Le cause a lungo e breve termine della stretta creditizia cinese

All’improvviso all’inizio di giugno, banche e imprese cinesi non sono state in grado di ottenere il credito di cui avevano bisogno per operare. Ciò è dovuto a fattori a breve e lungo termine.

Il 6 giugno un problema al sistema dei prestiti ha innescato una stretta creditizia. La banca cinese Everbright non è riuscita a ripagare un prestito alla Banca Industriale. Di conseguenza diverse banche principali come la Icbc, Bank of China e altre, hanno chiuso importanti servizi di trasferimento fondi nelle città maggiori.

In molte città, le banche si sono rifiutate di permettere prelievi, giustificandosi con la scusa di problemi ai computer. In realtà il problema era la stretta creditizia. Nel giro di pochi giorni il tasso interbancario è salito, dal giorno alla notte, da 3-4 punti percentuali al 13,44 percento, come registrato il 20 giugno.

Una conseguenza non voluta nella lotta alla corruzione da parte del nuovo leader del Partito comunista Xi Jinping ha anche posto un peso sul sistema bancario, in quanto molti alti funzionari cinesi hanno spostato i loro capitali all’estero.

In realtà, la corruzione è penetrata in tutto il sistema finanziario cinese. L’importo totale sottratto e dei capitali spostati all’estero è sconosciuto. A causa della corruzione, molte banche cinesi offrono una falsa immagine di salute, mostrando abbondanza di fondi nei libri contabili, quando in realtà sono a corto di contante.

La ragione ufficiale della stretta creditizia – a parte i problemi ai computer – è stata indicata nel Dragon Boat Festival, celebrata quest’anno il 12 giugno. La tradizionale festa cinese avviene ogni anno, eppure quest’anno è stata dichiarata causa di numerosi prelievi dal sistema bancario.

Nei primi dieci giorni di giugno, i nuovi prestiti cinesi sono aumentati da 500 miliardi di yuan (62 miliardi di euro) a un trilione di yuan (125 miliardi di euro). Questo numero è molto alto, visto che il totale mensile dei prestiti in Cina è di molto inferiore a un trilione di yuan.

I prelievi collegati al Dragon Boat Festival non possono aver causato un così insolito aumento di prestiti. Credo che le cause maggiori dei nuovi prestiti e le maggiori cause a lungo termine della stretta creditizia, possano essere individuate nel debito pubblico e nel sistema bancario ombra.

CAUSE A LUNGO TERMINE

Il sistema bancario ombra – per la maggior parte fuori dai registri dei prestiti ad alto tasso di interesse e soprattutto a imprese private – costituisce oltre il 40 percento dell’attività creditizia in Cina. Questo tipo di prestiti comporta rischi molto più elevati.

I funzionari locali hanno anche messo ulteriore pressione sul sistema finanziario. Cercando sempre di aumentare i loro presunti risultati, i funzionari locali hanno continuato a investire in progetti di vanità, che hanno portato a infiniti debiti locali.

Molti progetti di investimento sono realizzati acquisendo nuovi debiti per pagare quelli vecchi, secondo un gigante schema Ponzi.

Per esempio, se un investimento è stato originariamente valutato come ad alto profitto, ma la stima sopravvaluta l’effettivo rendimento, allora un nuovo progetto verrà avviato a scopo di finanziamento. Fintanto che qualcuno è disposto a investire nel nuovo progetto, il nuovo investimento è utilizzato per finanziare i vecchi prestiti.

Il totale dei debiti locali in Cina è di circa 20 trilioni di yuan ( 2.500 miliardi di euro), che rappresentano il 30 percento del Pil della Cina. Dalla crisi finanziaria del 2008, le autorità centrali hanno investito 4 trilioni di yuan (500 miliardi di euro) in progetti locali. Da allora il debito del governo locale è cresciuto.

Nel discorso di marzo, il capo della Banca centrale cinese Zhou Xiaochuan ha dichiarato: «Il 20 percento del debito del governo locale è molto pericoloso, perché questi progetti non contribuiscono ad alcun gettito fiscale».

Un terzo del debito corrente del governo locale è usato per ripagare il vecchio debito. Il brusco aumento dei nuovi prestiti è sicuramente collegato all’enorme debito del governo locale.

Nel complesso, la stretta creditizia di oggi non è casuale. Problemi strutturali esistono da molto tempo nel sistema bancario cinese. Oltre a questo, ci sono problemi di eccessivi investimenti nelle infrastrutture, la bolla immobiliare e altro.

IL CROLLO DELLA BORSA

All’inizio la Banca centrale cinese è parsa ignorare la stretta creditizia e non ha concesso liquidità.

In seguito la banca centrale aveva realizzato che, se la situazione fosse continuata, la borsa sarebbe sicuramente crollata. L’indice di Shanghai era calato da 2.300 a 1.849 punti, una perdita del 19 percento dall’inizio di giugno. Questo è stato un declino enorme.

Il 24 giugno aveva perso il 5,3 percento, il 25 giugno era sceso di un ulteriore 5,8 percento. La banca centrale aveva concesso liquidità e annunciato tre volte in quella giornata di essere disponibile a intervenire, così alla fine la borsa era risalita un po’.

Mentre le borse scivolavano in basso, i capitali delle banche, in particolare, erano stati colpiti. Siccome i problemi di credito erano cominciati nell’industria bancaria, erano inevitabile che le azioni delle banche crollassero.

Comunque, anche i capitali di altre industrie hanno subito un grosso calo. Fanno tutti affidamento sui prestiti bancari e, senza prestiti, molte compagnie non potrebbero continuare a operare normalmente. I loro flussi di denaro si interromperebbero, portando persino alla bancarotta.

La stretta creditizia, dunque, ha messo tutto a grande rischio e ha avuto un forte impatto sull’intera economia.

La liquidità concessa dalla banca centrale può solo temporaneamente arginare la carenza di denaro. Non risolverà il fondamentale problema finanziario che la Cina ha davanti oggi.

Articolo in inglese: The Long and the Short of China’s Credit Crunch
 
Articoli correlati