Senato americano mette i bastoni fra le ruote al Tpp

Il Senato americano ha bocciato la procedura velocizzata per l’approvazione del Tpp, un controverso accordo transnazionale degli Usa con l’Asia con lo scopo dichiarato di promuovere il libero scambio.

Il ‘fast track’ bocciato dal Senato principalmente a causa di una divisione tra i Democratici – la cui ala sinistra è fortemente avversa al trattato – darà al Parlamento la possibilità di votare emendamenti e modificare l’accordo, anziché semplicemente potersi esprimere su un sì/no complessivo.

Il Tpp e il suo corrispettivo europeo Ttip è un trattato che dichiaratamente ha lo scopo di contrastare l’influenza cinese sul mondo del commercio, promuovere lo scambio libero tra i Paesi e creare grandi opportunità commerciali a beneficio di tutti i Paesi coinvolti. Matteo Renzi si è detto fortemente favorevole a tale trattato.

Ma le controversie sono tante. Innanzitutto nessuno conosce il contenuto preciso del patto, le cui negoziazioni sono avvolte dal più completo segreto, cosa che è interpretata dai critici come un modo di rendere nascosto il tutto, per poi approvare il trattato lontano dalle luci dei riflettori. Tuttavia, considerando che il Ttip/Tpp richiede delle negoziazioni con tutti i Paesi coinvolti, la segretezza potrebbe semplicemente essere una normale strategia commerciale: praticamente qualsiasi venditore non rivelerebbe le condizioni di vendita vantaggiose conquistate da uno dei suoi acquirenti, per evitare che gli altri chiedano lo stesso.

Ma quindi perché il trattato è così osteggiato se è strategicamente importante ed economicamente vantaggioso? Il motivo principale è una norma che permetterebbe alle aziende di far causa ai governi che impediscono loro di fare affari nel loro Paese. Questo, secondo i critici, potrebbe facilmente portare ad una diffusione degli Ogm, ai quali per esempio l’Italia è ad oggi poco permeabile proprio per una forte opposizione dei suoi governi. Ma se la Monsanto potesse citare in giudizio l’Italia, sotto il Ttip forse potrebbe ottenere il diritto di diffondere i suoi prodotti in Italia.

Inoltre la creazione di regole commerciali e di diritti dei lavoratori unificate – che in qualche modo il Ttip si propone – potrebbe in qualche caso risultare svantaggiosa, dato che in alcuni campi gli standard europei sono diversi – qualcuno direbbe migliori – di quelli Usa.

Ciò però ci avvantaggerebbe nei confronti degli Stati in via di sviluppo, che probabilmente sono proprio l’obbiettivo politico da ‘sconfiggere’ economicamente tramite questo trattato.

 
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