L’antico geoglifo del Perù con la balena

Recentemente alcuni archeologi hanno scoperto, in una remota regione del Perù, un geoglifo che raffigura una balena. Il ritrovamento è stato possibile grazie agli studi su una foto vecchia di cinquanta anni.

Johny Isla, capo del Ministero della cultura peruviano della provincia di Ica, studiando documenti di vecchie spedizioni che ricercavano geoglifi, ha trovato una foto scattata negli anni ’60 da un gruppo di scienziati tedeschi. Gli studiosi stavano cercando dei manufatti nelle valli di Nazca e Palpa, e avevano indicato la posizione del geoglifo con la balena, ma era errata.

Dagli anni ’90, Isla ha ritrovato migliaia di geoglifi, ma non ne aveva mai visto uno simile a quello della fotografia: non era particolarmente grande, solo sessanta metri, rispetto ad altri lunghi quasi quattrocento, ma sembrava essere il più antico, e l’unico che raffigurasse una balena. Così, ha iniziato a cercarlo e dopo mesi di esplorazioni infruttuose, nel gennaio 2015, lo ha localizzato nella valle di Palpa, a circa 400 chilometri a sud della capitale Lima. Si trova in una zona così remota che nemmeno gli abitanti del luogo ne erano a conoscenza e, come l’archeologo ha sottolineato a Livescience, la ricerca è stata complicata: «Non è stato facile trovarlo, poiché i dati di posizione e descrizione non erano corretti e avevo quasi perso la speranza. Tuttavia, ho ampliato l’area di ricerca e finalmente dopo pochi mesi l’ho trovato».

UN GEOGLIFO ANTICO

Il disegno potrebbe essere il più antico geoglifo mai scoperto: alcune parti sono state incise nel terreno (il cosiddetto rilievo), altre costruite con pietre impilate.

La prima tecnica, il rilievo, è stata utilizzata dalla cultura Nazca tra il 100 a.C. e l’800 d.C, mentre l’accatastamento di pietre è una tecnica utilizzata dalla cultura Paracas, che fiorì nell’area tra l’800 e il 200 a.C. È quindi probabile che l’antico disegno sia stato costruito dai Paracas e poi scoperto e ridisegnato dai Nazca.

Nel marzo 2017, Isla e un team di sei archeologi hanno iniziato a restaurare l’opera d’arte che, trovandosi in collina, ha subito la caduta di alcune pietre che hanno coperto dei rilievi: «Questo geoglifo è posto su un pendio, quindi è più facile che si danneggi rispetto a figure in pianura, come quelle nella Pampa di Nazca».

Secondo le analisi del suolo, il disegno è stato costruito probabilmente per la prima volta nel 200 a.C., e lo stile di costruzione della figura e la posizione collinare, secondo quanto riferito al giornale Welt da Markus Reindel dell’Istituto archeologico tedesco, fa pensare che si tratti di uno dei più antichi della regione.

PERCHÈ L’ORCA?

Per anni, i ricercatori della Commissione per l’archeologia delle culture non europee dell’Istituto archeologico tedesco, e dell’Istituto andino de Studios Arqueológicos, hanno discusso il significato di questo disegno. In seguito, sono giunti alla conclusione che possa rappresentare una creatura di mare, dal forte significato spirituale per gli antichi peruviani. Questo concorda con la teoria secondo cui la società dei Paracas fosse una teocrazia, governata quindi da una classe sacerdotale.

Una ciotola di Nazca con disegni di pesci (Wikipedia)

TRAFFICANTI DI TERRA’

Sfortunatamente, l’antico manufatto potrebbe venire distrutto. Nel Perù vige la legge 840, conosciuta come la ‘legge della giungla’, che consente ad aziende agricole e del legname di prendere possesso di terreni non usati a livello commerciale, tra cui vaste distese di terra tribali dove si trova anche l’antico manufatto. Ma il Ministero della cultura peruviana vuole appropriarsi del terreno in cui è stato scoperto il geoglifo, per promuovere il turismo, e tra i due soggetti è in corso una battaglia legale.

Come ha precisato Isla a Livescience, «sia a Nazca che a Palpa, il patrimonio archeologico, in particolare i geoglifi, è minacciato dal progresso urbano e dall’espansione del confine agricolo. È successo in tutte le terre vicine al geoglifo dell’orca, dove attualmente una proprietà privata occupa una parte della zona archeologica».

 

Articolo in inglese: ‘Lost Orca Geoglyphs Rediscovered in Peru’

Traduzione di Massimiliano Russano

 
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