La pittura paesaggistica cinese, Shan Shui

La pittura paesaggistica cinese, nota come shan shui (letteralmente ‘montagna e acqua’), viene considerata una delle più alte forme di espressione artistica della cultura tradizionale cinese. Quali sono dunque le caratteristiche peculiari di questo genere artistico?

Gli antichi cinesi ritenevano che cielo e terra coesistessero in armonia: è per questo forse che tentavano sovente di rappresentare la relazione tra la natura e il cosmo.

Di fatto la filosofia taoista ha influenzato moltissimo lo sviluppo della pittura paesaggistica cinese. Gli antichi cinesi hanno sempre creduto che le montagne fossero vicine al cielo e che fossero le dimore degli immortali. Il taoismo enfatizza il fatto che gli esseri umani sono insignificanti nel grande flusso cosmico della natura, perciò anche la pittura paesaggistica cinese ritrae gli esseri umani come figure minuscole, mentre mostra rispetto e venerazione per le forze della natura.

Inoltre l’equilibrio tra yin e yang era considerato un aspetto essenziale nella progettazione di un dipinto paesaggistico. Le montagne sono alte e forti e rappresentano lo yang, mentre l’acqua, morbida e fluente, rappresenta lo yin.

L’antica filosofia cinese pone l’enfasi sul fatto che la ‘vera pittura’ deve rappresentare non solo la forma ma anche lo spirito del soggetto: ritrarre la bellezza esteriore non basta e gli artisti aspiravano piuttosto a catturare la vitalità interiore della natura. L’apparenza esterna di un fenomeno naturale doveva essere dipinta in accordo con il suo spirito e la sua energia, perciò la perfetta imitazione dell’oggetto non costituiva lo scopo finale dell’artista.

Diversamente dai dipinti paesaggistici occidentali, quelli cinesi non hanno una prospettiva fissa ma adottano contemporaneamente differenti prospettive e molteplici punti di vista.

Queste sono le caratteristiche peculiari di questa nobile arte, ogni dinastia e ciascun pittore di rilievo hanno poi contribuito a plasmare alcuni tratti tipici dei dipinti paesaggistici cinesi.

Il periodo delle Cinque dinastie e la dinastia Song

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“Viaggiatori in un paesaggio innevato” di Jing Hao. Rotolo appeso, pigmento bianco e inchiostro su seta, 135 cm per 75 cm. The Nelson-Atkins Museum of Art, Kansas City, Mo. (Pubblico dominio)

Il periodo delle Cinque Dinastie (907-960) e la dinastia Song (960-1279) sono conosciuti come ‘la grande epoca dei paesaggi cinesi’. Mentre in precedenza gli artisti della prima dinastia Tang (618-907) si concentravano principalmente sulla pittura figurativa e sulle icone buddiste, verso la fine di questa dinastia la pittura paesaggistica divenne un genere indipendente.

Il periodo delle Cinque Dinastie fu un’epoca di turbolenza politica che iniziò dopo la caduta della dinastia Tang, e si concluse con la fondazione della dinastia Song. I differenti stili nella raffigurazione dei paesaggi durante le Cinque Dinastie ebbero un impatto significativo sullo stile della pittura paesaggistica Song.

Jing Hao (855-915), un pittore di paesaggi vissuto durante il periodo delle Cinque Dinastie, fondò lo ‘stile settentrionale’. Il suo dipinto ‘Viaggiatori in un paesaggio innevato’ ritrae un gelido inverno, con montagne coperte di neve e alberi spogli. Usa linee nette e nitide per delineare le cime scoscese e alte della Cina settentrionale.

Un altro importante pittore di questo periodo è Dong Yuan (934-962ca) che ha fondato lo “stile meridionale” della pittura paesaggistica. La sua celebre opera “Fiumi Xiao e Xiang” ritrae un’ insenatura fluviale che attraversa montagne ondeggianti. Le pallide nebbie ammorbidiscono le linee delle montagne delineando cosi il paesaggio ondeggiante tipico della regione meridionale dello Jiangnan.

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“Fiumi Xiao e Xiang” di Dong Yuan. Rotolo appesa, inchiostro su seta, 50 cm per 141 cm. Museo del Palazzo, Pechino. (Pubblico dominio)

Ma fu durante la dinastia Song che la pittura paesaggistica fiorii e si sviluppò profondamente. Li Cheng (919-967) definì e creò lo stile paesaggistico ufficiale della dinastia Song che venne a delinearsi in questo periodo. Il pittore subii l’influenza sia dello stile settentrionale che di quello meridionale, cosi le sue opere combinano le drammatiche alte montagne dei maestri del Nord con le ondeggianti colline e le tinte morbide dei maestri del Sud. In questo modo creò uno stile armonioso che divenne il canone ufficiale della pittura paesaggistica Song e influenzò generazioni di artisti.

“Un tempio solitario tra limpidi picchi” di Li Cheng. Rotolo appeso, inchiostro su seta, 112 cm per 55 cm. The Nelson-Atkins Museum of Art, Kansas City, Mo. (Pubblico dominio)

“Un tempio solitario tra limpidi picchi” di Li Cheng è forse l’opera più nota e rappresentativa dello stile nazionale Song. Si nota immediatamente la maestosa cima centrale che si trova al centro del dipinto. Attorno al picco centrale ci sono cime più piccole, che avvolte da una leggera nebbia scompaiono nella foschia. Alle pendici della cima centrale sorge un tempio solitario, gli alberi hanno  contorni scuri e sembrano avere una trama pungente. Li Cheng giustappone la pennellata precisa della struttura architettonica al pallido inchiostro delle montagne nebbiose.

Dal tempio un sentiero conduce al piccolo villaggio in primo piano. Le cascate su un lato formano un fiume e, in basso a sinistra, tre abitanti del villaggio si apprestano ad attraversare un ponte di legno per raggiungere la gente nelle taverne sull’altra sponda.

Nel frattempo, alcuni letterati conversano nei padiglioni sulla riva del fiume. Ad ogni modo tutte le attività umane sono ritratte nella parte bassa dei dipinto e sono oscurate dalla vasta estensione delle montagne. Questo corrisponde alla visione taoista che sottolinea l’insignificanza degli esseri umani nel grande scorrere cosmico della natura.

La struttura dell’opera è analoga a quella dell’Impero Song, e cerca inoltre di cogliere la relazione tra natura e divino. Simbolicamente, il grande picco centrale rappresenta l’imperatore, che è il figlio del Cielo, mentre i picchi e le colline che lo circondano rappresentano i suoi ministri.

Questa opera trasmette un senso di tranquillità e misticismo, portando l’osservatore a riflettere sulla grandiosità della natura.

La Dinastia Yuan e il Movimento dei letterati

Durante la dinastia Yuan (1279-1368) la Cina so ritrovò per la prima volta sotto un dominio straniero. I mongoli non erano abituati a impiegare i letterati come amministratori, perciò molti letterati cinesi vennero esclusi dalla corte Yuan. Molti di questi personaggi d’élite si ritirarono a vita privata e le loro proprietà divennero sedi di incontri letterari e culturali. Ed essi mantennero la propria identità di letterati attraverso la poesia, la calligrafia e la pittura.

Sebbene il ritiro alla vita privata non fosse una novità, durante la dinastia Yuan il ‘movimento dei letterati’ divenne il principale ‘movimento artistico’. I pittori letterati utilizzavano tecniche della calligrafia per realizzare i propri dipinti, e cercavano di ritrarre non solo ciò che vedevano, ma anche ciò che sentivano. Così le loro opere sono simili a finestre sulle loro menti e le sulle loro anime.

Uno dei più influenti pittori letterati della dinastia Yuan fu Zhao Mengfu (1254–1322). Alla corte mongola, ricoprì numerose cariche sotto Kublai Khan e altri imperatori, eppure, nonostante il suo servizio, adottò l’atteggiamento di un recluso a corte e credeva di poter rimanere spiritualmente distante dalla vita pubblica anche essendo impegnato in politica.

Una sezione di “Colori d’autunno sui monti Qiao e Hua”, 1295, di Zhao Mengfu. Rotolo, inchiostro su carta, 28 cm per 90 cm. Museo del Palazzo Nazionale, Taipei. (Pubblico dominio)

“Colori d’autunno sui monti Qiao e Hua” è l’opera più famosa dipinta da Zhao Mengfu nello stile dei letterati, ed ebbe una grande influenza sui pittori successivi della dinastia Yuan. Zhao Mengfu dipinse quest’opera per il suo caro amico Zhao Mi, la cui casa si trovava nella provincia di Shandong. Dal momento che Zhou Mi non poteva mai tornare nella sua terra natale, Zhao Mengfu dipinse questo paesaggio come lo ricordava, avendo visitato quei luoghi quando ricopriva la carica di magistrato.

Il paesaggio dello Shandong è caratterizzato da campi paludosi, da cui svettano due montagne dipinte in tonalità blu-verde. La montagna sulla destra con il picco acuto è il monte Hua-bu-zhu, mentre la montagna a forma di pagnotta è il monte Que.

Una sezione di “Colori d’autunno sui monti Qiao e Hua”, 1295, di Zhao Mengfu. Rotolo, inchiostro su carta, 28 cm per 90 cm. Museo del Palazzo Nazionale, Taipei. (Pubblico dominio)

Sebbene la maggior parte degli alberi nel dipinto abbia ancora il fogliame verde, i pochi diventati arancioni annunciano il sopraggiungere della stagione autunnale. Tra la selva, le distese erbose, e i boschetti di bambù spuntano case, capre e piccole figure che donano al rotolo un tocco di vita. Avvicinandosi si possono osservare persone che pescano con delle reti, viaggiano in canoa o lavorano nelle loro capanne.

La tecnica pittorica di Zhao Mengfu costituisce uno stile innovativo. Le figure non si rimpiccioliscono con l’aumentare della distanza, e la sua pennellata è tipicamente calligrafica. Per raffigurare i campi paludosi, usa pennellate curvilinee, simili a corde che si intrecciano per formare diversi strati. Con la sua pennellata innovativa, Zhao Mengfu tira fuori le immagini direttamente dal suo cuore e dalla sua mente. Queste tecniche conferiscono un’eleganza pastorale e rustica al pezzo che evoca la nostalgia di casa.

La tarda dinastia Yuan vide l’emergere dei ‘quattro grandi maestri Yuan’, che subirono tutti l’influenza di Zhao Mengfu. Tra loro uno dei più celebri e innovativi è Huang Gongwang (1269–1354).

L’opera più nota di Huang Gongwang è il suo rotolo intitolato “Dimorare sui monti Fuchun”. Il rotolo ritrae i monti Fuchun, siti ad ovest di Hangzhou, dove il pittore trascorse i suoi ultimi anni di ritiro. Partendo dal corso di un fiume, il lungo rotolo si estende tra montagne e terreni paludosi, per concludersi po su colline ricche di inchiostro. Il suo aspetto innovativo risiede nel suo stile ‘astratto’, per cui montagne e colline sono come geometrizzate in forme ad incastro.

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Dettaglio del lato destro di “Dimorare sui monti Fuchun: il rotolo del Maestro Wuyong”. 1347-1350, Huang Gongwang. Rotolo, inchiostro su carta, 33 cm per 636 cm. Museo del Palazzo Nazionale, Taipei (Pubblico dominio).

 

Sezione dei dipinto “Dimorare sui monti Fuchun: il rotolo del Maestro Wuyong”. 1347-1350, Huang Gongwang. Rotolo, inchiostro su carta, 33 cm per 636 cm. Museo del Palazzo Nazionale, Taipei (Pubblico dominio).

Sebbene sia evidente la tecnica a ‘intreccio’ ereditata da Zhao Mengfu, Huang Gongwang intesse trame più ricche con il solo inchiostro monocromatico, sovrapponendo l’inchiostro scuro a quello chiaro, cosi negli alberi come negli altri elementi del paesaggio. La sua pennellata è sciolta e spontanea, e rivela un senso di unità con la natura.

‘Dimorare sui monti Fuchun’ è stata un’opera particolarmente studiata ed ebbe grande influenza sullo sviluppo della corrente dei pittori letterati.

Gli stili artistici emersi durante le dinastie Song e Yuan costituiscono la base della pittura paesaggistica delle dinastie Ming e Qing.

Mike Cai si è laureato alla Fei Tian Academy of the Arts di New York e all’University of California-Berkeley.

Articolo inglese: Chinese Shan Shui Painting Through the Yuan Dynasty

 
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