Le proteste su larga scala a Wuhan una grave minaccia per il Pcc

Di Zhang Tianliang

Il Partito Comunista Cinese (Pcc) è ora entrato in un periodo di instabilità.

Il 15 febbraio, circa 20.000 anziani si sono riuniti fuori dal Parco Zhongshan a Wuhan per protestare contro la «riforma sanitaria» del Pcc. Questo è il secondo raduno di massa di anziani in città. La prima protesta è avvenuta l’8 febbraio, quando un uomo anziano è stato picchiato a terra dalle autorità giunte per aver bloccato la strada. I manifestanti hanno urlato: «Abbasso il governo oppressivo».

Inoltre, un’altra protesta su larga scala contro la «riforma sanitaria» è avvenuta anche nella città di Dalian, provincia dello Liaoning.

Sembra che ora la gente abbia più coraggio nell’opporsi alla dittatura cinese. Il «movimento del libro bianco» dello scorso anno ha costretto il leader del Pcc Xi Jinping ad abbandonare la sua politica Zero-Covid. E durante il Capodanno cinese (dal 22 gennaio al 1 febbraio), i cinesi in tutto il Paese hanno completamente ignorato il divieto del Pcc sui fuochi d’artificio e la polizia non ha potuto fare nulla al riguardo.

Un dettaglio che molte persone hanno trascurato è che la protesta del 15 febbraio è stata decisa l’8 febbraio e annunciata pubblicamente online. Il Pcc ha avuto un’intera settimana per sopprimere e oscurare la protesta, ma il numero dei manifestanti è stato comunque il doppio rispetto alla protesta dell’8 febbraio.

Già nel 1998, l’ex leader del Pcc Jiang Zemin ha escogitato la politica di «stroncare tutte le instabilità sul nascere». Questa politica è stata applicata per più di 20 anni. Allora perché questa volta ha fallito?

Le proteste sono iniziate quando i pensionati hanno scoperto che il deposito mensile sul loro conto per gli aiuti sanitari era stato ridotto di circa due terzi. La spiegazione di Pechino è stata che il denaro era stato dirottato in un fondo; i bisognosi avrebbero quindi poi ricevuto il rimborso delle spese mediche da questo fondo, il che significa che il governo avrebbe gestito il denaro per loro. Questa potrebbe anche sembrare una buona idea sotto certi aspetti, ma in realtà l’opinione pubblica cinese nutre una profonda sfiducia nei confronti del regime.

Secondo Voice of America, sebbene il Pil cinese sia il secondo più grande al mondo, la sua spesa per la sicurezza sociale è solo il 3% circa del suo Pil: la percentuale più bassa del mondo. E secondo quanto riferito, l’élite, compresi gli alti funzionari a livello provinciale e superiore, rappresenta circa l’80% della spesa sanitaria, senza versare alcun contributo. Ciò si traduce in gravi disuguaglianze nelle risorse sanitarie tra il governo e la popolazione, in particolare la popolazione rurale, che non ha ricevuto quasi alcun beneficio da questo sistema sanitario.

Pertanto, l’assicurazione sanitaria cinese non è certo un «rubare ai ricchi per aiutare i poveri», ma piuttosto «rubare ai poveri per aiutare i ricchi». Il pubblico crede che una volta che il loro denaro sarà entrato nel fondo, molto probabilmente verrà sottratto dai quadri superiori del Pcc, quindi è meglio tenerlo disponibile e a disposizione nei propri conti.

Ma perché il Pcc sta portando avanti la «riforma sanitaria» in questo momento?

È possibile che i governi locali stiano finendo i soldi. Secondo un articolo di Reuters del 15 febbraio, le province cinesi hanno speso almeno 352 miliardi di yuan (circa 48 miliardi di euro) nel 2022 per far fronte alla recente ondata di contagi da Covid-19, aumentando la pressione sulle finanze provinciali a causa del rallentamento economico.

Le finanze locali della Cina sono ora piene di buchi. La politica Zero-Covid, compresi i lockdown, ha esaurito i risparmi del governo locale. La recessione economica ha fatto appassire il mercato immobiliare cinese, che è la più importante fonte di reddito locale. I debiti locali a tutti i livelli si sono accumulati fino a 65 mila miliardi di yuan (circa 9 mila miliardi di euro), ben oltre la capacità di rimborso dei governi locali.

Tutte queste pesanti pressioni finanziarie hanno costretto i funzionari del governo locale ad accettare tagli salariali che vanno dal 20% al 40%. Nel frattempo, i governi locali sono tenuti a condividere circa la metà del costo della copertura sanitaria con il governo centrale. Pertanto, i governi locali non hanno altra scelta che tagliare la spesa sanitaria.

È sorprendente che la protesta del 15 febbraio, annunciata con una settimana di anticipo, non sia stata soppressa dalle autorità locali. Ciò è anche legato all’esaurimento delle finanze locali. Le «forze di mantenimento della stabilità» del Pcc (polizia, intelligence, monitoraggio dell’opinione pubblica, organizzazioni di base a tutti i livelli, eccetera) in un anno spendono più dei militari, e il 90% di questa spesa è a carico delle casse locali. Quando non ci sono soldi nella tesoreria locale, anche la forza di mantenimento della stabilità è indebolita. Inoltre, anche i genitori di questi poliziotti sono vittime di questa «riforma sanitaria».

Il Pcc ha sperato di scambiare lo sviluppo economico con il sostegno popolare. E mentre la situazione macroeconomica si deteriora, il Pcc sta rapidamente perdendo il sostegno della gente. Proteste come quella di Wuhan diventeranno sempre più frequenti in futuro.

Le proteste di Wuhan rappresentano una minaccia senza precedenti per il Pcc e lo mettono in un dilemma. Il costo della repressione è troppo alto, poiché la «riforma sanitaria» colpisce la vita di 2 milioni di pensionati a Wuhan. La politica, che deve essere attuata a livello nazionale, interesserà centinaia di milioni di anziani. Per il Pcc, sopprimere centinaia di milioni di persone con 1 milione di agenti di polizia è semplicemente poco plausibile.

D’altra parte, anche un compromesso del Pcc a Wuhan creerebbe due seri problemi. Primo, il Pcc non ha i soldi; secondo, se il Pcc scende a compromessi, invierà un segnale alle persone che la loro protesta è efficace. Pertanto, quando le persone sentiranno che i loro altri diritti sono stati compromessi, torneranno a protestare. Se questa tendenza continua e l’opinione pubblica prevale sempre, la Cina diventerà una società democratica. La gente chiederà inevitabilmente la libertà politica e la dittatura del Pcc finirà.

È difficile prevedere l’esito delle proteste di Wuhan, ma dobbiamo ricordare che il tema delle proteste non è la cosa più importante. Ciò che è importante è la protesta stessa, perché è un processo per rimuovere gradualmente la paura verso il Pcc dal cuore della gente. E la paura è il pilastro più importante per mantenere il governo del Pcc. Quando questo pilastro crolla, il regime del Pcc è in grave pericolo.

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: Large-Scale Protests in Wuhan Pose Unprecedented Threat to the CCP

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