Juve-Barça nel segno di Dybala: Blaugrana annientati 3 a 0

Finisce 3 a 0 allo Stadium tra Juventus e Barcellona, nell’attesissimo match dei quarti di finale di Champions League. Due gol del gioiello argentino Paulo Dybala mettono KO i blaugrana già nella prima frazione di gioco; di esperienza Chiellini, nel secondo tempo, dà il colpo di grazia agli uomini di Luis Enrique, per questi primi 90 minuti di gioco.

Dato che si è solo a metà dell’opera, sarà anche utile rimanere cauti e vigili, ma è inutile nascondere che meglio di così, per gli uomini di Allegri, non poteva andare. Servirà infatti un’altra impresa stile Psg al Barcellona al Camp Nou, per cercare di ribaltare il risultato nella gara di ritorno, ma questa volta per gli inarrestabili Messi, Neymar e Suarez, non sarà facile davanti a una delle difese più forti del mondo.

Per la partitissima Allegri schiera un 4-2-3-1 iniziale: Bonucci e Chiellini difensori centrali e Alex Sandro e Dani Alves (l’ex Barcellona) sugli esterni, compongono la linea difensiva davanti al muro Buffon. Centrocampo gestito da Pjanic e Khedira, mentre in attacco, dietro El Pipita, c’è il tridente Cuadrado-Dybala-Mandzukic.

Luis Enrique posiziona in campo invece un 4-3-3, con Ter Stegen tra i pali, Sergi Roberto, Piqué, Umtiti e Matheu che formano la linea difensiva; a centrocampo Iniesta, Rakitic e Mascherano e davanti il tridente stellare Messi-Neymar-Suarez.

La Juventus parte subito forte e aggressiva: al secondo minuto da una punizione di Pjanic sbuca la testa di Higuain, che però non riesce ad angolare e a dare la forza necessaria per impensierire l’estremo difensore blaugrana. Ma la Juve c’è e si vede. Il Barça nei primi minuti mantiene un atteggiamento rispettoso nei confronti della Juventus, quasi a voler studiare l’avversario, che però non le lascia il tempo di ragionare.

Infatti non sono passati neanche 7 minuti quando Dybala trova il gol che rompe gli equilibri e fa esplodere lo Stadium, tutto esaurito per l’occasione. È una discesa di Cuadrado sulla fascia destra a innescare l’azione del gol: Dybala riceve palla e da fermo spalle alla porta si gira per lasciar partire un sinistro a giro che sorpende Ter Stegen sul secondo palo. Grande gol che mette in mostra tutta la classe del 23enne argentino.

Dopo il gol il Barcellona prova a risalire la china tra i fischi dello stadio bianconero; all’11esimo un tiro di Messi vola alto e non impensierisce Buffon. La timida reazione del Barça si infrange sulla difesa Juventina che chiude bene ogni spazio, con Alex Sandro che marca stretto Messi per impedirgli di costruire. Ma i riflettori, più che sulla Pulce, si spostano spesso dall’altra parte sull’altro argentino: un frizzante Dybala in grande spolvero che costringe spesso al fallo la difesa del Barcellona.

Al 17esimo Allegri chiede infatti ai suoi di non schiacciarsi, così la Juve rimane alta e con un pressing efficace impedisce al Barcellona di portarsi in avanti. Al 20esimo però si impone la classe di Messi, che riesce ad avvicinarsi all’area bianconera e con un filtrante perfetto trova Iniesta solo davanti alla porta, che a botta sicura trova la mano miracolosa di Buffon che salva il risultato.

Su ribaltamento di fronte tuttavia, al 21esimo da un’azione che si sviluppa dalla sinistra, la palla arriva ancora sui piedi di Dybala, che lascia partire il suo sinistro dal limite dell’aria; ne esce un missile terra-aria che si infila dietro il primo palo difeso da Ter Stegen. La Juve aumenta il suo vantaggio e si porta sul 2 a 0, i tifosi juventini sono al settimo cielo.

A questo punto il Barcellona entra letteralmente nel pallone, ma cerca lo stesso di riportarsi avanti a testa bassa. Al 29esimo un fuorigioco fischiato a Suarez rende inutile il gol a gioco fermo dei blaugrana, che creano comunque un brivido alla difesa della Juventus.

Il possesso palla degli undici di Enrique resta però fine a se stesso, perché nelle retrovie bianconere è tutto chiuso: solamente a sprazzi il Barcellona riesce a rendersi leggermente pericoloso, come al 38esimo quando Suarez guadagna un angolo su tuffo di testa con pallone deviato. Ma è la Juventus a chiudere il primo tempo in attacco con El Pipita, che si avvicina al gol del 3 a 0 al 43esimo.

SECONDO TEMPO

Nella seconda frazione di gioco per il Barcellona entra Andre Gomes. La Juventus ripare a razzo, ma il Barcellona sembra rientrato in campo più determinato. Al 46esimo, al guizzo di Messi con una conclusione fuori dai pali, risponde il tiro alto di Khedira. Al 51esimo un tiro teso di Iniesta finisce alto. Il Barcellona prova a reagire e a fare il suo solito gioco con possesso palla, ma la Juventus, come nel primo tempo, riesce spesso a recuperare palla nella zona difensiva e a ripartire, evitando così di rimanere schiacciata.

Al 52esimo e al 53esimo è infatti la Juventus ad andare due volte vicino al gol, sempre con Higuain: la prima volta su un contropiede, con discesa dalla destra di Cuadrado, El Pipita colpisce in maniera poco incisiva. Subito dopo, su dormita della difesa blaugrana, Higuain proiettato a rete controlla non perfettamente il pallone, perde un poco il tempo e il tiro anche se potente finisce sul portiere. Ma la Juventus cresce, ed è proprio da questa azione che ne nascono due angoli uno dietro l’altro. Sul secondo angolo da sinistra Chiellini vola più in alto di tutti, anche di Mascherano che prova a trattenerlo senza successo, e la insacca di giustezza con la testa sul secondo palo; è 3 a 0 juve.

Il Barca sembra avvertire il colpo ma, palla al piede, prova a ricostruire e a cercare di mettere a segno almeno un gol, che faciliterebbe non poco le cose nella gara di ritorno. Al 67esimo ancora un filtrante di Messi trova Suarez che tira, ma la palla finisce in angolo. Nella fase conclusiva del gioco si fa vedere più spesso Neymar, che finora era rimasto un po’ in ombra. Al 68esimo è proprio un suo tiro a finire sul petto di Chiellini e poi sul braccio del difensore juventino; i giocatori del Barcellona chiedono il rigore ma l’arbitro valuta come rimpallo involontario.

D’altro canto, al 72esimo un fuorigioco dubbio viene fischiato a Khedira; la palla entra in rete ma a gioco fermo. Al 73esimo, esce Cuadrado, che ha giocato una grande partita, ed entra Lemina, che pochi minuti più tardi, al 77esimo, perde un pallone a centrocampo che si trasforma in un’azione pericolosa di Neymar: Chiellini chiude con sicurezza tra gli applausi.

All’80esimo un altro cross di Messi pennellato, non trova per poco la testa di Umtiti, che si trovava tutto solo. All’81esimo esce il protagonista della serata, Paulo Dybala, al suo posto entra Rincon: il modulo della Juve diventa un 4-3-3 con Ryncon davanti alla difesa. Nei minuti finali, il Barcellona tenta un assalto disperato al gol con tutte le forze: all’85esimo genera apprensione il fallo fischiato su Messi al limite dell’aria, ma fortunatamente la punizione si spegne sulla barriera e poi in angolo.

Neanche i quattro minuti di recupero (e qualcosa di più) permettono al Barcellona di trovare il gol della speranza. La Juventus sa come difendere e sa rendersi più pericolosa del Barcellona nelle ripartenze. La prestazione degli uomini di Allegri è impeccabile e da manuale del calcio. Il 19 aprile è vicino, e la missione rivincita, dopo la sconfitta nella finale di Berlino 2015, è a questo punto quasi completata.

 
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