sottolineato che questo probabilmente spiega perché i bambini a cui viene insegnato a leggere e scrivere sui tablet spesso hanno difficoltà a distinguere tra lettere speculari. I ricercatori raccomandano che i bambini piccoli ricevano almeno alcune istruzioni sulla scrittura a mano. «Scrivere lettere a mano è un’abilità motoria complessa che mette alla prova il giovane cervello».

I bambini a cui viene insegnato per la prima volta tramite tablet tendono anche ad avere un’ortografia e un riconoscimento delle lettere peggiori, probabilmente perché non hanno l’esperienza motoria di scrivere a mano ogni lettera.

Tuttavia, i ricercatori non consigliano di abbandonare la tecnologia, ma suggeriscono un approccio equilibrato, utilizzando la scrittura a mano per gli appunti delle lezioni per ottimizzare l’apprendimento e le tastiere per compiti di scrittura estesi. I risultati sottolineano l’importanza dell’adattamento dei metodi di insegnamento per sfruttare sia gli strumenti di scrittura tradizionali che quelli digitali.

Limitazioni dello studio

Secondo il dottor Juliann Paolicchi, un neurologo pediatrico del Lenox Hill Hospital della Northwell Health e dello Staten Island University Hospital, che non era associato allo studio, la ricerca non dipinge un quadro completo.

I ricercatori hanno utilizzato Eeg ad alta frequenza per registrare l’attività cerebrale. Questo metodo Eeg ha una scarsa risoluzione spaziale, limitando la sua capacità di individuare funzioni specifiche della regione del cervello: «Per la funzione spaziale del cervello, un’analisi molto più sofisticata si trova con l’imaging Pet, che fornisce un quadro diretto delle regioni cerebrali coinvolte in una funzione».

In secondo luogo, il gruppo della digitazione ha utilizzato un solo dito. Il dottor Paolicchi ha affermato che la digitazione corretta con entrambe le mani è molto diversa dalla digitazione «trova e spingi» con una o due dita. «Quando si prendono appunti in classe, che è il modello che i ricercatori stavano cercando di ricreare, la dattilografia è molto più comune tra gli studenti rispetto alla trova e spingi a un dito».

La scrittura in corsivo ritorna nelle scuole

La scrittura in corsivo sta tornando alla ribalta in molti Stati degli Stati Uniti dopo essere stata abbandonata più di dieci anni fa.

Quando nel 2010 sono stati introdotti i Common Core State Standards, questi hanno fatto esplicitamente riferimento all’apprendimento delle abilità con la tastiera dalla terza alla quinta elementare. Gli standard richiedono agli alunni di quarta elementare di digitare una pagina intera in una sola seduta. Di conseguenza, il corsivo è stato in gran parte abbandonato nella maggior parte dei distretti scolastici.

Tuttavia, secondo i dati di MyCursive.com, che tiene traccia dei requisiti di scrittura in corsivo a livello nazionale, questa tendenza si sta ora invertendo.

Attualmente, 21 Stati impongono una qualche forma di educazione alla scrittura. Più recentemente, nell’ottobre 2023, la California ha approvato una legge che rende obbligatoria la scrittura in corsivo dalla prima elementare alla prima media.

 

Versione in inglese: Handwriting Increases Brain Connectivity, Study Finds

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