Il meeting segreto dei vertici del Pcc a rischio cancellazione

È estate in Cina: tempo di sole, mare, ed incontri segreti per decidere i destini della gente. Tradizionalmente i leader e gli anziani del Partito Comunista si riuniscono nella città-resort di Beidaihe per un incontro informale e segreto, ma significativo a livello politico. La riunione però quest’anno potrebbe non avvenire, secondo i media cinesi controllati dal Partito.

Sulle orme del’ex capo del partito Mao Zedong, che aveva già un debole per la città di Beidaihe agli inizi degli anni 50, i leader cinesi si sono incontrati nella ‘capitale estiva’ ufficiosa quasi ogni anno per appianare gli affari del Paese e del Partito. Chi debba essere promosso o punito e quali politiche accettare, sono spesso decisioni prese nella città costiera nel mar del Bohai, per poi essere messe nero su bianco a Pechino. Le problematiche discusse nelle sessioni di Beidaihe sono spesso oggetto di speculazione da parte di molti cinesi sia in patria che all’estero.

L’attenzione però negli ultimi giorni si è spostata dagli argomenti dell’ incontro alla possibilità che quest’ultimo nemmeno avvenga, a causa delle notizie contrastanti dei media di Stato.

Il 5 agosto il giornale Economy and Nation Weekly, di proprietà dell’agenzia giornalistica statale Xinhua, ha pubblicato un articolo intitolato Non c’è bisogno di aspettare, il meeting di Beidaihe è annullato.

L’ articolo afferma che non ci sarebbe la necessità per i leader del Partito di incontrarsi nella città marittima per discutere decisioni importanti di ambito economico o politico in quanto queste sarebbero già state prese nelle sessioni del Politburo del 20 e 30 giugno.

«Poiché la Cina promuove la trasparenza e la standardizzazione dei processi politici, Beidaihe non sarà più conosciuta come resort per incontri misteriosi, ma tornerà ad essere un centro di benessere nel nord della Cina», affermava l’articolo. 

Sempre parlando dell’incontro l’editoriale chiede retoricamente «L’incontro ha senso? C’è una vera e propria necessità? O anche solo la possibilità che questo abbia luogo?».

Lo stesso giorno il China Daily, un’altra testata statale, ha dichiarato che l’incontro di Beidaihe è imminente e che lo sviluppo economico sarà uno dei punti all’ordine de giorno.

Altri media hanno sottolineato la presenza o l’assenza di alcuni leader a Beidaihe.

Peng Pai, un sito di notizie online fondato dallo Stato, ha riportato che il 5 agosto il leader Xi Jinping avrebbe inviato un membro del Politburo, Liu Yushan, a Beidaihe per supervisionare un incontro di 54 ‘esperti’. All’estero il sito Bowen Press ha confermato, lo stesso giorno, la presenza dell’ex leader del Partito Jiang Zemin di 89 anni a Beidaihe, intento a godersi un bagno nel mare. Il 6 agosto invece, Xinhua ha riportato che Liu era al funerale dell’ex consigliere di Stato cinese Zhang Jinfu insieme a Xi e altri membri del Politburo nel cimitero rivoluzionario di Babaoshan a Pechino, circa 300 km da Beidaihe.

Se non ci fosse un incontro quest’anno, sarebbe un chiaro segnale del fatto che Xi Jinping ha stabilito saldamente la sua autorità, afferma l’ex membro del Partito ora critico Xin Ziling in una intervista ad Epoch Times:«L’incontro di Beidaihe, piuttosto che una riunione decisiva, è lentamente diventato una sessione in cui vengono comunicati alcuni sviluppi ai membri più anziani del partito».

Infatti le investigazioni e i processi contro l’ex dipendente del Partito Ling Jinhua, contro Zhou Benshun (assistente dell’ ex leader cinese Hu Jintao), contro Guo Boxiong, amico del capo della sicurezza epurato Zhou Yongkang nonché leader militare, erano già stati effettuati prima dell’ incontro nella località di mare e non c’è quindi più nulla da discutere, secondo Xin. Le problematiche importanti sono già state discusse nell’incontro della Commissione Permanente del Politburo presidiata da Xi Jinping e quindi basta solo un’avviso ai membri anziani e nulla di più.

Secondo il presentatore Shi Da, cancellare l’incontro significherebbe anche distogliere l’attenzione dal crollo del mercato delle azioni di Shanghai. Shi crede che il disastro azionario di giugno sia opera della fazione politica di Jiang Zemin all’interno del Partito Comunista. In questo modo l’ex leader del partito avrebbe potuto screditare Xi Jinping nell’incontro a Beidaihe.

Comunque con la rottura della tradizione dell’ incontro di Beidaihe, una scatola nera della politica interna, Shi crede che Xi cerchi di chiudere gli ultimi canali dei veterani del Partito per fare politica a vantaggio personale.

 
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