Coppa del Mondo di sci alpino, Ghedina: vivaio azzurro da ricostruire, servono podi

Finita la pausa estiva, il 23 ottobre è iniziata la Coppa del Mondo maschile di sci alpino 2016/2017 con lo slalom gigante sul ghiacciaio austriaco Rettenbach di Solden, come accade dall’inizio del terzo millennio. I grandi della specialità della scorsa stagione si sono riconfermati ai veritici: Alexis Pinturault, dopo aver dominato la prima manche, nella seconda ha respinto il contrattacco dell’idolo di casa e vincitore delle ultime cinque coppe di cristallo assolute, Marcel Hirscher, che è salito sul secondo gradino di un podio, completato dal redivivo Felix Neureuther.

L’addio alle gare di Max Blardone, unico azzurro a conquistare un podio tra i pali larghi nella passata stagione, ha completato il cambio generazionale. Però gli italiani hanno debuttato conquistando solo un piazzamento tra i primi dieci con Luca De Aliprandini.

EpochTimes ha chiesto all’ex discesista Kristian Ghedina, l’italiano più vincente di sempre nella Coppa del Mondo di discesa libera, un commento sull’avvio della Coppa del mondo 2017, e su come vede le prospettive future per gli azzurri.

Come hai visto la squadra italiana?

A differenza di alcuni anni fa, adesso nel gigante maschile bisogna ricreare un po’ la squadra. Sono tutti giovani, gigantisti bravi, forti, però bisogna far risultato. Devono avere più fiducia nei propri mezzi, e cercare di fare qualche risultato in più, perché alla fine sono i risultati che ti danno il valore della squadra. Risultati da podio. Magari è un bel risultato anche arrivare decimo, settimo, ottavo o quarto. Però i tifosi, la gente, gli appassionati vogliono il podio, vogliono le vittorie.

Cos’è mancato agli azzurri?

È difficile. È stata la prima gara… Sì, non sono andati bene. Il miglior italiano, De Aliprandini, [22 esimo nella prima manche, ndr] è arrivato decimo grazie a una buona seconda manche, sennò eravamo ancora più indietro. L’organico è abbastanza buono, non buonissimo, però buono. Sicuramente possono fare molto meglio di così, e fare anche dei podi. Non so come hanno lavorato a livello di preparazione atletica. Forse hanno caricato tanto. Ma il gigante di Solden è una gara un po’ anomala; è la prima gara – a un mese dalla ‘vera’ Coppa del mondo – e tanti sono ancora in fase di preparazione: non sono ancora pronti per gli avvenimenti importanti. È chiaro che l’ambizione è sempre quella di fare bene… ma non sembravano nel miglior stato di forma.

La Gazzetta dello Sport ha riportato le dichiarazioni di Max Carca (capoallenatore della squadra maschile di sci alpino), che ha fatto una pesante autocritica a tutto l’organico…

Perché, chiaramente, di giganti non ne fanno 45. Come anche per la discesa [libera, ndr] sono al massimo una decina di gare [a stagione, ndr], ed ogni gara è buona per far punti. Nello sci in ogni gara bisogna portar a casa punti importanti[…]. Le donne sono partite sicuramente molto meglio. E un buon risultato porterebbe morale alla squadra.

Chi vedi favorito per la vittoria della Coppa Assoluta 2016/17?

I favoriti sono sempre quelli che hanno lasciato da leader la scorsa stagione: pur avendo subito anche infortuni o altro sono comunque lì. Hirscher è arrivato secondo. Anche se Pinturault ha fatto una gran gara, i risultati della carriera di Hirscher parlano chiaro, non è stata una sconfitta per lui essere arrivato secondo. Credo sia sempre l’uomo da battere.

Hirscher ha dichiarato, secondo la Gazzetta dello Sport, che è Pinturault il favorito per la conquista Coppa…

Può essere. Lo dice perchè chiaramente Pinturault ha fatto una grande gara, due grandissime manche. Sono appena partiti; ma dentro di lui, Hirscher sa perfettamente che non gliene lascerà vincere neanche una. Adesso è arrivato secondo, ma alla prossima gara…

Parlando di infortunati hai notizie Aksel Svindal, che prima dell’infortunio è stato il principale antagonista dell’Austriaco della scorsa stagione? Sembra che dovrebbe rientrare già per le prossime gare veloci…

Non ho sentito più di tanto […]. Comunque è ormai un veterano e man mano che invecchi riesci a esprimere meno il tuo potenziale nelle specialità tecniche, mentre nelle discipline veloci [discesa libera e Supergigante, ndr], che sono un po’ i suoi punti di forza, puoi andar forte anche in età avanzata. Sicuramente punterà alle discipline veloci… anche se non è mai stato uno slalomista – al massimo puntava alle combinate – nel gigante andava forte. Però, invecchiando diventa più difficile fare risultato nelle discipline tecniche, specialmente dopo un infortunio.

Pensi possa ancora dar fastidio a Hirscher e Pinturault per la conquista della Coppa assoluta?

Si, però sono curioso di vedere come parte. Perchè dopo l’infortunio vorrà anche mettersi alla prova nella trasferta americana di (Coppa), tra Lake Louise e Beaver Creek, per testare il suo stato di forma, e capire se ha le possibilità di poter lottare contro Hirscher per la Coppa. Sicuramente sulla carta gli può dar fastidio. Dopo America e Val Gardena, a fine dicembre, potrà capire fin dove potrà arrivare. È un Vichingo: sicuramente non si darà per vinto.

Nelle discipline veloci, la scorsa stagione l’Italia ha vinto per la prima volta la Coppa del Mondo di discesa libera con Peter Fill…

Non c’era mai riuscito nessuno. Tanto di cappello. Ha avuto una stagione un po’ dalla sua parte, perchè Svindal si è fatto male come Reichelt, che è caduto subito all’inizio [di stagione, ndr], [Dominik, ndr] Paris, anche lui tra i pretendenti alla Coppa, è caduto alla fine.
[Fill, ndr] è stato bravo; ha sfruttato l’occasione; ha vinto a Kitzbuel ed ha sempre conquistato dei punti, che gli hanno permesso di portare a casa la Coppa del mondo [di specialità, ndr].

Come vedi per quet’anno gli uomini-jet?

I nomi sono sempre Paris, Peter Fill, poi ci sono i giovani Battilani e Casse. Anche quella di discesa è una squadra che deve fare il ricambio. A parte i due – Fill e Paris – e Innerhofer che sono sempre da podio, e che sicuramente porteranno a casa dei risultati quest’anno, dietro il vivaio è da costruire. Dopo Val Gardena e Santa Caterina Valfurva, con quattro gare alle spalle di discesa, quando saremo quasi a metà della Coppa, si può fare il quadro di come può andare la stagione.

Vedi in pericolo il tuo record di vittorie?

Ho detto che Paris, essendo ancora giovane, potrebbe essere uno in grado di battere il mio record di vittorie in discesa libera. Lo vedo in gamba, forte; mi piace come carattere, e sono convinto che farà ancora grandi cose. L’ho detto anche l’anno scorso: potrebbe superare in numero le 12 vittorie che ho fatto io se non si farà male; perchè in discesa libera quando cadi, il 90 percento delle volte ti fai male.

Intervista adattata e ridotta per motivi giornalistici

 

 
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