Miss Mondo Canada «persona non gradita» in Cina

HONG KONG —  Miss Mondo Canada Anastasia Lin, tutto aveva in mente fuorché creare un nuovo evento mediatico quando ha cercato di recarsi in Cina passando da Hong Kong. Ma invece è proprio quello che è accaduto, dopo che le autorità della provincia cinese di Hainan le hanno negato l’ingresso, una volta per tutte, in Cina continentale.

Anastasia Lin, cittadina canadese di origine cinese, è una sostenitrice dei diritti umani in Cina e una praticante del Falun Gong, disciplina spirituale perseguitata nel Paese da 16 anni. È stata incoronata Miss Mondo Canada quest’anno, e avrebbe quindi dovuto rappresentare il Canada nel concorso. Ma quando è diventato chiaro che la finale si sarebbe tenuta in Cina, molti hanno cominciato a domandarsi come avrebbe reagito il Partito Comunista Cinese, bramoso di prestigio internazionale ma anche legato a doppio filo alla brutale persecuzione del Falun Gong e di altri gruppi che Anastasia Lin ha sostenuto.

Per settimane le autorità cinesi hanno mantenuto il silenzio, ma poi Miss Mondo Canada ha scoperto che il suo status ufficiale è di ‘persona non grata’, secondo una dichiarazione rilasciata dall’ambasciata cinese di Ottawa. La dichiarazione è stata emanata proprio il 25 novembre, mentre lei si stava recando a Hong Kong, per poi dirigersi verso Sanya, dove si terrà la finale del concorso.

Ma Anastasia Lin non ha potuto entrare in Cina continentale, dopo che un funzionario dell’immigrazione cinese l’ha informata che non le era permesso. E così la mattina successiva ha tenuto una conferenza stampa al Regal Airport Hotel di Hong Kong, per raccontare a varie decine di giornalisti l’accaduto. I giornalisti erano così tanti da essere appiccicati ai muri e alcuni erano fuori dalla porta della sala: erano sia reporter locali che di media internazionali, e la Lin li ha incoraggiati a mantenere la pressione sulle autorità cinesi per il trattamento riservato a lei e ad altri: «Chiedete al governo cinese perché ha paura di una reginetta di bellezza», ha esortato. «Chiedete loro che tipo di precedente viene posto, in questo modo, per i futuri eventi internazionali».

«Ma non accontentatevi di chiedere loro solo del mio caso», ha continuato: «chiedete loro perché non lasciano che l’avvocato dei diritti umani Gao Zhisheng vada dal dentista, dopo aver perso la maggior parte dei suoi denti a causa delle torture». E poi: «Chiedete loro com’è possibile che gli ospedali cinesi facciano decine di migliaia di trapianti d’organo, nonostante la donazione volontaria sia praticamente inesistente, e il numero ufficiale di condanne a morte in Cina sia ben lontano dall’essere sufficiente a fornire una tale quantità di organi».

«Chiedete loro perché non si fidano del loro stesso popolo, impedendo a esso di leggere le informazioni senza censura».

I giornalisti hanno chiesto i dettagli tecnici sul tentativo di entrare in Cina (la Lin ha spiegato di aver tentato di sfruttare un cavillo che permette dei ‘permessi all’atterraggio’ alle persone di alcuni Paesi, tra cui il Canada); le hanno chiesto se l’organizzazione di Miss Mondo l’avesse sostenuta (ha risposto che sono stati un po’ reticenti, ma ha fatto intendere a Reuters che potrebbe tornare nel concorso il prossimo anno) e quale sia la sua connessione con il Falun Gong (ha detto di praticare questa disciplina tradizionale cinese, che include meditazione e insegnamenti morali e che è stata perseguitata per 16 anni).

In un’intervista con Ctv, emittente canadese, la notte prima della conferenza stampa, alla Lin è stato anche chiesto: 13 anni fa, quando hai lasciato il Paese, chi è cambiata di più, tu o la Cina? «Sicuramente io, sono cambiata molto», ha raccontato. «In Cina siamo stati educati in un modo per il quale il Partito Comunista era come il familiare più stretto. Avevo persino aiutato a diffondere la propaganda contro il Falun Gong e i Tibetani». Ma «Dopo essere venuta qui, mia madre ha cominciato a introdurmi ai modi di pensare del mondo occidentale. È allora che ho iniziato ad aprire gli occhi nei confronti di tutte quelle questioni», ha spiegato.

E ora è divenuta lei stessa, una di quelle questioni.

 
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