La cannella riduce i livelli di zucchero nel sangue di pazienti obesi e con prediabete

Di Ayla Roberts

I ricercatori hanno scoperto che l’inclusione della cannella nella dieta quotidiana può contribuire a un migliore controllo della glicemia, in particolare nelle persone affette da obesità e prediabete. E poiché la cannella è ampiamente disponibile e poco costosa, è un integratore facile da includere nella propria routine quotidiana.

Lo studio, condotto presso l’Università della California-Los Angeles e pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition, ha rilevato che la somministrazione quotidiana di cannella ha portato a un miglioramento dei livelli di glucosio negli adulti con prediabete che erano anche in sovrappeso o obesi.

Spiegazione delle scoperte dello studio

Lo studio, condotto per un periodo di 10 settimane, ha incluso 18 partecipanti con un indice di massa corporea (Bmi) che indica uno stato sovrappeso o obeso, e una diagnosi medica di prediabete. I ricercatori hanno cercato di scoprire l’effetto di un’integrazione giornaliera di spezie alla cannella sulle concentrazioni di glucosio nel sangue in adulti con prediabete e obesità.

Durante le prime due settimane, i partecipanti hanno seguito una «dieta beige». Questa dieta comprendeva alimenti di colore tipicamente beige, ricchi di carboidrati semplici e privi di cannella.

Nelle otto settimane successive, i partecipanti sono stati divisi in un gruppo di trattamento e in un gruppo placebo. Il gruppo di trattamento ha ricevuto un totale di 4 grammi di cannella al giorno, mentre il gruppo placebo ha ricevuto 4 grammi di maltodestrina. I partecipanti allo studio sono stati anche istruiti a continuare la loro dieta beige durante questo periodo.

I ricercatori hanno monitorato i livelli di zucchero nel sangue dei partecipanti ogni 15 minuti attraverso un dispositivo di monitoraggio continuo del glucosio (Cgm) per tutta la durata dello studio. I risultati del Cgm hanno mostrato che i partecipanti che avevano assunto le capsule di cannella avevano – in modo regolare – livelli di glucosio nel sangue e picchi di glucosio più bassi rispetto al gruppo placebo.

«Gli esiti dello studio suggeriscono che l’integrazione di cannella può contribuire a migliorare il controllo del glucosio nei soggetti con prediabete legato all’obesità», ha dichiarato in un’e-mail Michelle Routhenstein, dietista registrata ed educatrice certificata in diabetologia, a Epoch Times. «Sebbene sia promettente, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e comprendere gli effetti a lungo termine e i potenziali effetti indesiderati dell’integrazione di cannella».

Le proprietà benefiche della cannella

La cannella, ricavata dalla corteccia di una varietà di alberi di cannella, è stata utilizzata nel corso della storia come spezia e agente aromatizzante per gli alimenti, ma ha anche svolto un ruolo importante nella medicina tradizionale e naturopatica. L’integrazione di cannella è generalmente considerata sicura, con effetti tossici o avversi minimi.

Alcuni studi suggeriscono che la cannella può avere proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antimicrobiche, antidiabetiche e antitumorali. Può anche proteggere da malattie cardiache, colesterolo alto e danni neurologici, abbassare la pressione sanguigna e aumentare l’immunità. Infine, la cannella può influenzare il bioma intestinale, favorendo la crescita dei batteri utili e inibendo quella dei batteri non buoni.

In che modo la cannella aiuta a controllare la glicemia?

Sebbene il meccanismo completo che sta alla base dell’effetto della cannella sui livelli di zucchero nel sangue non sia del tutto chiaro, la ricerca ha confermato un notevole legame tra l’assunzione di cannella e il controllo della glicemia. Ad esempio, la cannella contiene polifenoli, noti per bilanciare i livelli di glucosio.

«I polifenoli sono noti per migliorare la sensibilità all’insulina attivando il recettore dell’insulina attraverso meccanismi come l’attivazione dei recettori del trasportatore di glucosio-4, consentendo al glucosio di entrare più facilmente nella cellula», ha osservato la signora Routhenstein. «Inoltre, possiedono proprietà antinfiammatorie, che possono essere vantaggiose sia per il diabete che per la gestione delle malattie cardiache».

Altri studi indicano che la cannella aiuta a ridurre la glicemia imitando gli effetti dell’insulina all’interno dell’organismo e migliorando il movimento dello zucchero dal flusso sanguigno alle cellule. La cannella ha anche il potenziale per aumentare la sensibilità all’insulina e migliorare la resistenza all’insulina, componenti fondamentali per la gestione del diabete.

Limiti dello studio e opportunità per la ricerca futura

Due limitazioni degne di nota di questo studio sono le dimensioni ridotte del campione (solo 18 partecipanti) e l’uso della maltodestrina come placebo.

La maltodestrina viene spesso utilizzata come placebo orale durante gli studi sull’uomo. Tuttavia, la maltodestrina è un carboidrato amidaceo che si trasforma in glucosio quando viene scomposto dall’organismo. Questo può causare un picco di zuccheri nel sangue, che può essere particolarmente problematico per i pazienti diabetici. Pertanto, è ragionevole aspettarsi che le ricerche future utilizzino un placebo orale diverso con un’influenza glicemica inferiore per garantire che i risultati non siano falsati.

Yelena Wheeler, dietista e nutrizionista registrata, ha però dichiarato a Epoch Times di non essere eccessivamente preoccupata per l’uso della maltodestrina nello studio.

«Il consumo giornaliero di maltodestrine, in un certo senso, emula il consumo regolare all’interno di una tipica dieta americana, che è spesso stratificata con più fonti di zucchero», ha riferito la Wheeler. «Pertanto, non credo che la somministrazione di maltodestrine al gruppo placebo avrebbe avuto un effetto, dal momento che questi soggetti erano già alimentati con una dieta a basso contenuto di fibre, che porta comunque a livelli elevati di glucosio».

La signora Wheeler ha poi aggiunto di essere più preoccupata per la dieta attuata durante lo studio: «Il mio problema è che i partecipanti sono stati sottoposti per due settimane a una dieta “beige” a basso contenuto di fibre, che consisteva per lo più in carboidrati semplici. Questo tipo di dieta può provocare picchi di zucchero nel sangue a chiunque, ma in particolare alla popolazione oggetto dello studio, composta per lo più da persone con un Bmi più elevato e con problemi di gestione degli zuccheri nel sangue».

Tuttavia, lo studio contiene una valida conferma degli effetti positivi dell’integrazione di cannella nell’organismo dei pazienti diabetici.

«Sono d’accordo con la premessa che la cannella ha molte proprietà che favoriscono la gestione del glucosio, la riduzione dell’infiammazione e la salute cardiovascolare», ha affermato la signora Wheeler.

Nel complesso, l’effetto dell’assunzione di cannella sul diabete è ancora poco chiaro e richiede ulteriori ricerche. Ma la ricerca sembra essere sempre più promettente per quanto riguarda l’impatto a lungo termine della cannella sul controllo glicemico.

 

Articolo in lingua inglese: Cinnamon Found to Reduce Blood Sugar Levels in Obese and Prediabetes Patients

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