Residente di Pechino: il Capodanno sembra più simile a un funerale

Di Mary Hong

Nonostante il Capodanno lunare (22 gennaio – 5 febbraio) sia ancora in pieno svolgimento, la gente in Cina non è in vena di festeggiamenti.

I residenti di Pechino hanno subito un’impennata di casi Covid dopo che il regime ha improvvisamente revocato l’isolamento e allentato le restrizioni. Invece dei festeggiamenti, gli abitanti di Pechino si trovano ad affrontare un numero massiccio di decessi e delle lunghe code nei servizi di cremazione. Le morti nelle carceri sono un’altra tragedia che il regime non rivelerà mai al mondo esterno.

«Non ci sono auguri per il nuovo anno, ma solo funerali a cui andare», ha sostenuto un parente di  Cheng che risiede a Pechino.

Cheng, la cui moglie è di Pechino, ha sviluppato ampi contatti in quella città grazie alla sua attività decennale. Dal 2020 vive a New York.

Il 22 gennaio, Cheng ha dichiarato alla redazione di Epoch Times cinese che il suo parente di Pechino è stato informato dal funzionario della commissione sanitaria cinese che almeno il 10% dei membri del Partito Comunista Cinese è deceduto.

Epoch Times non è in grado di verificare questa notizia.

Secondo Cheng, tre parenti della moglie a Pechino sono morti durante l’ondata della pandemia di dicembre.

«Travolgente», è la descrizione di Cheng alla pandemia in Cina.

Tre mesi di arretrato per la cremazione

Nel distretto di Fangshan sono morti cinque conoscenti anziani di Cheng, tra cui un vicedirettore dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza, ma nessuno di loro è stato cremato.

Grazie a conoscenze nel settore funerario, il vicedirettore dovrà aspettare 3 mesi per venire sepolto (altrimenti l’attesa sarebbe stata più lunga). «Ovviamente, alcuni deceduti sono superiori a lui», ha affermato Cheng.

Dove tenere il corpo per tre mesi? Chang è stato informato che i resti sono conservati in contenitori refrigerati usati per le carcasse di maiale, dato le pompe funebri hanno esaurito le celle frigorifere; ma ora i contenitori sono pieni e le famiglie devono tenere i corpi in veicoli privati, cinque salme per veicolo, che vengono parcheggiati altrove fino a quando non si può procedere alla cremazione.

Un funzionario dell’Ufficio per l’amministrazione delle uscite e degli ingressi (sotto il ministero della Pubblica Sicurezza) ha detto a Cheng che a Pechino ci sono almeno 200 mila corpi in attesa di essere cremati.

«Il 10% dei membri del Partito Comunista Cinese (Pcc) non c’è più», gli ha comunicato un amico che fa parte della Commissione Nazionale della Sanità, responsabile del monitoraggio della popolazione e della pianificazione familiare.

Dalla fine di novembre, più di 330 celebrità, funzionari e studiosi cinesi sono morti con l’ultima ondata nel Paese.

Nascosti moltissimi decessi nelle carceri

Cheng ha anche raccontato che un conoscente, recentemente rilasciato dal carcere, gli ha detto che l’epidemia si è verificata nella prigione prima della revoca dell’isolamento, il 7 dicembre scorso.

Secondo il suo amico, che ha scontato la pena nella prigione n. 2 di Pechino, un agente di polizia è stato infettato per primo e, nel giro di tre giorni, più di 8.000 persone nella prigione sono state colpite. Questo è accaduto prima del Movimento del Libro Bianco di dicembre, quando gli studenti hanno protestato contro la rigida politica di isolamento che aveva causato la morte di oltre 10 persone nell’incendio di un complesso residenziale di Urumqi nel novembre dello scorso anno.

Il suo amico è stato rilasciato alla fine di dicembre e gli ha anche rivelato una sorprendente scoperta nella prigione.

Tra i prigionieri c’erano dei praticanti del Falun Gong, ma nessuno di loro era malato a causa dell’epidemia. «Mi ha chiesto se ci credevo», ha continuato Cheng.

Il suo amico ha detto che in prigione i praticanti del Falun Gong hanno continuato a seguire la loro pratica e a «coltivare» indipendentemente dall’ambiente. «Credo che la loro immunità sia decisamente forte, ne sono convinto», ha affermato Cheng.

Il Falun Gong è una pratica per il benessere della mente e del corpo basata sui principi di verità, compassione e tolleranza, praticata da milioni di persone in tutto il mondo. Da quando il regime ha iniziato a perseguitare il Falun Gong nel 1999, centinaia di migliaia di praticanti sono stati imprigionati e a migliaia sono stati uccisi dal Pcc.

Il suo amico gli ha raccontato che ci sono state molte morti in carcere. Molti prigionieri sono stati trasferiti nelle cabine costruite dalla polizia armata. Gli ospedali non accettano i prigionieri, raramente ci sono cure mediche ed egli sospetta che le prigioni forniscano solo farmaci falsi.

«Non c’è modo che il regime denunci le morti nelle carceri», ha concluso Cheng.

 

Articolo in inglese: Lunar New Year  Gathering More Like Attending a Funeral: Beijing Resident

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